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Approfondimento

Baby Gang lancia “EP2”: una riflessione tra la musica e le vicende di cronaca

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Baby Gang esce oggi con il suo secondo progetto ufficiale, intitolato “EP2“.L’artista di Lecco ha annunciato la tracklist dell’EP una settimana prima della release con il video di Freestyle One Shot Remix, prodotto da Bobo.

EP2” è il sequel dell’album di debutto, “EP1“, uscito a maggio dell’anno scorso e accolto in maniera ottima dalla critica e dai fan. Dopo è uscito l’album DELINQUENTE, che ha consacrato il rapper come uno tra i più influenti artisti emergenti del momento.

Baby Gang è stato in grado di confezionare un prodotto musicale al livello dell’album di esordio? La risposta a questa domanda dipende molto dai gusti personali degli ascoltatori . Noi di lacasadelrap.com abbiamo cercato di analizzare in maniera oggettiva “EP2” tenendo conto del sound, delle lirycs e delle wave che vanno nella scena italiana.

L’articolo non si ferma però ad un giudizio sul disco, ma approfondisce anche la figura di Baby Gang rispetto alla scena italiana ed europea e il suo difficile rapporto con le autorità pubbliche e con i media. Non passa un attimo senza che al telegiornale o sui quotidiani esca una notizia sull’artista: Baby Gang arrestato, concerto di Baby Gang annullato, video di Baby Gang coinvolge rissa con la polizia. Quante di queste notizie sono vere e quali sono le conseguenze per l’artista?

Tutto questo lo scoprirete leggendo.

Baby Gang
EP2 – Copertina

EP2 è all’altezza di EP1?

Bisogna premettere che entrambi i progetti sono degli EP, costruiti per essere degli album brevi dalla durata massima di mezz’ora. Già dal titolo si comprende che si tratta di due episodi di una stessa narrazione, tra cui intercorre più o meno un anno di distanza.

EP1” è l’album di esordio di Baby Gang. Una compilation di 7 tracce in cui l’artista entra in scena in maniera aggressiva e spaccona. La hit è “Marocchino“, che hai già 18 milioni di streaming su Spotify ed è ascoltata anche all’estero per la semplicità ed efficacia del linguaggio. La canzone è anche l’unico brano senza featuring di “EP1“. Nelle altre track compaiono Rondodasosa, Il Ghost, Neima Ezza, OMAR ed Escomar.

In “EP2” invece Baby Gang mostra il suo lato più introspettivo e cupo. Il singolo d’apertura è “Paranoia”, lanciato su Instagram con un video di 20 secondi che mostra Zakaria Mohuib, aka Baby Gang, passeggiare nel cortile del carcere San Vittore di Milano. La scena si sposta successivamente dentro ad una cella. Il brano ha un sound triste ma riesce ad essere anche romantico.

“EP2” contiene 8 brani e solamente due featuring. Nonostante la brevità compaiono sonorità varie, dalla drill, all’hip-hop al trappeton. Baby Gang lascia spazio ad un flusso di coscienza interiore fatto di vita di strada e scontro con il sistema. In “Combattere” esce il disprezzo del rapper per un sistema che non lo rispecchia e che anzi lo fronteggia. “2000” è il racconto della vita di Zakaria. Il sound hip-hop della song dimostra che Baby Gang è un artista versatile e capace di maneggiare stili diversi. “Lei” e “Mamacita” contengono le collabo di Benè, rapper francese e Sacky. Sono i brani più commerciali e con i testi meno profondi, ma capaci di raggiungere anche chi non è un amante della musica rap.

Nel complesso “EP2” è un lavoro più completo e personale di “EP1”, anche se sembra mancare una hit come “Marocchino” o “Rapina”. Si tratta comunque di un progetto scorrevole, efficace dal punto di vista commerciale e ricco di contenuti. Si può concludere che a livello globale “EP2” è all’altezza del primo episodio, se non addirittura superiore dal punto di vista musicale e di profondità dei testi. Come già detto il punto debole è la mancanza di un banger esplosivo, ma potremmo anche sbagliarci!

