Claver Gold è tornato. Questo non è un cane è il suo ultimo progetto ufficiale, uscito nel 2022 per Virgin Music. Negli ultimi giorni ci ha proposto una versione tutta nuova, rinnovata e ricca di ospiti. Questo non è un cane/Domo è il nome della Deluxe del progetto dentro alla quale troviamo due generazioni della scena underground italiana, unite sotto lo stesso tetto da Claver Gold.
Questa nuova versione ha tutto un altro sapore. Oltre alla storia strettamente personale che ci racconta lo stesso Claver Gold, notiamo come la narrativa dei suoi ospiti ne raccontino una seconda parte, intrecciandosi con quella del nostro protagonista.
Questo disco è tutt’altro che monotematico, il liricismo dell’artista di Ascoli piceno ci offre moltissimi spunti interessanti, sui quali possiamo aprire enormi parentesi per riflettere. Noi de lacasadelrap.com abbiamo avuto la possibilità di fare qualche domanda all’artefice di tutto questo, quindi se ti incuriosisce il progetto, leggi l’intervista!
Qual è la differenza tra Questo non è un cane del 2022 e la sua Deluxe?
Questo non è un cane era un viaggio personale verso il passato, era un disco che voleva raccontare di me, della gente, dei problemi che hanno le persone comuni, persone che devono andare a lavoro tutte le mattine o che devono affrontare delle spese. L’intenzione era quella di raccontare la gente, poi ho voluto arricchire la seconda versione con le storie di altri partecipanti per poter implementare il racconto. Avevo bisogno di altre voci all’interno della scena rap italiana che mi potessero aiutare ad ampliare la narrativa.
Questo non è un cane è un titolo molto particolare, che nasconde una moltitudine di significati.
Il senso del titolo si può capire in riferimento all’opera di Magritte, Il tradimento delle immagini, dove c’è scritto questa non è una pipa. Questo non è un cane, è soltanto il mio ritratto, ovvero di una persona che riesce ancora ad amare senza volere nulla indietro.
Il Claver Gold che ha scritto il progetto del 2022 aveva sicuramente qualcosa di differente dal Claver Gold di oggi. Che cosa è cambiato a livello artistico e personale in questi due anni?
Claver è più o meno la stessa persona dello scorso disco, è una persona che con gli anni acquisisce sempre più consapevolezza dei propri limiti, dei propri errori e di ciò che può o non può fare. C’è uno sviluppo che mi porta a diventare una persona e uno scrittore migliore. Con l’inizio del percorso del disco, è iniziato anche un mio percorso personale a livello musicale e di scrittura che spero si possa evolvere nella maniera più corretta.
Questo non è un cane si presenta come un progetto molto personale, dove Claver Gold presenta la sua visione di una storia molto semplice e comune, fatta di alti e bassi. Con la deluxe di questo progetto però il cerchio si chiude, come se gli ospiti presenti siano riusciti a conferire un lieto fine alla storia iniziata da Claver.
La differenza sostanziale che distingue questo progetto da Questo non è un cane è la presenza di moltissime collaborazioni. Quale pensi che sia stato il vero valore aggiunto che hanno portato queste collaborazioni?
Solitamente sono molto restio a collaborare nei miei progetti perché sono molto geloso delle cose che scrivo, quindi per me diventa difficile chiamare qualcuno per chiedergli di collaborare. Se il progetto non parte già a quattro mani faccio fatica, ma in questo caso ho dovuto rivedere il mio modo di pensare per poter far si che gli altri aggiungessero una parte della loro storia alla mia, creando un racconto corale di questo momento storico.
Hai quindi lasciato carta bianca agli artisti?
No no, ho lasciato carta bianca agli artisti, con alcuni avevo già deciso su quale brano avrebbero dovuto collaborare. Ti faccio un esempio, quando uscì il disco inizialmente, Murubutu mi disse “mi piace molto Fragole e miele” allora quando ho pensato di fare la deluxe è stato il primo che ho contattato. Altri invece li ho scelti per motivi più semplici come per Boloricordo ho messo Brenno che è di Bologna, per altri invece avevo la sensazione che quella determinata canzone potesse fare per loro.
Chi ha disegnato la copertina del progetto?
La copertina l’ha disegnata Lorenzo Anzini, in arte loreprod, che è un tatuatore, un artista che espone anche in galleria, è un ottimo artista. Siamo diventati amici dopo che ci siamo sentiti per la copertina, poi abbiamo stretto un bel rapporto.
