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Intervista

Neanche per sbaglio, l’intervista a Kento

Neanche per sbaglio

Avevamo già annunciato il nuovo progetto di Kento, quando Venerdì 27 maggio 2022 Neanche per sbaglio EP era arrivato sugli store digitali per Time 2 Rap Records. Il nuovo Ep, formato da cinque tracce, è stato prodotto da Gian Flores, Shiny D e Krizoo, che passano dalle sonorità più classiche alla dancehall, fino a soluzioni più sperimentali e contemporanee. In questa intervista abbiamo cercato di approfondire come è nato l’Ep, che tipo di contenuti ci sono e, inevitabilmente, gli effetti della Pandemia sull’artista.

kento Neanche per sbaglio cover


Dopo un Mixtape, arriva un Ep. Stai già pensando anche a un disco ufficiale?

Beh, fai conto che sono emerso dal lockdown con qualcosa come 30 testi inediti … avere scelto questi cinque – quelli che sentivo più urgenti – per l’EP significa che ne ho decine di altri nel cassetto tra canzoni già chiuse e bozze avanzate. Però allo stesso tempo non ho fretta di chiudere l’album: Neanche per Sbaglio Ep è stato accolto benissimo, stanno entrando un bel po’ di concerti per i prossimi mesi e quindi ho gran voglia di portarlo in giro, di vedere come funziona live, di farmi ispirare dalla gente che incontrerò.

Per me l’uscita di un disco o di un libro non è la fine del lavoro, ma l’inizio di una nuova fase, forse quella più bella, perché è il passaggio di testimone in cui le parole che hai scritto non sono più tue, ma diventano di chi le ascolta o le legge. E poi, sinceramente, dopo due anni di chiusura o concerti con la gente incollata alla sedia, ho proprio bisogno del contatto fisico, della dimensione in cui ci si abbraccia e si suda insieme, in cui si annulla la distinzione tra chi è sopra il palco e chi sta sotto. Questo è tutto ciò che ho intenzione di fare per il resto del 2022.

Come mai hai chiamato questo Ep “Neanche per sbaglio”?

Tutti i miei dischi hanno sempre avuto titoli serissimi e molto impegnativi, al limite della presunzione. Sinceramente stavolta avevo voglia di fare qualcosa di diverso, di mettere in mezzo una certa dose di ironia pur senza perdere la mia identità né rinnegare certe scelte di campo che mi contraddistinguono.

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E mi sa che la scelta ha funzionato, perché il titolo, Neanche per Sbaglio, suscita sempre curiosità non solo tra voi giornalisti ma anche tra il pubblico: è una domanda che mi viene fatta molto spesso! C’è anche da dire che il ritornello da cui l’ho preso è molto semplice e immediato da imparare, e questo sicuramente ha contribuito a far funzionare il tutto.

Da questo Ep hai anche pubblicato l’omonimo video “Neanche per Sbaglio” per la Regia di Termini TV. Mi dici qualcosa sul concept del video? Cosa volevate trasmettere?

Termini TV è una realtà pazzesca, che racconta in modo sincero e senza pietismi i problemi ma anche la dignità di chi vive e orbita intorno alla stazione Termini di Roma. Ecco perché le loro immagini sono il medium ideale per raccontare la marginalità e il rifiuto con orgoglio ed ironia: una perfetta metafora di ciò che succede nelle nostre città, nella nostra Italia.

Abbiamo girato tutto il video in una notte, improvvisando anche una sorta di concerto sotto i porticati della piazza, concerto che a un certo punto pensavamo di dover interrompere perché si stava raccogliendo troppa gente, il volume era alto e le pattuglie si avvicinavano minacciose. Però, visto che appunto Termini TV è una realtà conosciuta e rispettata da tutti, anche le forze dell’ordine si sono rese conto che non stavamo facendo niente di male, e alla fine non abbiamo avuto problemi.

Una menzione particolare la merita anche Antonio Canestri, che ha fatto il montaggio e tutta la post produzione del video, attingendo all’infinito archivio di Termini TV con tutte le sfide e le difficoltà tecniche che questo tipo di lavoro comporta. Ha messo dentro le sue competenze professionali ma anche il cuore e tutta la sua visione artistica. Sicuramente il risultato finale rispecchia in pieno ciò che volevamo raccontare, ne sono molto soddisfatto.