Baby Gang – Paranoia

Baby Gang: le vicende giudiziarie e il dito puntato dei media

La scelta di lanciare “EP2” con il video di “Paranoia”, girato tra le mura di San Vittore, non è casuale.

Infatti a febbraio su tutti i giornali è uscita la notizia “Baby Gang arrestato per rapina”. Sui social si è scatenato un dibattito, diviso tra chi affermava l’innocenza dell’artista e chi invece auspicava pene severe per questi comportamenti fuori legge. L’accusa, secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica, chiedeva che il rapper fosse sottoposto a sorveglianza speciale perché ritenuto socialmente pericoloso e con la sua influenza sui giovani avrebbe promosso riunioni non organizzate finite con disordini. Dopo due mesi il ragazzo è stato rilasciato per insussistenza di prove.

Innanzitutto è noto che i media e la pubblica opinione si scagliano contro Baby Gang in qualsiasi momento, riportando in maniera incompleta le notizie e cercando ad ogni costo lo scandalo. D’altra parte ci si chiede se anche l’artista contribuisca a questa “cattiva fama” con i suoi comportamenti e le sue dichiarazioni su Instagram.

Ho fatto dei progressi, mica un progresso

Son sempre lo stesso, yah-yah

Ho fatto più processi che, fratè, concerti

Tu che cazzo pensi? yah-yah

Baby Gang – Paranoia

Baby Gang ha passato un’infanzia travagliata tra comunità e carcere minorile. Queste esperienze e il trattamento ricevuto hanno aumentato la sua rabbia e sfiducia nei confronti delle istituzioni.

Da quando è diventato famoso ha alzato il livello dello scontro con diverse figure pubbliche. Tra tutti con il sindaco di Lecco Zamperini, che lo accusa di promuovere teppismo invece che musica. I due si sono scambiati messaggi di insulti sui social e Baby Gang ha ricevuto il divieto di soggiornare in città, dopo i “disordini” per la registrazione del video del brano “Lecco City”. Lo stesso è accaduto in riviera romagnola e a Milano, dove assieme a Rondodasosa, ha il divieto di frequentare bar e discoteche.

La situazione si è fatta paradossale quando a maggio Baby Gang ha annunciato su IG la prima data ufficiale a Milano, mostrando il permesso della questura per partecipare al concerto. L’evento è stato poi annullato a causa di problematiche con l’organizzazione. A giugno si è svolto il Nameless festival sul lago di Como, con una line-up ricca di rapper italiani, ma di Baby Gang neanche l’ombra. In generale l’artista è osteggiato dai media ma anche dalle organizzazioni di concerti, che dicono di temere problemi indesiderati.

Forse l’artista dovrebbe mantenere il profilo basso per evitare l’attenzione della polizia e dei giornali e guadagnarsi lo spazio che si merita sui palchi. Ma è davvero disposto a scendere a compromessi con un sistema che lo fronteggia e lo bolla come un criminale?

Baby Gang e la scena italiana e europea

Inizialmente Baby Gang è stato apprezzato più all’estero che in Italia, soprattutto a causa delle vicende interne e dell’atteggiamento di opposizione verso la scena italiana.

Il rapper ha consolidato la sua importanza nella scena europea con featuring in Francia (Sofiane, Gazo e ASHE 22), Spagna (Morad) e Inghilterra (Central Cee).

Ma ultimamente Baby Gang si sta prendendo il suo spazio e riconoscimento anche nella scena italiana. Compare nel brano “9.19” dell’album “BLOCCO 181” di Salmo (qui la recensione), che è la colonna sonora dell’omonima serie tv ambientata a Milano.

È nota la sua amicizia con Rondodasosa e la crew di San Siro Seven 7oo. Il rapper originario di Lecco partecipa infatti al “SEVEN 7oo Mixtape”, nel brano BLINDO.

In conclusione l’artista può puntare a raggiungere un pubblico sempre più ampio, anche mantenendo la propria attitudine real e “criminal”. Se però vuole incominciare a fare concerti con grandi numeri, sarà costretto a scendere a compromessi con l’industria. La sua musica suona vera e cruda e il suo talento e la voglia di spaccare sono innegabili. Diventerà il primo “gangsta” rapper di seconda generazione in grado di competere con le stelle del rap italiano?

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