
Yung Snapp, dopo aver contribuito alla realizzazione di molti progetti sia da producer che, ultimamente, da rapper, è pronto a rivelare la sua parte più intima con il suo primo album da solista in Hotel Montana, distribuito da Warner Music Italia.
Nel disco il rapper apre tutto sé stesso, facendo conoscere ai suoi ascoltatori chi è Antonio (nome di Yung Snapp); ogni singolo, e quindi ogni stanza dell’ Hotel Montana ha la sua unicità, in cui il producer partenopeo condivide parti di sè stesso.
Numerosi sono i featuring che arricchiscono sempre di più Hotel Montana: da MV Killa e Lele Blade fino a Icy Subzero, Mambolosco e molti altri.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Yung Snapp.
Ciao Yung Snapp! Lacasadelrap ti ringrazia. Qual era il messaggio che volevi dare con “Hotel Montana”, se c’è un messaggio?
Non c’è stato un vero messaggio. Avendo fatto tanti pezzi in passato che non erano del tutto miei era essere me al 100% in questo disco qua, raccontarmi su altri tipi di vicende e cose personali che non avevo avuto modo di fare prima. Questa è stata l’idea che poi mi è venuta facendo il disco.
Ascoltando l’album ho notato il feat con MV Killa, mi ha fatto venire in mente il tuo primo album, “Hours”. Riguardando lo Yung Snapp del passato, cosa gli diresti?
Lo Yung Snapp di “Hours” stava fort; fondamentalmente gli direi: “Stai andando bene fra, continua così”. Là già mi andava bene, non è che gli rimprovero qualcosa.

Sei soddisfatto quindi di quello che sei diventato?
Sì sì, certo s’impara, si devono fare tantissime cose ancora. Non mi sento di dire che ho qualche problema in qualche cosa.
Invece riguardo Siamo La Fam (SLF), il vostro collettivo, a cosa sei grato ad ognuno dei membri? Cosa rappresentano per te?
Sono miei amici da almeno 10/12 anni; non so a cosa si possa essere grato ad un amico, però ci siamo aiutati tanto a vicenda sostanzialmente per quanto riguarda soprattutto la musica. Ho imparato dalle varie sessioni da produttore che ho fatto con loro ad avere un metodo di scrittura, come si porta a terra una canzone; non ero solo in questo switch da produttore a cantante.
Quindi in questo switch ti hanno aiutato?
Sì sì, non mi metto all’improvviso da solo a fare il rapper, mi hanno aiutato loro. Sono super fan della loro musica.
Riguardo il tuo singolo “Champagne problems” con Mambo, parli di una ragazza che è diversa dalle altre. Secondo te è ancora possibile trovare persone di questo tipo o è difficile?
Eccome ci sono, ognuno c’ha la sua metà; sono molto romantico. Esiste, la devi trovare; sembra una strunzata però devi essere pronto per trovarla. Devi essere pronto tu. Che bello così, di parlare d’amore!
Comunque sì sì esiste, ognuno è fatto a modo suo. Prima o poi lo becchi quello come te o che s’incastra con te.
Quindi tu pensi che sia impossibile rimanere da soli per tutta la vita?
Se tu hai dei problemi dove non ti riesci a gestire, forse sì, devi restare da solo. Parte prima da te, poi dagli altri.
Parlando di “Tutto l’Oro” parli dell’importanza delle emozioni rispetto agli oggetti. Pensi che la società di oggi sia ancora troppo materialistica?
Non so com’è fatta la società, può cambiare da posto in posto, da quartiere in quartiere; in università c’è una società, per strada c’è una società, nella musica c’è un’altra società. Non è che sia un grosso problema se sia materialista, anche io lo sono un po’, ma io ho accettato che per me il materialismo non vale quanto la famiglia, queste cose più semplici ed immediate che abbiamo. Magari non abbiamo la fortuna di renderci conto subito quanto valgano, per me valgono tanto. A Napoli si mettono tutti quanti a prendere la ragazza il sabato sera; io la reputo una stronzata, però ognuno è libero di spendere i soldi o di indebitarsi quanto vuole!
Adesso mi hai parlato di famiglia. Cosa è per te?
Non te lo so dire. Forse sono anche io che separo molto le cose: il mondo del lavoro è il lavoro, gli amici sono gli amici. Essendo una vita caotica questa qua, la famiglia la interpreto come sicurezza. Uno ha a che fare con tante persone diverse, deve stare attento a quello che succede ogni secondo; nella famiglia sei tranquillo, sei tu.

Quindi non tutti riescono a trovare questa tua parte più intima?
Non lo so. In questo nuovo mondo in cui tutto è velocissimo, non so quante persone possano interessarsi di queste cose qua. Alla fine ti piace sempre la cosa che arriva subito. Io voglio combattere affinché questa cosa si espanda il più possibile, ce l’ho come impegno.
Ti piace raccontare te stesso?
Sì sì certo! È quello che faccio e provo, se la prendi così poi è un bellissimo lavoro.
Nel singolo “Primm Ca M N Vac” parli del raggiungere i propri sogni ed obiettivi. Secondo te, qual è il costo da pagare per raggiungere i propri sogni?
Ti perdi sempre un sacco di cose per la strada poi, devi essere cosciente che le stai perdendo. Per forza di cose, il giorno è fatto di 24 ore, devi saperle utilizzare al meglio possibile. Quelle sono le ore che hai al giorno, quello che puoi fare è fare.
Quindi qualsiasi cosa sempre restare focused?
No no, non sempre restare così, bello dritto; certe pause servono, piccole però servono. Ti ripeto devi perderti qualcosa per strada per forza, devi toglierti qualche amico che vuole fare tutt’altra vita, devi togliere chi ti rallenta. Se sei abituato ad andare veloce, porti le persone che stanno con te, ma quelle veloci.
Tu sei conosciuto per i tuoi beat, che sono molto vari nei sound. Quando vuoi creare un beat, come ti ispiri?
No no, non lo so cosa mi ispira a fare i beat, però è una cosa molto facile per me. È come se giocassi alla PlayStation, mi metto e gioco, quindi la stessa cosa con i beat. Ho dei suoni in testa oppure voglio sentire dei suoni nuovi che voglio creare io e quindi mi metto là: suono, faccio, non è che mi ispiro a qualcosa di particolare.
Dai, non ti stresso più con le domande! Solo una: hai qualche progetto in mente dopo “Hotel Montana”? Ci sarà qualche tour?
Vediamo, sicuramente un DJ set, vediamo per il tour quando si organizza.