

Torino è una città ricca di segreti e superstizioni, da molti chiamata “la città magica” per la sua posizione geografica. Secondo l’esoterismo infatti, Torino rappresenta il punto d’incontro tra i vertici di due triangoli: da una parte il triangolo della magia bianca che si completa con le città di Lione e Praga e dall’altra il triangolo della magia nera con Londra e San Francisco.
Questo contrasto avvolge la città dentro un velo misterioso e suggestivo ricamando, oltre che dal punto di vista esoterico, un tessuto sociale in cui la differenza tra bianco e nero ha forgiato la popolazione torinese, tra le ville della collina e le case operaie.
Tra le architetture barocche e le zone industriali della Fiat sono stati forgiati molti talenti del freestyle italiano e non solo. Ensi, Shade, Fred De Palma, Beba, Boro Boro, Oliver Green e Willie Peyote sono alcuni dei nomi che sono ormai consacrati nella scena musicale italiana, ma la nuova scuola torinese non vuole essere da meno.
Da ormai un po’ di tempo a Torino sembra muoversi qualcosa, svariati eventi legati al mondo dell’hip hop stanno tornando in voga, richiamando i giovani piemontesi all’ascolto, dando alla città la possibilità di ritagliarsi un posto nello scenario italiano.
Milano rimane il punto nevralgico per quanto riguarda il rap, dove artisti di tutta Italia si incontrano tra locali altolocati e sfilate di moda, ma la realtà torinese esiste e sta lavorando sodo per scrivere in grassetto il nome della città di Torino, lasciando la “puntina segnaposto” sulla mappa dello stivale
Diss Gacha
Diss Gacha è un talento che da ormai un paio d’anni si sta facendo spazio nella scena italiana, uscendo dai confini piemontesi. Dopo il featuring con Dani Faiv dentro Teoria Del Contrario Vol.2, il rapper di Torino appare anche dentro il nuovo mixtape Jones di Vegas Jones nel brano Ultimo Ballo.


L’artista originario di Avigliana, un comune della provincia di Torino, sta dimostrando passo dopo passo quanto possa essere interessante immergersi all’interno del suo viaggio, all’insegna della cultura, dove il fonema linguistico detta lo slang dei suoi testi, mentre le suo movenze particolari sono il punto di partenza da cui sviluppa i videoclip dei suoi brani.
Diss Gacha inizia a far parlare di sé nel 2021, dopo la pubblicazione di Ballas, l’EP interamente prodotto da Sala in cui, grazie alle sonorità che riportano l’orecchio oltreoceano, delinea la sua personalità da artista, rendendo più chiaro il messaggio che vuole trasmettere: determinazione arricchita da un suono fresco ad inconfondibile.
All’interno di Ballas è presente il brano Ballas RMX feat. Mambolosco e Janga ODT. Il brano prodotto da Sala, oltre all’ormai noto Mambolosco, ospita anche Janga ODT, un altro rapper di Torino di cui parleremo più avanti, che si sta facendo largo nello scenario anche grazie a brani come questo.
Indubbiamente Tik Tok sta giocando un ruolo fondamentale nel mercato musicale e per questo è inutile ignorare la possibilità che offre agli artisti. Lo stesso Diss Gacha, a seguito della pubblicazione del suo primo album Cultura, prodotto interamente da Sala, è andato virale su Tik Tok con il brano Captato che ha totalizzato 14 milioni di ascolti su Spotify ed oggi è disco d’oro.
Diss Gacha è originale. Forse questa semplice formula è ciò che serve ad un artista per essere unico e spopolare tra i giovani.
Axell
Il rapper torinese classe 2000, cresciuto nel quartiere Barriera di Milano, si sta facendo largo tra le strette maglie della scena emergente italiana, tra cui si sta ritagliando uno spazio importante, passo dopo passo, singolo dopo singolo.
Axell è nato in Senegal, si è trasferito a Torino a 12 anni e per questo mastica sia l’italiano che il francese. All’interno dei suoi testi infatti, troviamo spesso strofe scritte in francese alternate da barre scritte in italiano che, mescolandosi fra loro, portano sonorità afro-trap sopra i beat di Vaporstef.


