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Intervista

Gionni Grano: il Sylvester Stallone del rap – intervista

gionni grano

La stagione 2023 di MxRxGxA si apre con Stallone, album di Gionni Grano interamente prodotto da Gionni Gioelli. Il progetto ruota attorno alla figura di Sylvester Stallone e ai ruoli cinematografici che ha interpretato e che lo hanno reso uno degli attori più amati di Hollywood.

Come ci hanno abituato da sempre i Cugini Savoia, la loro musica è rap duro e puro, che rispetta tutti i crismi del genere senza lasciare spazio alla contaminazione. Affianco a loro, al microfono, troviamo anche alcuni ospiti di tutto rispetto: Inoki, Vacca, Nex Cassel, Montenero, Il Turco, Armani Doc e RollzRois. Abbiamo avuto la possibilità di approfondire il progetto facendo una chiacchierata con il suo protagonista assoluto: Gionni Grano. Buona lettura!

Ciao Gionni Grano, bentornato su lacasadelrap.com! Partiamo dal concept del progetto e dalla sua genesi. Come mai la scelta è ricaduta proprio su Sylvester Stallone? Vuoi parlarci anche di come e da chi è stata realizzata la cover?

Il concept di Stallone è nato in una maniera un po’ particolare: i miei amici sanno della mia passione per Rocky Balboa e per altri suoi film e, anche se non mi posso definire un vero e proprio fan, è un personaggio che mi si addice molto. Una sera ero a casa e avevo in testa di scrivere un altro progetto – che per ora è solamente accantonato – quando mi arriva una fotografia su WhatsApp da Gioielli, che poi è quella che ha ispirato la copertina del disco. Mi aveva scritto: “ecco il concept del tuo prossimo disco”. Be’, mi ha infuocato troppo e gli ho risposto: “dai, mandami i beat!” e ho scritto al volo i due pezzi forse più rappresentativi del disco, John Rambo e Lincoln Hawk. Insomma, pazzesco. Poi, come dicevo, la foto è diventata quella che ha ispirato la copertina ma anche qui lo spunto è stato di Gioielli: c’era questo ragazzo, nostro fan di Torino, Mat Maic, e Gionni mi ha passato il profilo e mi ha detto: “prova a buttare un occhio, il ragazzo spacca, potrebbe lavorare bene alle nostre cover”. Da qui gli abbiamo passato il testimone e quando ci ha mandato una bozza, spaccava… è andata così.

Il tuo modo di fare rap è da sempre basato sul citazionismo e anche questo disco non fa eccezione. A parte i chiari riferimenti alla vita e alla filmografia di Stallone, sono nascoste altre citazioni a film, canzoni e sportivi principalmente degli anni ’80-’90. Cosa significano per te quegli anni?

Sono nato negli anni ‘80 per cui i ‘90 sono quelli della mia formazione, la palestra di vita: ho iniziato a fare il rap, a vivere, sono gli anni dove sono cresciuto, quindi quelli un po’ più importanti. Di conseguenza tendo sempre un po’ a rimarcarlo nelle citazioni che faccio, infatti quelle legate al mondo del cinema e dello sport si rifanno a quel periodo, anche perché attualmente seguo meno lo sport, guardo molto meno film. Insomma, sono molto legato all’immaginario di quegli anni. Per quanto riguarda gli anni ’80 non posso dire che siano così importanti, perché sono nato in quel decennio ma ero troppo piccolo o troppo giovane per capirli davvero.

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Continuando a parlare della tua cifra stilistica, sei ovviamente un rapper da punchline. Ma in questo progetto ti sei aperto e hai parlato di argomenti molto personali come il lutto, ma anche l’amore per la tua donna, lasciando uno spiraglio aperto dal quale si può spiare nella tua intimità. Hai mai pensato di fare delle tracce interamente conscious o pensi che non sia un genere che ti appartiene?

Guarda, io sono sia questo sia quello. Nasco come MC da battaglia, da punchline, anche perché penso che le barre che spaccano siano tra le cose più fighe che ci possano essere nel rap. Però i pezzi un po’ più intimi – definiamoli così – li ho sempre fatti, vedi L’oro e l’argento o Figlio dei poeti beat, per citarne un paio. E penso anche che quando faccio i pezzi da battaglia siano comunque sempre molto personali. Quando scrivo qualcosa non parto mai da un progetto a tavolino, non parto dall’idea “ah, adesso faccio un pezzo conscious” o “adesso faccio un pezzo di barre”. Le mie canzoni si scrivono da sole, dunque faccio tutto in maniera molto naturale.

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Rispetto alla domanda di prima, so cosa ne pensa Gioielli su un certo tipo di rap (ride, ndr). Voi vi conoscete da sempre, avete fatto anche joint album oltre a quelli targati Micromala e Adriacosta. Com’è lavorare con lui? Come avete lavorato in particolare a questo progetto?

