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Speaker Cenzou, 50 anni di Hip Hop e “having fun” come scelta – Intervista

Speaker Cenzou

In occasione dei 50 anni di Hip Hop, Speaker Cenzou e Clementino hanno pubblicato House Boat: un vero e proprio inno alla cultura Hip Hop, celebrativo delle loro generazioni e del ruolo chiave che ha avuto Napoli nella storia di questa cultura. Dopo uno sfogo su instagram di Speaker Cenzou, ne ho approfittato per fargli qualche domanda. In questa intervista, leggerete qualcosa in più sul pezzo con Clementino, sulla storia della scena Napoletana e avrete un piccolo spoiler che riguarda Cenzou.

50 anni di HipHop. Così a caldo … cosa ti senti di dire alle nuove generazioni su questo traguardo temporale?

Ti dirò due cose, a caldo. La prima è che per me è sempre stato fondamentale guardare tutto quello che era successo prima di me, e quindi di riflesso direi a chi si approccia oggi di fare delle ricerche in tal senso, documentarsi, acculturarsi, avere fame di sapere. La seconda , sebbene oggi questo concetto spesso è totalmente frainteso (ma qua servirebbe parlarne un bel po’)  è che se sei forte e spacchi non necessariamente questo si traduce in numeri e viceversa grandissimi numeri non sempre significano che stai spaccando.  

Per i 50 anni di HipHop è uscito un singolo firmato Speaker Cenzou e Clementino, House Boat.

Siamo grandi amici e c’è tantissima stima artistica reciproca, e in più non avevamo mai fatto un pezzo solo Clementino & Speaker Cenzou. Lavoravamo a distanza da un po’ su varie cose e un giorno è venuto nel mio studio e, risentendo il materiale, ci siamo guardati e abbiamo detto: ok, tiriamola fuori ! E’ un pezzo Rap senza compromessi, è la cosa migliore per omaggiare la cultura che ci ha reso le persone e gli artisti che siamo; e in meno di un mese abbiamo fatto tutto. 

Come mai il nome House Boat?

Alle tipiche case sull’acqua che ci sono ad Amsterdam dove Clementino ha iniziato a scrivere il ritornello, e da quello sul mega beat di Fano dei Departured beatz, abbiamo iniziato a viaggiare con la mente e a farci ispirare da questo sound e questa suggestione che ci ha portato direttamente in un film, anzi in vari film !

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A proposito di film, dici qualcosa di più sul concept del video? 

Siamo stati dai ragazzi di Ired e volevamo che il videoclip fosse l’estensione visiva del pezzo, infatti a un certo punto la cosa più logica che ci è venuta in mente era di montarci nelle sequenze dei vari film che abbiamo citato nel pezzo. Volevamo qualcosa che fosse un po’ delirante e allo stesso tempo divertente, come l’approccio che abbiamo avuto noi nella scrittura. Siamo molto soddisfatti del risultato e a quanto pare anche alle persone sta piacendo molto perché in giro mi sembra di avvertire una certa fame di questo tipo di sound e di approccio. 

Clementino Speaker Cenzou
Speaker Cenzou e Clementino, pionieri del rap made in Napoli, pubblicano House Boat per celebrare i 50 anni di Hip Hop. Il singolo, online nei più noti digital store, esce per la label Magma Music ed edito dalla FUMO.

 50 anni di HipHop. Mi dici, secondo te, un disco (uno solo!) che rappresenta al meglio ogni decade?

Ti dico già che sicuramente sono davvero pochi 5 per 50 anni! Cercando di stringere all’osso, ti dirò quelli che per me sono stati formativi a prescindere dalle decadi e dalla cronologia. Sicuramente: Run Dmc – Raising Hell. Public Enemy – it takes a nation of a million to hold us back. A Tribe Called Quest –  The Love Movement. Nwa – Straight Outta Compton. Kendrick Lamar –To Pimp a Butterfly. Non ho un vero perché a queste scelte. Posso solo spiegarti argomentando ragioni della mente. Piuttosto posso dirti che questi album (e ribadisco non solo questi) mi hanno semplicemente fatto scattare qualcosa dentro, mi hanno fatto fare degli upgrade. 

Su instagram hai pubblicato un video in cui ti lamenti del fatto che il 2006 viene indicata dai media di settore come la data di inizio dell’Hip Hop a Napoli.

