
Come sappiamo Mahmood ha debuttato al cinema con il suo biografico film-documentario. Il film-documentario, intitolato, Mahmood è disponibile nei cinema per soli tre giorni: da 17 al 19 ottobre 2022 e sarà disponibile in streaming su Amazon Prime Video subito dopo il 19 ottobre.

Io ieri ho potuto ritagliermi un pò di tempo per andare a vederlo al cinema. Vorrei offrirvi alcune considerazioni personali a riguardo.
Il docu-film è diretto da Giorgio Testi, scritto da Virginia W. Ricci, prodotto da Red Carpet, Società del Gruppo ILBE, in collaborazione con Tulipani Management e Prime Video. Ripercorre tutta la vita di Alessandro Mahmoud prima di diventare l’acclamato artista di fama internazionale.
Ha un taglio intimo, delicato, ma molto intenso fin dalle prime scene. Queste, in più momenti, da realistiche mutano in cartoon. Con questo particolare taglio nel film è raccontata l’infanzia di un bambino con la testa tra le nuove, sorridente e con grande immaginazione. Immaginazione che nasconde in uno sgabuzzino, costruendo castelli particolari e che riemergerà, anni dopo, non solo nei testi, ma anche nel modo di presentarsi sul palco.

Tante sono le sfumature che si possono cogliere da questo film-documentario. Gli aspetti più noti, si aggiungono altri sia curiosi e sia toccanti.
Il film Mahmood non è però un gonfio monologo su di sé, sulla sua arte e sulla sua carriera, ma un racconto profondo e senza censure a cui partecipano familiari, amici e colleghi.
Una presenza importante è quella della nota cantante Carmen Consoli, a cui si aggiungono quelle del pianista e compositore Dardust, dell’artista Blaco e della manager Paola Zukar. Queste partecipazioni arricchiscono il racconto e mostrano dubbi, fragilità, particolarità o aneddoti dell’artista. Ne emerge un ritratto denso, intenso ed eclettico.

La figura centrale a livello narrativo nel film è Anna Frau, la mamma di Mahmood. In modo genuino, schietto e diretto racconta gli inizi della storia d’amore con Ahmed, il papà di Alessandro. Nelle sue parole, unite a quelle di Mahmood, la periferia milanese si mescola con i viaggi in Egitto e le vacanze in Sardegna.
Da questo particolare e variopinto brusio di racconti, si vede come fin da piccolo Mahmood abbia avuto una forte inclinazione al canto. Tant’è che s’iscrive anche da una scuola di canto per migliorare le sue doti. Tuttavia la strada verso il successo è tortuosa. E la vita non risparmia insuccessi e delusioni molto amare a Mahmood.
Lo stesso abbandono del padre e la tristezza, sempre celata, avranno un ruolo centrale nelle sue canzoni. Soldi, con cui nel 2019 Mahmood vince il Festival di San Remo, parla proprio di questo.

Nel docu-film i momenti di tristezza e di forte solitudine si intrecciano però a quelli felici condivisi con la famiglia, con amicizie, colleghi/ghe e si dissolvono, spazzati via dalla folla adorante nei concerti. Ciò crea un penetrante gioco di contrasti.
Il racconto biografico personale ordinario si dilata con quello della sua straordinaria parabola artistico-musicale: da Dimentica a Soldi, da Rapide a Brividi: naufragar m’è dolce, in questo mare d’ intensità.

Il film ripercorre, infatti, il tour europeo che ha il momento più elevato e toccante nel concerto del Bataclan. Interessanti sono state anche le interviste svolte in vari Paesi europei, nelle diverse tappe del tour. L’aspetto che si nota subito è come il pubblico sia davvero eterogeneo e mescolato: per età, per genere, per classe, per origine etnica e per orientamento sessuale. Per qualche momento le numerose barriere che ci allontanano sembrano essere superate o sospese grazie alle canzoni scritte da Mahmood.
Per concludere il docu-film Mahmood è un viaggio intimo, diretto, senza filtro, genuino e coinvolgente.

La sua bellezza sta nel far sbirciare da un lato nella vita di un ragazzo cresciuto in periferia, tra più mondi, tra vuoti, assenze e solitudine; e dall’altro nel mostrare con lucidità il percorso di un grande artista, all’inizio della sua carriera, che è capace di raccontare i sentimenti, i tormenti, i momenti o semplicemente la cruda vita delle persone.
Vi lasciamo il link per riascoltare le canzioni senza le quali questo interessante film non sarebbe stata fatto.