
Che qualcosa stesse succedendo era già chiaro quando a fine settembre. Durante il suo concerto a Carroponte (Milano), Fabri Fibra aveva presentato in anteprima un singolo facendo salire sul palco Deda.
A metà ottobre il brano era stato lanciato sui social e negli store digitali, anticipando la notizia di un disco e del ritorno ufficiale di Deda. Universo, che ha aperto le porte al nuovo album dell’ex-Sangue Misto, vede, oltre a Fibra, proprio Deda insieme a Neffa dopo oltre 20 anni da 107 Elementi e a quasi 30 da uno dei dischi più iconici del rap Italiano, SXM.
Questo “ritorno dei guaglioni sulla traccia” è stato inaspettato, soprattutto se si pensa che dal 2004 Deda si è dedicato, sotto la pseudonimo Katzuma, a un nuovo progetto musicale incentrato su produzioni funk, soul e musica elettronica, mentre Fibra e Neffa avevano in realtà incrociato le strade in singoli come Panico e quello più recente Sulla Giostra.
House Party è il nome del nuovo disco ufficiale firmato da Deda, il primo solista se si escludono le produzioni che dal 2004 al 2011 ha pubblicato con il suo pseudonimo. L’album, come già ricordato, è stato anticipato da Universo ed è pubblicato da Virgin Records/Universal Music Italia.
Testi
Deda ha chiamato suo fianco nomi interessanti, passando da artisti della vecchia scuola ad artisti di generazioni più giovani. Fra i nomi, oltre a Fabri Fibra e Neffa presenti nel singolo Universo, troviamo anche Frah Quintale, Frank Siciliano, Al Castellana, Danno, Coma Cose, Davide Shorty, Emis Killa, Ensi, Gemitaiz, Inoki, Ghemon, Jake La Furia, Salmo, Mistaman e Sean Martin.
Le tematiche trattate variano. Si passa da momenti di auto celebrazione, a veri e propri banger come il singolo Kim Jong feat Jake la Furia, Emis Killa e Gemitaiz, il brano Voilà con la partecipazione di Ensi o anche Rock the House che vede insieme Danno, Sean Martin, Inoki e Mistaman. I testi toccano la politica, la corruzione, la società di oggi, ma anche la crescita personale, il dolore, l’esistenzialismo.
Ogni artista rappresenta la propria generazione, il proprio tempo e il proprio stile anche attraverso citazioni e omaggi proprio a Deda e ai Sangue Misto. Fra questi l’immancabile singolo La Calma, in cui Frah Quintale rappa insieme ai “guaglioni che hanno fatto scuola”. Il brano, uno fra i migliori insieme a Change coi Coma_Cose e a Puro feat Davide Shorty, parla delle origini, della strada e di rivendicazioni personali menzionando la calma come arma per credere in se stessi.

Strumentali
House Party è un producer album. Deda propone un disco fatto di musiche originali e suonate in studio. Ascoltando dischi come Dr. Know uscito nel 2010, ma anche il suoi ultimi EP nel 2021 Galapagos e Cyclades nel 2022, tutti firmati Katzuma, è impossibile non notare come tutte le esperienze dell’ultima decade hanno influito, in qualche modo, su House Party.
Questo disco, nonostante sia stato pensato per voci rap e soul, mostra sfumature diverse rispetto a quelle del periodo dei “messaggeri della Dopa” e di DJ Gruff. Come era accaduto nel 2020, quando Deda era ri-apparso in un unica produzione per il disco di Frah Quintale nel brano La Calma, i suoni rimandano si alla golden age del rap Italiano, ma hanno un sapore fresco e rinnovato grazie alla contaminazione elettronica e ambient.
House Party ha sfumature soul, acid jazz, jazz, new age e tantissimi richiami disco ed elettro funk. Il disco è un vero e proprio crossover, che parte dai suoni degli anni d’oro per contaminarsi con il mondo musicale di Katzuma.

Stile
Essendo un producer album con tanti ospiti diversi, l’unica menzione, se si vuole parlare di stile, è sull’attitudine del disco. In classico stile house party (riprendendo il lavoro fatto con l’alter ego Katzuma), il disco propone tanti artisti che si ritrovano e si raccolgono intorno a Deda. Invitati dal loro “host” sfoggiano rime e metriche diverse per dare vita a un prodotto eterogeneo e sperimentale, diviso fra il rap e il soul.

House Party è un disco scorrevole e molto diverso dai producer album usciti in quest’ultimo periodo, tendenzialmente cupi e asfissianti. L’album di Deda è musicalmente sperimentale, ma con l’attitudine alla Novecinquanta di Fritz Da Cat, uscito nel 1999. Ha poche tracce, ma molta ricercatezza stilistica. Quello che si percepisce da parte di Deda è il piacere di aver avuto nel disco artisti motivati, ma artisticamente liberi di essere se stessi, senza vincoli e senza imposizioni.