Guarda davvero per me è inspiegabile, perché ad esempio su altri artisti, o su altre parti d’Italia, questo fenomeno non accade. A Milano conoscono e riconoscono artisti come Kaos o Bassi, a Bologna riconoscono e conoscono i Sangue Misto, a Roma i Colle, a Napoli no ! Hanno tutti la pretesa di raccontare ai giovanissimi che questa musica e questa cultura sia nata nel 2006, quando qui a Napoli già a fine anni 80 c’era chi ballava, chi dipingeva e chi provava a fare Rap. Gli artisti più esposti della mia generazione facevano dischi, concerti, eravamo presenti sia alle jam di “circuito” che agli eventi più mainstream organizzati dai grandi network dell’epoca. Sinceramente questa sorta di revisionismo per me è un pericolo, per fortuna che sono artisti come Clementino che non perde un occasione di raccontare le radici della nostra scena e di chi siano stati i suoi riferimenti dell’epoca.

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Ti va di scavare nella memoria?

Guarda eravamo davvero pochissimi e già trovarci e riconoscerci fra di noi era una grande impresa. Calcola che allora non esisteva internet, dovevi cercare tutto muovendoti per negozi di dischi a Napoli o anche fuori, incontrando qualcuno con i tuoi stessi baggy e dirgli “oh ma anche a te piace x ?”. Sinceramente lo trovo più  poetico pure, ma magari è un ragionamento da boomer ! Io ho iniziato con Polo e la prima formazione della Famiglia,  poi ho conosciuto parte dei 13 Bastardi, ma c’erano anche altre decine di crew , c’erano i Puazze, c’era la Contrada, la Fuossera, sicuramente non li ricorderò tutti. Ma eravamo una bellissima tribù. E negli anni le cose sono cresciute e ognuno di noi ha fatto scelte diverse e preso i percorsi che reputava migliori. Ad ogni modo gran parte di questa storia, almeno per quanto concerne il mio punto di vista l’ho raccontata nel mio libro Speaker Cenzou “Ammostro” che consiglio a chi si è perso gran parte di questi passaggi. 

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Speaker Cenzou quando tutto è iniziato

Si vocifera che stai lavorando al tuo nuovo disco. Ci metterai anche House Boat? 

Si, ci sto lavorando e ho davvero tantissimo materiale. Per ora sarebbe prematuro dirti cosa ci sarà e cosa no. Ma prima dell’estate esce un altro singolo!

Mi dici qualcosa in esclusiva sul disco? Il titolo? Qualche featuring? Un concept? Sto sbattendo gli occhioni mentre te lo chiedo! Non puoi non dirmi nulla!

Sono felice di sapere che la notizia del nuovo album ti faccia questo effetto, facciamo cosi, nella mia cerchia il titolo in realtà è già noto ed è di suo esplicativo del concept. Questo album verrà per chiudere la mia trilogia solista e si intitolerà Viscerale. Ci sono già tanti pezzi e anche tanti featuring e, contrariamente a quanto ho sempre fatto, per questo progetto ho scelto di tirare fuori un po’ di singoli e poi alla fine del viaggio lo pubblicherò. Anche perché come ti ho detto ho già molto materiale e non escludo di realizzarne ancora, ma non voglio essere vincolato a questo o a quell’altro aspetto. Posso dirti che ho fatto cose artisticamente nuove per me, mi sto divertendo molto a farlo e voglio prediligere l’aspetto artistico più che posso. Quindi niente calcoli, niente ossessioni da risultato o ansie da prestazione. Ho imparato negli anni che più mi diverto e mi sento libero io più le persone si divertono insieme a me. E il concetto citato tra i cardini del “Having Fun” ultimamente è un po’ messo in secondo piano. Ecco io voglio riportarlo dove merita! 

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Direi che ci siamo detti tutto. Solo una cosa … la miglior pizzeria di Napoli?

Guarda negli ultimi anni si sono decuplicate ed oggi anche l’ultimo arrivato apre la sua “antica pizzeria” ma spesso sono super fake ! Io vivo al centro storico e per me tra le tradizionali non posso non citare Di Matteo che è livello legend, mentre per quelle tra virgolette new school senza dubbio La Locanda Del Grifo, entrambe su via Tribunali ! 

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