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F.T. Sandman racconta il libro Rap criminale, l’Intervista

F.T. Sandman

Dopo aver letto il libro Rap criminale.Tupac, Biggie e gli altri martiri del gangsta rap di F.T. Sandman edito da Il Castello Editore/Chinaski Edizioni, in questa intervista gli abbiamo rivolto alcune domande sul gangsta rap e molto altro.

F.T. Sandman
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Buongiorno, F.T. Sandman. Tra le righe di “Rap Criminale. Tupac, Biggie e gli altri martiri del gangsta rap”, ho avuto l’opportunità di conoscerti. Sei uno scrittore musicale e conduttore radiofonico. Però di che cosa ti occupi in particolare? Raccontaci un po’ di te.

Sono uno scrittore, le cui aree di competenza sono sempre state la musica e la spiritualità. E di tali tematiche ho scritto negli ultimi 15 anni. A questo si affianca la carica di direttore editoriale della collana musicale del gruppo editoriale Il Castello, il mio impegno come conduttore radiofonico su Radio Popolare e la titolarità del marchio Chinaski Edizioni, con cui negli anni abbiamo pubblicato tanti libri.

F.T. Sandman
F.T. SANDMAN- Dettaglio della copertina

Da dove nasce l’esigenza di scrivere un libro focalizzato sulla forma di rap più iconico, imitato e controverso? Come mai hai deciso di partire proprio dalle dolorose vicende di sangue?

La storia di Pac e Biggie mi ha sempre affascinato. Amavo la musica e lo storytelling di entrambi e mi è molto dispiaciuto per la loro scomparsa. La morte di ragazzi giovani riesce sempre a destabilizzarmi, ancor più se hanno talento. È stato forse per farmene una ragione che ho iniziato a raccogliere il materiale relativo al caso.

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Per scrivere questo libro hai consultato diverse fonti: film, libri d’inchiesta, canzoni e altro. C’è un capitolo che ti ha impegnato maggiormente in questo senso? A quale parte sei più emotivamente legato e perché?

Le vicende intestine alle gang mi hanno impegnato molto, sono dinamiche complesse da comprendere se non hai vissuto certi contesti. Eppure è negli articolati rapporti fra i Bloods e la Death Row e fra i Crips e la Bad Boy che si deve scandagliare per far emergere la verità. Emotivamente invece il racconto della scomparsa di Pac e Biggie sono stati i più provanti. Lo ripeto, parliamo di ragazzi morti ammazzati a poco più di vent’anni…

F.T. Sandman

Il libro all’inizio di ogni capitolo si arricchisce di molte citazioni di canzoni tipiche del gangsta rap. Quali canzoni ti hanno aiutato a capire meglio questo genere – il gangsta rap afroamericano, le dinamiche business musicale, la profonda corruzione della polizia e il codice della strada? Ce ne spiegheresti i motivi?

Il rap per sua natura è “spaccato di vita”, poesia di strada, denuncia sociale, una sorta di radio perennemente sintonizzata sul mondo del ghetto. Non potevo quindi che partire da alcuni passaggi testuali significativi per raccontare quel mondo…

In Italia i colori blu e rossi sono indossati con scarsa consapevolezza, o per fascinazione delle dinamiche violente tra le gang Crips & Bloods. Abbiamo avuto diversi episodi violenti in varie parti d’Italia. Secondo te perché si dà importanza alle rivalità tra fazioni -che poi sfuggono di mano- e non ad altri elementi, come ad esempio, uscire da situazioni complicate?

L’ho ripetuto allo sfinimento e non mi stancherò mai di farlo: dove mancano strutture, istruzione e i ragazzi vengono abbandonati a sé stessi, l’ignoranza inevitabilmente si propaga e la violenza, così come il rischio di voler emulare comportamenti sbagliati, esplode.

F.T. Sandman

Anche in Italia ci sono numerosi/e rapper, trapper e driller che raccontano le dinamiche di esclusione socio-economica, violenze, perdite familiari, micro criminalità e razzismo quotidiano presenti nelle metropoli e in periferia. Spesse volte, sotto i riflettori dei media, queste narrazioni sono strumentalizzate. F.T. Sandman perché è così difficile fare capire questa tipologia di rap/trap/ drill?

Perché il nuovo spaventa sempre, destabilizza e allora la vecchia generazione risponde con la critica feroce, a volte con la repressione. È successo al rock n’roll, al punk, al metal… Niente di nuovo sotto il sole. C’è stato un tempo in cui persino Elvis Presley veniva visto come sovversivo…

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F.T. Sandman come mai il rap in Italia è ancora poco incluso sia nei programmi di studio e sia nella critica musicale? Gli stessi Hip Hop Studies non sono molto sviluppati – anche ci sono ricercatori importanti e indipendenti come u.net aka Pipitone Giuseppe, ad esempio. Secondo te perché questo?

Sugli studi non saprei risponderti, mentre sulla critica non ho dubbi: in Italia sta scomparendo pertanto non c’è stato ricambio generazionale e quelli che sono rimasti di Rap sanno poco o nulla.

F.T. Sandman

F.T. Sandman Puoi dirci qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri? Altri libri?

Dopo Rock is Dead e Rap Criminale credo mi fermerò per un po’. Ho scritto tanto di musica e misteri, è il momento di tirare il fiato… poi se arriverà una storia pazzesca vedremo. Sono in un momento in cui avverto il desiderio di dedicarmi più ad altri temi – la spiritualità, il senso della vita – quindi vedremo dove mi porteranno le emozioni… Un abbraccio a La Casa del Rap e grazie della bella chiacchierata.

Grazie a te ! A presto.

Vi lasciamo qui sotto il link all’ Ebook dell’interessante e appassionato libro di F.T. Sandman.

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