Con Gioielli c’è un’alchimia totale, suoniamo insieme da più di 20 anni. Per quanto riguarda questo progetto lo abbiamo lavorato in parte a distanza, ovvero lui mi passava le basi e io ci scrivevo sopra le barre, i vari pezzi, però dopo finalizzavamo tutto insieme in studio, quindi penso che la pasta globale si senta, c’è una bella crema, devo dire, sono molto contento del risultato. 

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In Sorvegliati speciali, Vacca inizia la sua strofa dicendo che la moda del rap è finita e che voi state tornando a divertirvi come quando avete iniziato. Ci sono differenze nel modo in cui vivevi il rap da ragazzino rispetto ad adesso? Secondo te quale sarà il futuro del rap in Italia?

La differenza non è tanto tra come vivevo il rap una volta e come lo vivo oggi, la differenza è proprio come vivo. Da ragazzino avevo molto più tempo libero per cazzeggiare, adesso invece, ormai da un bel po’ di anni, ho un’attività tutta mia che gestisco in prima persona. E avere un locale è una cosa molto impegnativa, che ti assorbe quasi la totalità della vita e, di conseguenza, la grossa parte delle tue energie viene incanalata in quello. Però ti dico anche che ogni cosa che faccio la faccio in modo hip hop, anche lavorare nel ristorante. Perché ragiono proprio in modo hip hop, sono hip hop. Per quanto riguarda il futuro del rap in Italia lo vedo bene perché i numeri sono grossi – parlo di quello mainstream – e penso che questa cosa, per quanto poco, giovi anche al rap underground perché più gente si appassiona alla faccenda, più questa cosa può trainare anche l’underground – vedi Gioielli stesso che con MxRxGxA ha creato una situazione molto interessante. Quindi, dai, la vedo bene.

Oltre ai già nominati Vacca e Gionni Gioielli, ci sono parecchi featuring nel disco. Come hai scelto le persone con cui collaborare?

I featuring sono venuti in maniera molto molto naturale. Ci trovi tutta la crew di MxRxGxA, che ovviamente di doveva essere, ci trovi Gioielli e Nex, i miei soci di sempre, poi c’è Vacca, a cui tenevo in particolar modo perché non ci avevo mai collaborato anche se ci conosciamo da tanti anni ed è un personaggio della vecchia guardia come me con cui ci tenevo parecchio a fare qualcosa insieme, anche perché negli ultimi anni ha spaccato sempre di più migliorando sempre di brutto. E c’è anche Inoki, uno di quelli della scena che sento di più: ci avevo collaborato tanti anni fa, ai tempi di Micromala, ed era un po’ che avevo voglia di farci di nuovo un pezzo insieme, dunque anche in questo caso è nato tutto in maniera molto naturale, anche perché ci siamo trovati a Milano, abbiamo fatto serata insieme ed è nato il pezzo. Molto semplice.

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Da qualche giorno avete annunciato l’uscita di “Mixtape Season”, progetto corale della vostra crew Adriacosta. Puoi darci qualche anticipazione a riguardo? Cosa dobbiamo aspettarci?

Mixtape Season nasce da un dolore forte: dopo la scomparsa di Dium ci siamo ricompattati ancora di più come collettivo Adriacosta. Così abbiamo deciso di far uscire questo lavoro, con solo due inediti, ripescati all’interno degli hard disk di Gioielli, e altri pezzi che erano già usciti solamente su supporto fisico, mai in digitale. Tutto è stato remixato da Gioielli in chiave MxRxGxA. Quindi dovete aspettarvi questo. Ci sarà un super evento dove celebreremo tutta l’Adriacosta e il mixtape a San Donà di Piave il 25 aprile con ospite Ensi.

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Stai pensando alla possibilità di portare Stallone live, alle serate MxRxGxA in giro per l’Italia già programmate, o realizzando uno show tutto tuo?

Difficilmente potrete vedermi live in giro per l’Italia ma se volete conoscermi dovete venire Al Bacaro, nel mio locale, a mangiare, allora potrete vedermi dal vivo (ride, ndr). Insomma, non credo che ci saranno delle date per Stallone, forse qualcosina questa estate ma, appunto, è tutto subordinato ai miei impegni lavorativi. Il grosso evento, comunque, è quello che dicevo prima, il 25 aprile a San Donà di Piave dove saremo tutta Adriacosta al completo per celebrare la crew e il mixtape in uscita e con noi ci sarà anche il grande Ensi. Un ringraziamento per l’intervista.  

Conosci meglio

Classe '89, divoratore seriale di dischi e serie tv. Scrivo di rap per passione. Faccio l'hater per hobby.
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