

Anticipato dai singoli Green Screen, Non va bene, Fermo per un po’ e Puttanate, accompagnato dal cortometraggio Taglio corto, è uscito a inizio Ottobre 2022 per Kallax Records/peermusic ITALY il disco Pazienza, il primo album solista di WISM, giovane producer e polistrumentista di Molfetta.
In questo disco WISM crea con le sue canzoni collage sonori a metà fra l’hip hop sperimentale e l’indie. In questa intervista abbiamo cercato di capire un pò di più su di lui e sul progetto appena uscito.
Pazienza è il tuo primo album solista. Avevi già pubblicato altro? Ci racconti?
Ciao ragazzi. Prima di arrivare a questo album ho pubblicato davvero tante robe. Di ufficiale c’è l’EP STRETCHING uscito nel 2020 dalle sonorità più cupe con pezzi molto corti e senza ritornelli. Sul mio canale youtube “wism/ragazzi della palude” si possono trovare vari EP più sperimentali e roba strumentale sempre basata su campionamenti.
Negli anni precedenti invece ho fatto parte di varie band spaziando fra punk, math rock, emo, prog metal. Sono stati tutti proggetti davvero interessanti e super formativi per il mio gusto musicale. Il disco di cui vado piu fiero è dead reckoning dei the pier in cui ho iniziato a sperimentare con l’approccio rap fonendolo con sonorita piu rock sperimentali.


Che generi di tematiche tratti nel disco? E come si collegano al titolo Pazienza?
La scrittura nel disco è molto personale i testi sono una sorta di auto-analisi e narrano di come ho vissuto e vivo legami interpersonali, paure ed ansie nella quotidianita senza per forza una forte linearita. Molti testi sono collage di pensieri in musica.
Forse i due brani in cui piu si delinea una tematica piu solida sono GREEN SCREEN in cui parlo del viaggiare in macchina/furgone e delle sensazioni e dei ricordi legati a quell azione. PACEMAKER in cui maniera un po’ vaga parlo appunto della bradicardia e del pacemaker che mi accompagnano da quando ho 2 anni.
La pazienza è uno dei miei tratti caratteristici difficilmente mi altero e vivo sicuramente meglio tempistiche dilatate rispetto a robe frenetiche. Credo un po’ si evinca dai testi. In più con la parola pazienza la intendo anche come “vabbè è andata cosi,andiamo avanti” quindi una sorta di sdrammatizzazione dei problemi.


So che ti sei occupato anche degli arrangiamenti. Che tocco stilistico hai dato?
Ho curato tutte le produzioni cercando di arrivare il piu possibile ad un omogeneita sonora e creare atmosfere scanzonate e sempre feliciotte. Sicuramente il fulcro sonoro del disco e il sampling. E anche la scelta di movimenti armonici semplici e quasi sempre maggiori e le timbriche sempre molto dolci quasi mai distorte.
Come punto di partenza ho iniziato a campionare un sacco di musica anni ’70 europea e non fino a delineare le sonorita del disco: tanti piani, tanti fiati chop vocali e drum breaks. Una volta completata la parte del sampling e la programmazione delle batterie ho arricchito il tutto registrando bassi e chitarre tastiere e voci. Gli unici due brani privi di campionamenti e interamente suonati sono SABBIE MOBILI e FINALE.
Fra gli artisti da cui trae ispirazione Wism c’è anche Kanye West. Sei legato alla cultura hip hop o ti piace solo usare il rap come mezzo di espressione?
Devo dire che non mi considero minimamente un rapper. Lo vedo proprio confrontandomi con amici artisti che invece fanno davvero rap. C’è proprio una testa diversa un ragionamento a monte sulle metriche, la chiusura delle rime, le assonanze: ne stavo parlando proprio in questi giorni con Franco126.
Lui per esempio è super matematico sulla scrittura riesce a narrare in maniera chiara roba con schemi metrici pulitissimi. Io non sono ancora capace (ride, ndr). Mi considero un musicista ed un cultore della musica campionata e semplicemente per completare i miei collage sonori con la voce vado nella mia direzione a volte più melodica a volte più ritmica. Semmai proprio sta roba è il mio punto forte con la scrittura ibrido tante cose.
Devo dire che ultimamente grazie a dei miei amici rapper della mia citta, Fremito ed Ellency, sto iniziando ad indagare di più la cultura hip hop. Ho assistito a un paio di contest di freestyle: sto capendo determinate dinamiche e modi di ragionare la musica in maniera diversa rispetto alla mia. Sono ancora un apprendista.


Il disco Pazienza ha un interessante lavoro grafico (copertina, video, foto tue). Mi spieghi questi lavori e che tipo di simbolismo c’è dietro? Che significato?
Dopo tante prove ho deciso di realizzare vari collage per formare il progetto grafico del disco. Il collage grafico è una delle tecniche che più mi piace e che in maniera rudimentale riesco ad eseguire completamente da solo; inoltre rispecchia molto il processo compositivo del disco che è un vero e proprio collage sonoro.
La piscina in copertina è stato il primo passo, poi sono arrivati gli artwork dei singoli. Inizialmente uno degli ipotetici titoli del disco era “Lo sporco accumulato in questi anni”; da li mi sono fissato sulla texture del sacco della spazzatura. La plastica nera rappresenta la parte testuale più cupa del progetto. I colori più accesi creati con bomboletta spray su cartoncino rappresentano il lato più vivace e spensierato delle strumentali.
Per i singoli ho individuato un soggetto chiave all’interno del pezzo che ho lasciato con la texture della spazzatura e un colore appropriato per il mood del brano. La piscina invece è un ambiente che adoro nella vita. Mi trasmette una tranquillità assurda. Per creare sempre quel senso di contrapposizione che caratterizza il progetto ho sostituito l’acqua con il sacco nero e posizzionato il tutto su un cielo azzurro strappato ai bordi per arrivare al risultato finale.
In Fermo per un pò tocchi temi attuali per molti. Come sopravvivi e come reagisci ai momenti bui e ai brutti pensieri?
Come detto in precedenza sono sempre molto calmo, prendo le cose cosi come vengono cercando di non lamentarmi troppo. Se serve far svagare la testa cerco di tenermi indaffarato in qualche modo producendo musica o facendo sport.


Il primo disco di Wism è uscito per Kallax Records/peermusic ITALY. Come ti sei avvicinato a questa etichetta? Dove è possibile ascoltare o reperire il disco?
Kallax è l’etichetta di Gigi Fasanella. Ci siamo conosciuti ormai quasi 10 anni fa. Avevo 15 anni circa e da poco avevamo formato i The Pier: ci ha visti suonare e gli siam piaciuti un botto; da li abbiam iniziato a collaborare.
Ha pubblicato i due dischi della band e ci ha scarrozzato in giro per tutta l’italia e l’europa col suo furgone per suonare. Abbiamo fatto davvero tante belle cose insieme. Nel 2019 ho iniziato a fargli sentire le demo di WISM: una volta che il disco ha iniziato a prender forma ha deciso di aiutarmi anche in questo progetto.
Io sono davvero testardo e disorganizzato non credo sia facile lavorare con me però, per fortuna, lui riesce a starmi dietro a far quadrare le cose. Più che un manager è un fratello maggiore/papà. Grazie a lui si è stretto il contatto con Peer music e il disco è uscito per entrambe le realtà.