The Legacy è l’ultimo progetto di Maury B pubblicato il 22 settembre 2023 per Vibra Records, disponibile sopra tutte le piattaforme digitali ed in vinile.
L’artista torinese, dopo un lungo periodo di assenza, torna a proporci un album completo, ricco di spunti interessanti dal punto di vista metrico e non solo, il progetto infatti racchiude al suo interno tantissimi artisti di diverse generazioni, che hanno contribuito a rendere il suono fresco ed al passo con i tempi, seppur il progetto abbia abbia un’impronta prevalentemente underground.
Pur essendo un artista underground, Maury B come pochi altri può vantare collaborazioni di artisti molto vicini al mondo del mainstream, ma soprattutto, collaborazioni veritiere dove la stima reciproca viene ancora prima della sintonia musicale che viene a crearsi in studio.
Le produzioni dei DJ sono uno dei punti saldi del progetto in cui, viene dato molto spazio ai beat, all’interno dei quali alle volte vengono inseriti gli scratch oppure campionamenti che arricchiscono e valorizzano i brani, senza mai sovrastare la voce.
The Legacy è un progetto che ci sentiamo di consigliare soprattutto ai più giovani, di modo che possano cogliere la vera essenza che si cela dietro lo scenario Urban tanto in voga negli ultimi anni, per scoprire come l’hip hop abbia giocato un ruolo fondamentale in tutto questo.
Abbiamo avuto modo di intervistare Maury B all’Heed Studio, il quale ci ha rivelato dei retroscena davvero interessanti di The Legacy. Senza perderci in altre parole, passiamo all’intervista!
Ciao Maury, benvenuto su lacasadelrap.com! Partiamo dal titolo. The Legacy tradotto letteralmente dall’inglese significa eredità. Per quale motivo hai deciso di chiamare così il tuo ultimo progetto?
Innanzitutto mi piaceva la parola, poi lo vedevo che veniva spesso menzionato quanto si parlava di Hip-Hop nel rap americano. La parola stessa ha un significato importante, significa appunto eredità, e questo mi ha portato a chiedermi quale messaggio stessi lasciando tramite la musica.
Anche per quanto riguarda la musica stessa, la parola ha un significato di rilievo, basti pensare alle skills dei rapper oppure al campionamento dei sample, che in qualche modo sono stati tramandati e riproposti oggi.
Il concept dell’album è stato costruito intorno alla figura di una catena, che in qualche modo rappresenta le persone di diverse generazioni che hanno lavorato dietro al progetto.
DJ Douglas più tutti i ragazzi di Alien Army, come Chryverde e DJ Ghost sono anelli che fanno parte della stessa catena, seppure non condividiamo l’età anagrafica.
Sotto ad un tuo post su Instagram, spieghi come 24h, prodotta da DJ Douglas e DJ Bront, sia la focus track del progetto. Questa traccia per te rappresenta in qualche modo un “punto di svolta”?
La focus track di The Legacy è stata individuata dalla mia etichetta, che ha visto in 24h la chiave di svolta rispetto a quello che è stato il mio percorso musicale e non, degli ultimi anni. Abbiamo visto in questo brano una metafora importante, come se si potesse scegliere di prendere un treno che possa cambiare il corso delle cose, alle volte il destino stesso.
Quale ruolo gioca la tua vita privata all’interno della musica?
La vita privata è il punto di partenza per l’ispirazione musicale, anche se spesso le difficoltà della vita ti allontanano dalla costanza necessaria che richiede una carriera musicale.
La vita privata è fondamentale, ti rendi conto come vada messa in primo piano la musica rispetto al resto, soprattutto quando vedi che molti dei ragazzi che ce l’hanno fatta non hanno avuto solamente il talento, ma la costanza di essere sempre concentrati sul proprio percorso.
Alle volte è l’organizzazione che ripaga, non succede nulla per caso
Siamo Simili in collaborazione con Mattak è un brano molto interessante, come è stato collaborare con lui? Siete amici di vecchia data?
