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Intervista

Flaminio Maphia, Flaminio (Live) è la celebrazione di 30 anni di carriera

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Per festeggiare i 30 anni di presenza nella scena musicale italiana, i Flaminio Maphia hanno deciso di pubblicare Flaminio ( Live), un album celebrativo che omaggia i successi più iconici del gruppo. Il disco è un tributo ai tre decenni vissuti dai Flaminio Maphia nell’industria discografica.

Il titolo è estremamente rappresentativo poiché Flaminio (Live) non è un album di inediti, ma racchiude in sé una performance dal vivo dei Flaminio Maphia. Dopo anni di silenzio, il gruppo ha organizzato un tour con annesso album per regalare ai fan un progetto che racchiudesse l’essenza di ciò che sono stati i Flaminio Maphia. Abbiamo avuto l’opportunità di porre qualche domanda ai Flaminio per farci raccontare dei retroscena interessanti sull’album!

Ciao Flaminio Maphia e benvenuti ne lacasadelrap.com! Nel nuovo album celebrate la dimensione del Live, il cuore della musica. Quanto è cambiato il vostro approccio nei live in questi 30 anni di musica?

G Max: L’ approccio è sempre lo stesso, ci fossero di fronte 10, o 10 mila persone. Entro, spacco ed esco (cit. Beffa in “Combattimento Mortale“)

Rude MC: Bella Regà! Ma in realtà l’approccio nei live e sempre lo stesso ormai da 30 anni, cerchiamo sempre di dare il meglio e tutta l’energia e l’ironia che ci ha contraddistinto in tutti in questi anni, sul palco non ci risparmiamo e questo la gente lo sa e lo vede.

Ripercorrendo la vostra carriera, quali sono le soddisfazioni più grandi e cosa avreste cambiato nel vostro percorso?

G Max: Non cambierei niente, perché per 30 anni ho fatto musica vivendoci (e molto altro, sempre grazie a lei) e continuo a farlo, è il lavoro che ho sempre sognato e voluto fare. Ho incontrato e condiviso il palco con i più grandi MC, tra cui De La Soul, Guru, Wu-Tang Clan, Ice-T, Coolio, Kurtis Blow e tanti altri, tutto questo “inventando” e spingendo a modo nostro, qua in Italia l’Hip Hop, una cultura, nei primi del 90 sconosciuta e completamente estranea, che non ci apparteneva. Ora è parte integrante e fondamentale della vita e dell’economia del Paese.

Rude MC: Sono tante, ma forse quella più importante secondo me e la svolta con “Ragazze Acidelle”, quando uscì era il gennaio del 2003, avevamo già 30 anni e fatto un sacco di gavetta prima, per noi ci sembrava l’ultima spiaggia, quando scoppiò cambiarono tante cose.

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Flaminio Maphia

Nel nostro percorso? Bella domanda..  forse dovevamo insistere un po’ di più nei periodi più difficili nella nostra carriera sia dopo l’uscita di “Voglio il motorino” nel 2007 e dopo “Allagrande” nel 2013, traccia che non è stata capita. Poi uscì la nuova generazione, la Trap e tutto il resto, e noi da quel momento ci siamo fermati (per vari motivi) e abbiamo continuato solo con i live.

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Parlando di “Live” appunto, c’è un concerto a cui siete particolarmente affezionati e se sì, per quale motivo?

G Max: La “notte bianca” contro la Mafia a Corleone.

Rude MC: Sicuramente il 1° maggio a San Giovanni nel 2003 davanti a 700 mila persone, per noi è stata una bella botta di adrenalina.

Tra brani presenti nell’album, a quale vi sentite più legati e perché?

G Max: Flaminio Maphia, è la nostra sigla di apertura. Se lo ascolti, dice tutto di noi.

Rude MC: Ma io penso che sia “Bada” perché racchiude un po’ tutto il nostro percorso artistico. C’è l’ignoranza di strada condita con la nostra solita ironia .

Sbroccatamente si vive la notte è il brano più storico del vostro repertorio live, come è nato il brano e la collaborazione con Neffa (produttore della strumentale)?

G Max: Rude, nel suo primo demotape, aveva ste barre iniziali e sto titolo incredibili. Raccontava una notte come tante altre a Piazzale Flaminio. Attesi il momento giusto per valorizzarli, con il beat di Neffa che ci aspettava in studio per registrare e ci continuava a chiedere: “Avete tutto si? strofe, inciso? tutto pronto si?” .. SI SI avoja fratè, ovviamente non c’ avevamo ‘ncazzo…

Io e Pusha (R.I.P.) aggiungemmo le nostre strofe, scrivendole sul treno per Bologna, Rishan (la nostra corista di quei tempi) prima di entrare per il rec, emozionatissima mi chiede : ” che faccio sul ritornello? e io : bho… dì “Sbroccatamente si vive la notte”. Neffa, che all’inizio era un po’ restio a produrre un pezzo con noi (per le solite voci che circolavano dagli invidiosi, detrattori e da quelli che non ci conoscevano personalmente) appena sente la voce di Rishan sul suo beat, si volta verso il fonico (suo fratello) e con gli occhi strabuzzati esclama: PORCA TROIA!

