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Intervista

I 5 #Highlights della carriera di Speaker Cenzou

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Bentornati su Highlights, lo spazio de lacasadelrap.com in cui i nostri ospiti ci racconteranno i cinque momenti della loro vita che hanno influenzato in modo particolare il loro essere artista. Dopo aver chiacchierato con Soulcè e Turi, abbiamo scambiato due parole con Speaker Cenzou.Classe ’76, Speaker Cenzou assorbe fin da giovanissimo i suoni della sua città, Napoli, fondendo l’eredità di Pino Daniele, Enzo Avitabile e dei Napoli Centrale con gli insegnamenti di Krs One. A soli 14 anni esordisce nella prima formazione de La Famiglia e partecipa al primo grande successo dei 99 PosseCurre Curre Guagliò”, dando il via ad una lunga serie di collaborazioni con la band. Nel 1996 pubblica Il Bambino Cattivo, l’album d’esordio che raccoglie forti consensi di pubblico e critica, portandolo a partecipare all’album di Neffa “I Messaggeri della Dopa. Nel 1999 esce Malastrada, a cui segue un fortunatissimo tour che tocca le più importanti venue nazionali consacrandolo uno tra i personaggi più rappresentativi nell’olimpo dell’hip hop italiano. Con la prima formazione dei Sangue Mostro – progetto nato dalle jam session dei primi anni ’90 con Ekspo, Zin, 2phast e o Kiatt per le strade del centro di Napoli – pubblica nel 2008 l’album “L’urdimu Tip”. Nel 2012 torna sul palco con i 99 Posse per il “Cattivi Guaglioni Tour” e pubblica “Sodo Tape Vol.1”, il primo mixtape ufficiale che ha l’obiettivo di dare spazio e visibilità ai talenti napoletani emergenti. Tra il 2014 e il 2016 continua a produrre e partecipare ai brani di amici e colleghi della vecchia e nuova scuola: Clementino, Rocco Hunt, Ntò, Francesco Paura, Era, Jovine e il polistrumentista Daniele Sepe e nel 2017 pubblica “Ammostro”, la sua prima autobiografia che prepara il terreno all’uscita di BC20, il disco “ponte” – come Cenzou stesso lo definisce – tra tutto quello che è stato e tutto ciò che verrà.1. Soul Express (1986)

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Tarda primavera, inizio estate del 1986. Premessa: per la mia età, a nove-dieci anni, ero molto sensibile alla musica di quegli anni, in particolare quelle nuove. Ricordo che la prima volta che sentii Rapper’s Delight della Sugarhill Gang o il fischietto da pifferaio magico di Break Machine di Street Dance per me fu una sorta di folgorazione. Ricordo che nell’86 il Napoli stava vincendo il suo primo e indimenticato scudetto con la formazione di Maradona e quella sera in televisione sentii un artista che in realtà avevo già sentito da mio padre ma che quella sera mi colpì particolarmente. Questo pezzo era “Soul Express” di Enzo Avitabile. Riconoscevo fosse esattamente a metà tra vari generi musicali che ascoltavo già da bambino. Quella canzone è stata il vero e proprio interruttore che scatenò la reazione elettrica che ha portato a eventi futuri.2. Africa Bambaataa (1988)

Il secondo momento che vorrei ricordare viene un paio anni dopo, quando ho ricevuto una telefonata da mio zio che mi diceva di correre alla Villa Comunale di Napoli, dove ai tempi facevano il Festivalbar. Mi disse: “vieni, vieni, che ti devo fare vedere una persona, che sembra tuo papà ma nero e fa questa musica che piace a te, questo rap, penso che ti piacerà”. Insomma, andai lì e c’era Africa Bambaataa, che in quell’anno fece Reckless, hit mondiale. Da lì la mia folgorazione iniziava a prendere sempre più forma, perché iniziavo ad unire tutti i puntini.

Era spaziale, super nuova, il parlato a tempo visto live, continuava ad alimentare la mia enfasi.