Mattak l’ho conosciuto alle battle di freestyle, avevo già notato fosse bravo dal vivo e avesse un attitudine molto Hip Hop nonostante fosse molto più giovane di noi. Successivamente abbiamo fatto qualche data insieme per il tour di DJ Fastcut, anche con Funky Nano, e abbiamo avuto sin da subito sintonia.
Inizialmente l’idea era quella di collaborare su un altro brano che avevo già scritto, ma una volta entrati in studio abbiamo optato per scrivere una traccia da capo, pensando che potesse andare bene a lui, come fosse un abito cucito su misura.
Osservando il tuo profilo Instagram ho letto una nota di merito che hai scritto nei confronti dei DJ. Come è stato collaborare con i DJ presenti nel progetto? Svelaci alcuni retroscena.
Bisogna considerare che dopo Book of Rhymes del 2013 io ho continuato a scrivere, pur avendo interrotto le uscite per motivi personali avevo molte tracce pronte.
Così ho iniziato a cercare uno studio a Torino per registrare, ed ho conosciuto DJ Douglas con il quale ho lavorato a gran parte di The Legacy ricomponendo molti beat, fino ad arrivare al punto in cui volevamo rifare tutto il disco, data la qualità di ciò che stava uscendo dalla nostra collaborazione.
Così pensando di dover coinvolgere altri DJ abbiamo capito di non poter abbassare il livello già altissimo portato da DJ Douglas, per questo abbiamo chiamato i ragazzi di Alien Army.
Essere inseriti all’interno delle playlist editoriali con Ghali o Sfera Ebbasta fa comprendere come la nostra musica sia stata presa in considerazione
Perché, secondo te, sta venendo sempre meno la figura del DJ tra le nuove leve?
Penso che l’uscita di scena del giradischi dal rap italiano abbia fatto la differenza, anche se sto notando come stia tornando questa figura con il ritorno del vinile tra gli appassionati. Sto notando fortunatamente, DJ come TY1, stanno facendo il passo nel “mondo dei grandi” pubblicando dei producer-album.
Nel brano International Recognition infatti, oltre al noto Egreen ci sono Planet Asia e Charlie Muscle, due featuring internazionali. Come è nata questa collaborazione ? Pensi che sia un trend del momento o una mossa di marketing oppure c’è qualcosa di più?
Questo brano in particolare, era già stato prodotto da Waysco ed erano già presenti le strofe di Planet Asia, Charlie Muscle più la mia. Poi, essendo stato fermo per anni, abbiamo pensato di riproporlo nel mio disco con l ‘aggiunta di un rapper italiano, così abbiamo chiesto ad Egreen e lui ha accettato.
Per quanto riguarda le collaborazioni che vengono fatte oltreoceano, mi ricordo Guè che mi diceva come lui avesse scelto di collaborare con Benny The Butcher per soddisfazione personale.
La mossa di marketing può essere vista nella collaborazioni mainstream, dove vengono uniti grossi artisti di generi diversi come possono essere Travis Scott con The Weekend e Bad Bunny.
Una domanda riguardo il tuo passato. Ovviamente la persona che c’è oggi dietro Maury è cambiata dai tempi di The Next Diffusion, ma come è cambiata la tua figura da artista rispetto ad allora?
Sicuramente adesso siamo molto più professionali, mentre da giovani eravamo molto meno organizzati anche se, sono sempre stato molto preciso e puntiglioso sotto molti aspetti. Iniziando a fare il primo disco da minorenne, con il passare del tempo noti quanto sia importante organizzarsi sotto tanti aspetti.
Ed invece per quanto riguarda il tuo futuro cosa dobbiamo aspettarci ?
Sicuramente dopo The Legacy uscirà un nuovo EP, che abbiamo iniziato a pensarlo già mentre chiudevamo questo disco di modo da continuare a seguire il percorso iniziato.
Vogliamo costruire le cose con il tempo ed essere costanti, vogliamo vedere The Legacy come un punto di partenza dopo 10 anni di assenza, da cui vogliamo ricostruire tutto da capo. Da un lato è vero che ho fatto dischi che sono rimasti nella storia, ma dall’altro è anche vero che oggi non esporsi artisticamente per molto tempo risulta controproducente.