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Rude MC: L’idea del pezzo era venuta già a me nel 1993—94, avevo registrato una cassetta in casa con basi americane, registrazione molto casareccia poi qualche anno dopo i Manetti Bros ci dissero se volevamo fare un pezzo sulla colonna sonora di Torino boys prodotta da Neffa, e da lì abbiamo riscritto il pezzo.  

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L’ironia che utilizzate nei vostri brani è un tratto distintivo, spontaneo, o vi siete un po’ adattati alle esigenze del mercato?

G Max: Direi il contrario. È il mercato che si è adattato a noi… 
Rude MC: Noi siamo così sempre molto spontanei, anche quando ci vedi dal vivo si nota subito questa cosa, siamo sempre stati veri e genuini.

Ragazze Acidelle trae spunto da esperienze reali, come nasce l’idea del brano che vi ha portati al grande pubblico?

G Max: La vita di tutti i giorni, raccontarla e metterla in rima, tutto qui. La differenza è se arrivi (o se a quei tempi ti ci facevano arrivare) o non arrivi alla gente.

Rude MC: Certo che è una esperienza reale come un po’ tutte le cose che scriviamo. A quei tempi non mi si inculava nessuna hahaha, ero il classico ragazzetto sfigato, e quel pezzo per me era veramente uno sfogo. L’idea nasce sempre da una mia vecchia cassettina registrata nel 1991 a casa di Ice One, dopo 10 anni ci siamo detti con G Max “perché non la rifacciamo?” e così e successo.

I Flaminio Maphia nascono nella prima metà degli anni ’90. Avete mosso i primi passi in un mondo discografico che sicuramente non conosceva il rap come oggi, quali sono le differenze più grandi tra la discografia dei tempi e quella odierna?

G Max: Che prima c’era il nulla riguardo all’ hip hop, dovevi inventare a modo tuo tutto, de core. La musica da fare, dove – come farla, come promozionarla, il doverti gestire da solo. Ora, dopo 30 anni di “errori”, si conosce tutto.

Rude MC: Le differenze sono tante, una su tutte che prima non eravamo tantissimi e chi iniziava doveva sapere che sarebbe stata dura, molto dura, ma c’era la passione e la voglia di farsi sentire, e di conoscere la storia di questa cultura,  anche se i media non ti calcolavano, per le radio eri inesistente, era tutto da costruire da zero, anche i discografici non credevano molto in questo genere, non volevano investire più di tanto.

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Il rischio era alto, ma per noi i soldi era l’ultima cosa che andavi a pensare, ora invece è l’inverso,: tutte le etichette vogliono artisti rap,  ormai da anni è il genere più ascoltato dai giovani e girano soldi, tutti buttano pezzi su YouTube o in altre piattaforme digitali sperando di fare soldi subito, senza studiare la storia e conoscere un po’ di cultura musicale. Io non vedo tutta questa grande passione e curiosità da parte dei giovani come eravamo noi negli anni 90.

Che rapporto hanno i Flaminio con le nuove generazioni?

G Max: So bravi ragazzi.

Rude MC: Io abbastanza bene, ho dei nipoti giovani che seguono la roba di ora, a volte faccio DJ set e metto anche la trap, figurati. Capisco che ora è il loro momento anche se certe cose non le condivido, tipo: non devi fare per forza il criminale per avere qualche visualizzazione in più, sii sempre te stesso e studia le radici di questa cultura se vuoi fare veramente questa musica.

Attualmente, c’è qualche artista o gruppo in cui vi rivedete?

G Max: rivedere no, ma Ghali, è un artista con un talento incredibile e una visione davvero differente da tutti quanti, sembra un alieno rispetto agli altri per la sua serietà, il suo pensiero, la sua classe. È l’eleganza e l’intelligenza in persona. Sono fiero e contento che rappresenti l’Italia nel mondo.

Rude MC: Boh! forse El Matador ahahahahah mi sembra molto ironico, schietto e autoironico.

Ci sono in ballo altri progetti dei Flaminio Maphia?

G Max: Ora è uscito questo nuovo disco e pensiamo a portarlo nei LIVE, poi c’è sempre tempo pe ballà.

Rude MC: Andare a Sanremo, se ci prendono ma non lo so, vediamo come va quest’anno, magari ci ritorna la voglia di scrivere un nuovo pezzo, non si sa mai.

La domanda che non vi hanno mai fatto, alla quale avreste sempre voluto rispondere?

G Max: La prossima che mi faranno.
Rude MC: Ora non mi viene in mente niente, forse questa. Di solito ti fanno la domanda cosa è l’hip hop? però nessuno che ti dice, che vuol dire Rap?

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