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Sia tu che Giancane, l’artista con te nel video “Neanche per sbaglio”, ad un certo punto dite: ” Stanotte grido forte che questa città non basta”. Cosa intendete dire?

Ci sentiamo stretti in una società che ha paura dello straniero, del diverso, del non allineato. Non ci bastano le rassicurazioni finte e superficiali del capitalismo, del consumismo esasperato, de “andrà tutto bene” che in realtà significa “andrà tutto in culo agli ultimi, come sempre”. Non ci piace un mercato musicale in cui l’artista è un prodotto che viene usato e buttato via, e in cui gli ascoltatori vengono trattati da imbecilli.

Non ci accontentiamo. E, oggi come ieri, useremo la nostra voce per esprimere il dissenso, per dare voce ad un sotterraneo che è infinitamente più vivo ed interessante. Non piagnucolando ma esprimendo un’alternativa, anzi: essendo alternativa in prima persona.

Kento Serena Dattilo 11
Kento – Pic Serena Dattilo

Come ti ha cambiato artisticamente o come individuo la pandemia?

Fai conto che ero freschissimo di un’uscita importante: il mio libro per ragazzi Te Lo Dico In Rap è stato pubblicato il 27 febbraio 2020, praticamente il giorno prima che cominciassero le chiusure! Quindi sia i concerti che gli eventi di presentazione, già fissati da mesi, sono caduti come tessere del domino.

Ovviamente niente di paragonabile a chi ha subito dei lutti o a chi ha passato il lockdown in carcere, ma non è stato un inizio facile da gestire sia dal punto di vista psicologico che da quello economico, perché i concerti erano fino a quel momento la mia fonte di reddito principale. Per fortuna, dopo qualche giorno di sbandamento, ho trovato nella soluzione in ciò che mi aiuta sempre: la scrittura e la lettura.

Quindi ho finito di scrivere Barre (il libro successivo, che è uscito poi nel 2021), mi sono laureato in Mediazione Culturale e, come ti dicevo prima, ho chiuso una trentina di inediti a livello di canzoni. Quindi è stato un periodo molto fertile dal punto di vista della produzione, un lavoro di cui sto cogliendo adesso i frutti.

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Nel tuo Ep ci sono molti riferimenti cinematografici. Se tu fossi un Regista, chi saresti? E perchè?

Mah, non vorrei essere blasfemo nell’accostarmi a un gigante, ma sicuramente tra i registi Mario Monicelli è la figura che mi ha ispirato di più sia dal punto di vista artistico che da quello sociale e politico. Ha raccontato in modo amaro ed esilarante la nostra Italia, tracciando un ritratto visionario, che negli anni sembra diventare sempre più accurato anziché svanire.

So di scendere in un campo molto delicato, ma trovo incredibilmente orgoglioso e lucido anche il gesto con cui, a 95 anni e malato terminale di cancro, scelse di togliersi volontariamente la vita anziché prolungare le sofferenze proprie e di chi gli stava accanto. Un gigante, appunto. E lo ripeto ancora una volta: non mi paragono nemmeno lontanamente, bensì lo prendo come esempio e fonte di ispirazione.

Hai qualche data pronta per presentare l’Ep? Che tipo di show hai preparato?

Sì, per fortuna il calendario che abbiamo reso pubblico con l’uscita dell’EP è già obsoleto perché appunto si stanno aggiungendo molte date, e altre ancora le annunceremo nelle prossime settimane, quindi il modo più sicuro di essere aggiornati è seguirmi sui social per non perdersi niente.

Proprio adesso sto tornando dalle prove fatte insieme al mio socio Dj Fuzzten: stiamo preparando un live che mette insieme la mia performance al microfono e la sua ai giradischi: lo scratch, il cutting e tutte le tecniche che rendono l’arte del dj una musica vera e propria.

Lo show è molto ampio e corposo, con tracce vecchie e nuove, inediti, special e qualche strofa anche su strumentali americane, come si usava una volta. In più, a seconda della data e del luogo, avrò anche una serie di ospiti speciali che mi accompagneranno sul palco … ma questo ovviamente lo riveleremo di volta in volta!

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