Lo avevamo lasciato con Memory (Sto Records/ Atlantic Records distribuito da Warner Music Italia) e lo ritroviamo cinque anni dopo con Gara 7 per Warner Music Italia. Johnny Marsiglia, rapper palermitano che non ha bisogno di presentazioni, torna sulla scena con un concept album che trae ispirazione dal mondo della pallacanestro, proprio a pochi giorni di distanza dalla finale di NBA. Fra le collaborazioni del disco, oltre al collega e amico Davide Shorty con cui aveva già collaborato, gli inaspettati Post Nebbia, JSN, Mezzosangue, Thoé e Nio.
In Gara 7, l’universo del Basket viene usato come metafora per raccontare la partita decisiva fra Johnny Marsiglia e sé stesso fra i rammarichi del passato, i suoi limiti e la ricerca della serenità.
Il disco è stato anticipato da Gara 7: Ultimo tiro, un video medley che funge da trailer dell’intero progetto. Fra brani a cappella, estratti del disco, momenti narrativi e inquadrature suggestive, Johnny Marsiglia, considerato uno dei più grandi liricisti in Italia, dà un assaggio di quello che ci si può aspettare dal nuovo album, lasciando aperto un interrogativo: riuscirà a vincere la partita di finale? Trionferà nella sua Gara 7?
Testi
Il disco inizia con 5 Agosto, giorno di nascita dell’artista. Quale miglior brano per dare il via alla partita? Johnny Marsiglia sembra riconoscere la sua predisposizione alla tenacia, alla resistenza in situazioni scomode. “Mi piace pensare che essere nato in estate mi abbia predisposto, ad affrontare il caldo quando si fa tosto”, racconta. In questo brano presenta poi le due squadre protagoniste della partita narrata nel disco: la prima è rappresentata da sé stesso, mentre la seconda dai suoi demoni. Una squadra, quest’ultima, che definisce “competitiva”.
Se il primo brano è la sintesi dell’intero album, descritto come “uno dei match della vita”, il secondo intitolato Prime, inizia ad approfondire il concept. Il rapper, dopo un lustro di assenza dalla scena, rivela di sentirsi fresco e ricaricato come dopo un periodo di allenamento e rigenerazione che gli ha consentito di arrivare fino alla finale. I temi dei 16 brani si diramano attorno a questa idea, raccontando gli ultimi non facili anni vissuti dall’artista e la sua ricerca della pace. Trovano spazio anche la critica ai social network (e a ben vedere Marsiglia è stato assente per un bel po’ sui social, ritornando con una nuova veste grafica proprio in occasione del disco) e il racconto del suo allontanamento da vizi compulsivi quali alcool e fumo. Ci sono poi temi esistenziali, riflessioni sulla vita come percorso, sull’importanza di cercare di essere sé stessi e sul modo di gestire fallimenti e successi. Il rapper si mostra forte e fiero, lasciando però spazio all’autocritica che lo porta a riconoscere di avere un carattere complesso, rabbia e debolezze.
In Gara 7 occupa un posto importante anche la famiglia (basta ascoltare anche solo Mare d’Inverno per rendersene conto) e, in generale, il concetto di gruppo. L’artista, infatti, non perde occasione di ricordare quanto conti il gioco di squadra, fidarsi degli altri e non isolarsi, soprattutto quando si è in difficoltà.
Strumentali
In Gara7, al fianco di Johnny Marsiglia ha lavorato una rosa di produttori, quali Swan, Yazee, Goedi, Strage, Godblesscomputers, 2nd Roof, Crash X, Bongi ed Estremo. Il tappeto sonoro proposto è molto eterogeneo e lo si capisce dai diversi background di chi ci ha messo le mani. Il disco suona come dovrebbe suonare un disco da major: resta fedele al suono boom bap, pur alternandosi a suoni molto moderni, atmosfere orchestrali, crossover e ambient, arrivando a toccare qualche sfumatura soul/jazz. Nel complesso è molto armonioso, fresco e ricco di spunti interessanti. I beat sono perfettamente allineati ai piedi di Marsiglia che corrono sul campo. Calzano bene, valorizzando le skills e i canestri che mette a segno.
Stile
In Gara 7, Johnny Marsiglia dimostra di sapere perfettamente costruire un concept album, usando la pallacanestro come metafora per raccontare una sfida personale. Lo stile del disco è lineare con qualche tiro al canestro davvero speciale. Brani come Odio/Amo tengono letteralmente sulle spine grazie a una struttura inaspettata. Il brano si divide letteralmente in due parti, dal punto di vista contenutistico e melodico, lasciando l’ascoltatore davanti al dubbio che si tratti di due canzoni differenti. Nella prima parte del singolo c’è un vero e proprio manifesto e critica sociale. Marsiglia mostra odio per i rapporti di convenienza, per l’apparenza, per il frivolo, per l’opportunismo. Arriva poi nella seconda parte a elencare di converso tutto quello che ama, fra cui la propria donna, il sole, la semplicità e la solitudine come terapia.
Gara 7 è un disco che si regge in piedi grazie a metafore, allegorie, frasi ad effetto e simbolismi. Lo stile scelto è semplice, ma diretto. Il disco è molto profondo, ma fruibile. La delivery è eccezionale, a partire dalla copertina e da tutto il design proposto sui social network.
Ultimo Tiro, l’ultimo brano che da anche in parte il nome al trailer, segna la fine del match. Johnny Marsiglia risponde alla domanda iniziale, affermando che non gli interessano i numeri, ma lo stare bene. La vittoria è un disco in cui la depressione (e come sconfiggerla!) diventa protagonista senza essere mai nominata davvero.