Dopo aver letto quest’estate la prima biografia su Kendrick Lamar del giornalista-editor musicale Moore Marcus J. e avergli fatto alcune domande, eccoci a Settembre con un’altra interessante proposta sperando che stiate bene e che non abbiate sofferto trppo il caldo.
Come saprete il quinto elemento, spesso poco considerato per lo meno in Italia, della Cultura hip hop è la conoscenza o la consapevolezza. Il libro di cui vorrei parlarvi oggi nasce dall’amore per la sapienza, che apre a nuove conoscenze e visioni. Nasce anche e prima di tutto dalla passione per il rap consapevole e lirico di Mezzosangue.
Scritto da Salvo Rapisarda, il libro s’intitola Mezzosangue. Lo sforzo di essere e pensare è una recente autopubblicazione e come chiarisce fin da subito l’autore, il rapper non ha partecipato alla realizzazione del libro.
Ho accennato poco sopra al quinto elemento. Come si intuisce dal sottotitolo Lo sforzo di essere e pensare, Salvo Rapisarda nel volume sviluppa varie considerazioni, analisi e riflessioni sui testi di Mezzosangue. Le sue considerazioni sulla nostra società o sul Capitan Presente (per riprendere il titolo di una famosa canzone del rapper liricista!), hanno un forte impianto filosofico essendo lui stesso laureato in filosofia.
Il libro mescola interviste e citazioni di Mezzosangue a profonde, interessanti e complesse questioni di filosofia europea. Il volume si apre con la questione della maschera indossata dal rapper, per arrivare a ulteriori riflessioni sulle maschere che oggi si indossano. L’uso della maschera è importante per far arrivare il messaggio critico ad un maggior numero di persone, nonostante le differenze personali, socio-culturali, economiche e religiose e così via.
All’estero, negli USA in particolare, la Hip Hop Philosophy è molto diffusa. Esistono tanti libri e articoli e varie pubblicazioni e anche in Italia ha iniziato nel tempo ad arrivare qualcosa di simile come Rap Educazione di Amir Issaa.
Mezzosangue. Lo sforzo di essere e pensare di Salvo Rapisarda è un percorso filosofico tout court.
Come tale vi è il riflesso del «percorso di crescita interiore» della sua «formazione, che si è sviluppata nel corso di tanti anni in maniera spontanea e silenziosa» (p.5). Ordina idee, pensieri e riflessioni critiche che si erano presentate sparse o al volo. L’incontro con le canzoni di Mezzosangue si rivela un incontro felice e importante per l’autore del libro. Felice perché lo ha condizionato in modo positivo e profondo.
Nel libro sono scelti brani rappresentativi di Mezzosangue come ad esempio Esistenzialismo e Secondo Medioevo, Senza Dio né Stato. Questi e altri brani sono l’occasione per pensare e criticare la nostra società con le sue dinamiche e problemi. Quella che offre l’autore a chi legge non è un spiegazione delle canzoni di Mezzosangue. Sono piuttosto degli spunti per riflettere sull’oggi: in che mondo viviamo?
Certamente come diceva Marracash nella canzone Senza un posto nel mondo: «Viviamo tra le rovine», sulle quali soffia un vento conservatore e della competizione esasperata e veloce. Lo scenario che emerge ha molte tinte cupe, come ben sappiamo viviamo in tempi interessanti e complicati.
Nel libro, le rime di Mezzosangue sono intrecciate con le riflessioni di Aristotele, Nietzsche, Heidegger, Pascal, Sartre, Adorno e Kierkegaard. In Mezzosangue. Lo sforzo di essere e pensare sono trattati molti temi filosofici. Alcuni abbastanza complicati, soprattutto se non si conoscono bene le riflessioni elaborate dai filosofi Occidentali antichi, moderni e contemporanei. Per chi non ha familiarità con il linguaggio accademico e filosofico alcuni passaggi potrebbero risultare piuttosto difficili, lontani, ampollosi e vacui. Nonostante gli spunti più ermetici, sono approfonditi e commentati aspetti che viviamo quotidianamente. Un esempio in tal senso è il modificarsi dei rapporti e del relazioni affettive rese a volte superficiali ed effimere a causa dell’uso/abuso dei social.
Mentre leggevo mi è tornata in mente la canzone di Gué e Marracash Insta Lova del 2016. I due rapper raccontano in chiave ironica non solo il mettere in vetrina gli affetti, ma anche la loro breve durata e il loro intrecciarsi con i meccanismi della piattaforma di Instagram. È poi indagato a fondo il tema dell’autenticità personale, aspetto centrale anche nella cultura hip hop, del mettersi in ricerca di sé, senza sfuggire ai sentimenti o alle proprie debolezze, o semplicemente all’empatia. Dopo tutto Mezzosangue in Parlami dice di essere:
«Nato umano, ma col cuore di un gigante».
Ampio spazio occupano l’analisi sulla crisi dei valori e della morale. Vi è una piccola, ma importante parentesi anche sull’uso del linguaggio. La lingua modifica la nostra percezione del mondo, come spiega anche la giornalista Kübra Gümüsay in Essere e lingua, 2021. L’uso o la scelta di non dire di certe parole nelle canzoni esprime visioni di mondo e la loro legittimazione, oppure no. Mi sto riferendo all’uso di insulti sessisti, razzisti e trans-omofobici tristemente presenti in molti testi rap e trap, riflesso della nostra società, altrettanto sessista, razzista e trans-omofobica.
Anche se condivido l’importanza di dare il buon esempio, credo che per sradicare le varie strutture che ci opprimono sia necessario un profondo cambiamento culturale della nostra società in generale e non solo dei testi di artisti e di artiste rapper-trapper.
Il libro si conclude con un finale aperto, un invito a sforzarsi a pensare e a riflettere sulla nostra condizione e sviluppare il senso critico personale e unico. Il cambiamento è possibile farlo anche a partire dall’analisi dei testi rap. Quest’analisi può essere un esempio di Art in Education, ossia di apprendimento attraverso le esperienze ed espressioni artistiche tipiche della della Cultura Hip Hop.
Anche i testi, quelli più spinti e duri, non solo quelli liricisti-poetici come quelli di Mezzosangue, possono essere un invito a riflettere sulla nostra condizione umana e anche quindi sociale.
Il libro di Salvo Rapisarda si conclude con un finale aperto: è un invito a sforzarsi a pensare e a riflettere sulla nostra condizione e sviluppare il senso critico personale e unico. Non offre soluzioni, ma anzi solleva problemi e domande.
«Io vi dico, si deve avere ancora del Caos dentro di sé Per poter generare una stella che danza»
Vi lasciamo il link al profilo di Spotify per ascoltare le canzoni di Mezzosangue che hanno ispirato questo libro.