L’ artista di Torino ha spopolato fuori dai confini piemontesi nel momento in cui ha iniziato a lavorare con Sto Records Label, con la quale viene pubblicato il singolo Que Pasa, con annesso videoclip diretto da Giulio Rosati.
Il videoclip, girato interamente in bianco e nero, si apre con un discorso in cui Axell si chiede cosa sente dentro, nel momento in cui si dedica alla stesura dei testi, paragonando il ronzio di una mosca a quella voce che lo porta a scrivere per poi chiedersi: que pasa?
Ciò che contraddistingue l’artista torinese, è il suo timbro vocale graffiato che si fondo bene con il beat, risultando morbido e melodico. Il tutto crea un suono che sembra cucito su misura per il giovane rapper, risultando, coinvolgente, nuovo, lontano dalle sonorità italiane e molto più vicino a quelle subalpine.
Negli ultimi mesi Axell è stato molto prolifico, pubblicando diverse tracce, alcune con dei featuring come Panama feat. Nerissima Serpe oppure Frontline feat. Low-Red, brano in cui i due si alternano due strofe spezzate da un potentissimo ritornello di Axell.
In questo momento Axell sta lavorando bene, si è esibito da poco all’Imola Summer Sound in cui ha portato anche il suo ultimo singolo La Mula feat. Boro Boro, ricevendo un ottimo riscontro da parte del pubblico.
ODT
Odt è un duo torinese composto da Janga ODT ed Eldo ODT. Le barre taglienti ed il linguaggio street sono conosciuti in tutta Torino ed il loro immaginario ruvido e spigoloso non pecca di originalità, anzi, mostra il lato meno splendete del popolo torinese.
Le batterie drill sono accompagnate da una visione artistica tendente al gangsta-rap, che non risulta copiata dall’immaginario americano anzi, rappresenta in toto una visione italiana del movimento. I timbri vocali graffiati di entrambi rendono crudo l’ascolto, rendendo il tutto molto originale.


Gli ODT rappresentano la crudità delle palazzine di Mirafiori, che avvolte dentro un’atmosfera scura ed opaca, fanno pendant con il consueto grigio del cielo di Torino. Ciò che va sottolineato, per quanto riguarda lo stile, è l’impronta che stanno lasciando gli ODT dentro i loro brani: la crudità dei brani rappresenta la città ponendo, in qualche modo, in contrasto le periferie con il centro.
Il duo torinese sta portando un’immaginario in linea con la realtà del capoluogo torinese: lo dimostra il video LIVE SESSION diretto da Giuseppe Saracino in cui, i due, rappano le strofe Ghetto e Mr.Fantastic. Nel videoclip, girato in parte in bianco e nero, sono presenti elementi caratteristici della città, come la collina o la mole che, riprese dai tetti delle case torinesi, identificano il luogo d’origine dei rapper.
Seppur non siano artisti popolari, Eldo e Janga sono molto rispettati e ben inseriti nella scena torinese, lo dimostrano TOWRO INDUSTRIA prod. Mercy, Vaporstef e TOWRO INDUSTRIA 2 prod. Mercy, Twelverizz, Vaporstef, entrambi in collaborazione con Axell e Crocojonny. Dentro entrambi i brani sono presenti i più promettenti produttori e artisti della nuova scuola torinese, il che rende i prodotti autentici e completamente “made in Torino”.
Dita Blackcity
Dita è un giovane rapper del “Team De Rua” che sta richiamando l’attenzione su di sé, tramite brani come Fame feat Rico Mendossa, presente all’interno dell’EP Blackboy pubblicato sotto De Rua Agency in cui, oltre al brano già citato, sono presenti i featuring di Janga ODT ed Emicrania (altro rapper torinese).
Sicuramente entrare a far parte del Team De Rua ha permesso a Dita di crescere esponenzialmente, ed il featuring di Rico Mendossa ha offerto maggior visibilità al progetto, ma a Torino la meritocrazia gioca ancora da protagonista e tutto questo non sarebbe successo se venisse a mancare il merito.
Dita non è ancora molto conosciuto al di fuori della città, ma sta lavorando bene. Ciò che caratterizza i suoi brani è la narrativa di strada, delle case popolari viste e vissute dall’interno. A differenza di tanti però, ciò che traspare dai suoi testi è la continua ricerca di una soluzione a queste situazioni, soluzione che spesso viene pescata proprio all’interno di un percorso artistico.


È presto oggi per giudicare le capacità tecniche e narrative del rapper torinese, o anche solo per comprendere l’immaginario, ma sicuramente il tempo sarà giudice e con ciò potremmo capire al meglio il viaggio di Dita.
Duke
Duke, classe 2004 è un rapper originario di Venaria un comune limitrofo di Torino. Da ormai anni pubblica la sua musica da indipendente, distinguendosi per le sua capacità comunicative e artistiche. Il giovane rapper, oltre alla passione per la musica coltiva anche quella della danza Hip-Hop, elemento che inserisce spesso all’interno dei suoi videoclip musicali.


Duke è stato da poco ospite al Substrato, lo studio di Lito The Kid per la seconda stagione di KILL THE BEAT, format in cui i rapper piemontesi sputano barre davanti al microfono sopra ai beat di Lito e noi come redazione siamo media partner del progetto. (da vedere insieme)
Il rapper torinese ha già una discografia importante se consideriamo la giovane età, ma soprattutto, i brani proposti finora sono ricchi di spunti brillanti, alternati da barre serrate o alle volte, strofe melodiche molto introspettive.
Lo stile proposto da Duke è molto originale e la capacità con cui incastra le parole in metrica è notevole, soprattutto se notiamo che molte delle parole utilizzate non vengono utilizzate nel linguaggio parlato, ma risultano comunque molto orecchiabili all’interno dei brani.
Duke è molto giovane, e sta ancora cercando di ritagliarsi uno spazio all’interno dello scenario torinese, ma sta lavorando bene raccogliendo risultati passo dopo passo senza mai farne uno più lungo della gamba.