Dopo pochi mesi Africa Bambaataa se ne uscì con Enzo Avitabile con un brano, che era Street Happyness. Il destino stava mettendomi davanti all’evidenza di questo ponte che c’era effettivamente tra il Bronx e Napoli. Le intuizioni di bambino che stavo avendo ci stavano prendendo nel segno.3. Il Bambino Cattivo (1996)

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Facciamo un salto temporale di una decina di anni. Una serie di incontri e la coscienza musicale crescente ha permesso il concretizzarsi di tutta questa passione per l’Hip Hop e a farla diventare una attività vera e propria. Parlo dell’incontro con Polo, l’entrata nella prima formazione de La Famiglia, l’incontro con i 99 Posse con cui poi collaborai negli anni. Dopo che la Century Vox Records (ex etichetta di Isola Posse, Sud Sound System) fallì. il mio contratto e le mie aspettative furono assorbiti dalla Flying Records, etichetta indipendente di Napoli che in quegli anni pubblicò SxM, i primi album degli Articolo 31 e dei Sottotono. Etichetta indipendente contro il majors. Io iniziavo a farmi conoscere a Napoli e nacque con loro il mio primo disco, che fu di fatto il primo disco rap uscito dalla città di Napoli che ha messo finalmente un punto in quella parte di Italia. Parlo de Il Bambino Cattivo, che ebbe un riscontro di critica e di vendita che non mi aspettavo assolutamente. Il mio singolo “L’ultima parola” fu messo in varie compilation e fui anche chiamato da Radio DeeJay per la conduzione di One Two One Two. Fu un vero cambio epocale. Col senno di poi so che è stato un disco che ha influenzato gran parte degli mcs della Campania che vennero dopo.4. Cuo-Rap (2014)

Facciamo un grosso salto temporale di 18 anni. In questi anni sono successe molte cose, tra cui la pubblicazione del mio secondo album solista, con una major. Dopo una mia pausa artistica che ho avuto il bisogno di avere, nasce un collettivo musicale all stars che si chiamò Sangue Mostro. Dopo molto tempo, abbiamo pubblicato un primo album nel 2008 (L’urdimu tip), con il quale abbiamo ricominciato a metterci in discussione e a ricalibrarci alla scena di quel tempo, che era diversa da quella che avevamo conosciuto in principio. Il cambiamento è stato grosso, anche grazie all’avvento di internet che ha stravolto la musica in modo radicale.

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Nel 2014 esce il secondo album dei Sangue Mostro, Cuo-Rap, con una nuova formazione, che ci ha dato la possibilità di girare un sacco. Eravamo l’unico gruppo major che nell’anno di pubblicazione è riuscito a fare quasi 50 date, uscendo con un’etichetta indipendente e che nonostante fosse una “ciurma di vecchietti” che si doveva ricalibrare, è riuscita a riposizionarsi.5. BC20 (2018)

Nel 2016, dopo dieci anni di attività continuativa con i Sangue Mostro, decidiamo di dedicarci alle nostre attività individuale. Io ho la malsana idea (ride-ndr) di creare un nuovo collettivo all stars che cerchi di racchiudere elementi della old, della scuola di mezzo e della new school. Quindi chiamo Pepp Oh, Oyoshe, dietro ai piatti Andrea O’uonk e la vocalist soul Simona Bo, e creo Il Nucleo. Veniamo invitati al concerto memorial per Pino Daniele che sancisce una sorta di giorno zero di questa nuova era. Io personalmente lo materializzo nel giorno della pubblicazione del nuovo singolo news lunch in cui alla fine del video c’è un cameo di Enzo Avitabile!

Nel corso di questi due anni mi vengono in mente delle idee piuttosto malsane: la prima è raccontare la mia storia in un libro, una sorta di biografia corale (titolo). Decido parallelamente di produrre il nuovo disco di Pepp Oh, che con buona probabilità vedrà la luce dopo l’estate. In più ho deciso di mettermi a lavorare ad una riedizione de Il bambino cattivo in cui cerco di fare un sequel in cui chiamo un sacco di ospiti cresciuti con questo album e con degli amici storici con cui non avevo mai fatto collaborazioni. Ad oggi “BC20” ha visto da poco la luce e mi rimette in condizione di riunire i puntini per il mio percorso musicale futuro.

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Assistente Social(e) del rap italiano e della vita in generale a.k.a. Redattrice con OCD
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