Blocco 181 è la serie di Salmo, che lo vede produttore, supervisore e musicale per una distribuzione Sky Atlantic. I numeri sono grandi, le aspettative pure. Ma per quanto abbiano lo stesso nome, album e prodotto audiovisivo sono da considerare intrecciati nel contenuto ma autonomi nel mercato, ognuno gioca il suo.
Per quanto si fosse speculato, il progetto dura poco più di 20 minuti, l’hype ha retto più del dovuto. Ma dalla quantità non si giudica, l’importante è che sia buono. E la roba è buona? Circa, tanti i punti di forza come quelli di debolezza. Nelle produzioni dominano l’anima latina di Verano e le sciabolate di Luciennn, figlioletto di casa LEBONSKI 360°, in un interessante connubio dolce-salato.
– La seguente Recensione è sviluppata da Riccardo Impagliazzo , editor di Futura1993: il primo network creativo gestito da una redazione indipendente. Cerca i contenuti sui magazine partner e seguici su Instagram e Facebook! –
In Blocco 181 Salmo compare solo una volta sotto i riflettori
Anche qui Salmo, come nella serie, è principalmente dietro le quinte, compare solo una volta sotto i riflettori in 181, che apre il disco. di L’immaginario di Blocco 181 è già descritto dalla prima traccia, il focus è chiaro.
Segue LOCO, traccia a cui sono affidati i titoli di coda sulla serie, capeggiata da Guè: lui si esprime con barre più sentite, incastri fuori da ogni logica standard e Sixpm alle macchine “Ho i denti d’oro e il cuore Dario Argento”.
9.19, stavolta è Baby Gang a comandare il blocco tra armi, spaccio e soldi sporchi. Si rivolge al microfono come un giovane 21 Savage ad Atlanta, stanco ma consapevole, sostenuto dalla benzina del basso danzante firmato Luciennn e Bobo.
Night Skinny dirige Jake La Furia alla strofa e Rose Villain al ritornello in M.S.O.M. . Sembra un pezzo uscito direttamente da Mattoni: samples azzeccati e un giro di piano dai toni tristi che prende il controllo alla fine, semplice ma catchy. Tutto sommato un brano che lascia qualcosa dopo due/tre ascolti. E poi arriva EZ, ed è anarchia.
Ensi-shaolin si aggiunge a samurai-Luciennn in un devastante beat che sembra prodotto da Young Miles: cattivo, pieno di reference ai meme e con una vena house sul finale. Si arriva a metà con MI ANTHEM di Lazza e Verano, non stupisce particolarmente la strofa del rapper, retta da similitudini impattanti, mentre tiene bene il beat che spazia tra funk, lo-fi e RnB.
PRENDELO ha gli ospiti d’eccezione El Dicy Boy & Isaias LM, è puro urban latino-americano, tematiche ricorrenti ma tutto il resto è diverso anche grazie alla co-produzione di Andry The Hitmaker e Verano, estremamente precisa nel rappresentare l’immaginario con cassa sincopata basso saltellante.
Sorprendente è il flow di Ernia in APRI, non rappresenta una realtà, ma se stesso. È quello che serviva in una scena in cui spesso “si fa finta che”. Nessun commento sul beat, basta sentirlo: corposo, dinamico, vero. Segue il filo Nerone, che in SICARIO si rivolge sempre al blocco, ma è una lettera aperta di critica scritta col sangue di chi c’è ancora e chi non c’è più.
Si arriva alla chiusura con il celeberrimo Noyz Narcos indirizzato da Luciennn, Night Skinny e Verano. Poche le sorprese, lo stile è piatto, il beat pure, non pretende tanto neanche lui. Chiude il ciclo la sigla di Blocco 181 realizzata da Luciennn e Verano.
“Blocco 181 ci fa tornare ai tempi di Machete Mixtape 4″
Blocco 181 ci fa tornare ai tempi di Machete Mixtape 4, ma le carte sembrano mescolate un po’ meglio. Monotematico ma tutto sommato godibile, riprende linguaggi già sentiti con incastri e stili ben commistionati.
Riconoscimento speciale va dato alla coerenza delle produzioni e all’abilità di fondere generi dentro il calderone ribollente di Blocco 181. Nulla di nuovo nel contenuto, ma la forma c’è. Ora si aspetta di sentirle durante gli episodi di Blocco 181, e sarà tutta un’altra cosa.