Hai lascito carta bianca anche a lui?
Si, gli ho dato solo qualche indicazione a livello cromatico, volevo che ci fosse del rosso con lo sfondo bianco. Poi dovremmo chiedere a lui come interpreta il significato di quest’opera.
Facendo riferimento all’omonimo brano, chi è per te Josephine per Claver Gold?
Josephine è la ragazza ideale che si cerca durante la vita, è un percorso di ricerca della donna ideale attraverso i luoghi e le sensazioni del mondo. Il riferimento agli occhi è agli occhi senza età di Modigliani, che non identificano un amore frivolo o senile, potrebbe essere qualsiasi tipo di amore.
Parlando proprio di amore, che rimane un tema centrale di questo progetto, dal tuo punto di vista qual è la differenza tra l’amore che può dimostrare un cane rispetto a quello che dimostra una persona?
Si può amare alo stesso livello, però una persona si aspetta qualcosa indietro, sarebbe bello riuscire ad amare senza aspettarsi nulla indietro dall’amore che si da e non intendo solo amore tra uomo e donna, uomo e uomo, donna e donna che sia, intendo un amore che sia anche rivolto ad un fratello o un amico. Dal mio punto di vista l’amore è un modo di comportarsi nella vita.
Per quale motivo hai deciso di proporre Rainbow sotto tutta un’altra veste?
Le mie strofe del brano mi piacciono molto, credo che sia a livello di scrittura sia a livello di rap abbiano qualcosa di buono. Però poi quando ascoltavo il brano sentivo che qualcosa non andasse, ero indeciso se fosse la base o il ritornello poi ho deciso di cambiare sia base che ritornello per dare un veste più malinconica al brano, dandogli una nuova vita.
La vita è un lancio di coriandoli, dura un secondo
E chi da terra ci solleva per giocare ancora
Ci stringe forte dentro al palmo e grida a squarciagola
Horror Vacui di Claver Gold
Riprendendo proprio da questa citazione di Horror Vacui, sapresti spiegarmi in che senso “la vita è un lancio di coriandoli”?
C’è un ampia riflessione dietro queste barre, c’è l’immagine dei coriandoli presi dal sacchetto da un bambino e lanciati fuori, ovvero la loro vita potrebbe essere finita, invece poi altri bambini giocando raccolgono quei coriandoli da terra e li tirano di nuovo. Secondo il mio puto di vista si, la vita è un lancio di coriandoli che dura un secondo, però c’è la possibilità che qualcuno ti raccolga nuovamente da terra, nonostante tu sia diventato spazzatura c’è sempre una nuova possibilità di avere una nuova vita.
Non avevo colto questo significato…
Questa è una delle rime dei miei prima che mi piace di più, nessuno me l’aveva mai proposta nelle interviste, penso ci sia un buon livello di scrittura in questo
Bene, mi fa molto piacere! Ti leggo una citazione di Pierre Drieu La Rochelle, proprio inerente alla vita: “La decadenza, la decadenza… la vita non è che una perpetua decadenza dopo l’inizio”. Sei d’accordo?
No, in realtà sono una persona presa bene dalla vita, mi sveglio e sono contento di essermi svegliato. Sono diventato riconoscente alla vita, soprattutto del fatto che abbia un buon lavoro e che abbia dei buoni motivi per svegliarmi e sorridere nonostante non vada sempre tutto bene. Penso che la decadenza inizi quando si perde lo spirito di voler vivere la vita in maniera felice
Un aspetto molto comune nei bambini…
Si anche se ci sono due modi differenti di affrontare la vita felicemente: da un alto si vive con la consapevolezza dei problemi che ci sono mentre dall’altro si vive senza consapevolezza dei problemi che ci sono pur vivendoli serenamente. Io mi ritengono consapevole di ciò che accade intorno a me e nel mondo, ma cerco di viverla come Lundini in macchina!
Ultima domanda, cosa dobbiamo aspettarci dal futuro?
Ho lasciato un po’ di featuring che sicuramente usciranno, poi ho una serie di live primaverili che partiranno da Bologna il 20 aprile, per poi proseguire con Roma Torino e Lodi, poi ci sarà il tour estivo e poi da settembre mi occuperò dei nuovi lavori.