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Intervista

Othelloman si racconta e ci racconta la sua Palermo

othelloman

Othelloman è ritornato sulla scena con il singolo Non Fumo Marlboro, prodotto dal beatmaker Yahweh, con il video realizzato da Atom Inc. Othelloman, con questo singolo, ha annunciato anche la nascita di una nuova label: La Croce.

Spinti dalla curiosità abbiamo chiesto all’artista di incontrarci per parlare del nuovo singolo, della nuova etichetta e di FIGHT, che ha come missione la valorizzazione dell’Hip Hop a Palermo e nella Sicilia occidentale tramite eventi, concerti e produzioni. Buona lettura!

Ciao Othello, benvenuto su lacasadelrap.com. Iniziamo subito a parlare di “Non Fumo Marlboro”, singolo che segna il tuo ritorno discografico. Com’è nata questa traccia?

Ciao ragazzi, intanto vi ringrazio per l’attenzione che mi state dando nuovamente. Per capire questa traccia bisogna comprendere tutto il percorso degli ultimi anni, ma partiamo dall’attenzione che mi state dando. Questa è una delle ragioni per cui nasce la traccia: l’attenzione. Viviamo un’era in cui ogni app, ogni progetto nasce per rubare l’attenzione e distrarti dalla vita reale, per proiettarti in un mondo finto, virtuale. Allora mi sono guardato in giro e ho avuto la necessità di dire: “Io posso farlo, mi assumo la responsabilità del mio percorso e del ruolo che in passato ho in parte fuggito, quello di dire le cose come stanno davvero”. Ovviamente ho un punto di vista che cerco di mantenere il più oggettivo possibile, ma resterà il “mio” personale, quindi, visto che qualsiasi azione sarà interpretata come un’azione personale, tanto vale che rimetta le cose a posto per come le vorrei io. Ristabiliamo le gerarchie, perché ho visto che viceversa il rispetto viene a mancare. Mi sono sfogato dicendo le cose chiare, come le vivo, come sono state e come voglio che vadano da adesso. Nel video ufficiale, inoltre, completo l’espressione sarcastica del messaggio, violento e ironico al contempo con provocazioni molto forti, rottura di cliché e citazioni che solo alcuni potranno comprendere completamente. Il lavoro fatto con ATOM è stato pazzesco. Palermo è evidente, non l’ho mai cantata per strumentalizzarne il significato di una difficoltà geografica o di una cultura estremamente differente da tante ma perché ho lavorato nel profondo della mia città coltivando migliaia di persone, confrontandomi con moltissime di loro per migliorare il lato oscuro mio e della stessa city. A maggior ragione e per tante motivazioni, adesso, non ci fermeremo più con FIGHT e chi ha scelto di avere PA City come base, e con le persone con cui mi metto seduto a vedere ciò che vogliamo creare, creare e costruire dove tanti hanno fatto chiacchiere ma nessuno ha davvero cambiato le cose. Partendo da Palermo per arrivare ovunque ci sia energia positiva. Tanti mi chiedono del titolo, deriva da un concetto emblematico, Marlboro è uno dei brand più diffusi al mondo, uno dei tanti marchi di una multinazionale della distruzione della salute delle persone. Rappresenta la legalizzazione della dipendenza, della vera droga, la legalizzazione della morte permessa attraverso la perversione dell’utilizzo della legge e dei suoi cavilli che però vieta l’utilizzo della canapa e dei suoi derivati (vedi la marijuana) in nome del business sfrenato senza dignità. Io “Non fumo Marlboro, non fumo da solo”, quindi non supporto quell’immaginario e cerco la condivisione vera, come nel concetto del cerchio, del cypher, con i miei FIGHTER, “chi mi conosce sa come ragiono, come mi stono e chi sono…”.  Chi non mi conosce, invece, deve portare rispetto e andare a studiare, deve sapere con chi ha a che fare perché non siamo tutti uguali sul palco o in studio e adesso faccio pesare il mio valore, perché non avendolo fatto, in troppi si sono presi confidenze che non concederò più. Sul palco si fa la differenza, con le rime che scrivi se sei un autore, uno che usa l’arte delle parole e della musica, se sei un rapper e un artista legato a questo mondo. E la vita è il mio palco, dove sbaglio e imparo a chiedere scusa all’occasione, dove ho dato e ho preso calci e coltelli nella schiena, dove mi espongo e adesso riprendo quello che ritengo mi sia guadagnato e merito davvero, per il mio bene. Nessuno mi può salvare. Quindi divento OTHELLOMAN perché non potrò aspettare eroi che mi salvino, sono il supereroe di me stesso per combattere oltre i miei limiti.

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La produzione di Yahweh ti catapulta in un sound molto diverso dalle vecchie produzioni sulle quali siamo stati abituati a sentirti. Cosa dobbiamo aspettarci in futuro dai tuoi progetti a livello di sound? Vuoi anticiparci qualcosa?

Ho sempre cercato un suono originale, anche nel suono più classico, l’approccio era sempre la ricerca. La musica è un flusso continuo, deve emozionarmi, trasmettermi uno scossone, positivo o negativo, ma deve darmi impatto. Ho sperimentato con musicisti quando tutti campionavano, usavo l’autotune e il vocoder quando mi dicevano “che è ‘sta merda”? Semplicemente, nel tempo, mi sono voluto imporre poco e mi sono dedicato forse troppo ad altri artisti e altri progetti, quindi magari la massa se ne è accorta poco. Adesso è arrivato il momento definitivo, le nuove generazioni sembrano più superficiali e distratte ma, al contrario, sono molto ricettive e Yahweh è un grande talento di cui sentirete parlare a livello mondiale, che mi ha stimolato musicalmente in un contesto di profonda transizione. Non pubblicavo da 5 anni proprio perché non vedevo una ragione per farmi sentire, ma adesso voglio tornare a sperimentare e ho tantissimo da raccontare, argomentare e comunicare a tutti; dai più piccoli ai più grandi, da quelli che cercano il suono più attuale, al classico che rimetterò a modo mio nei prossimi pezzi, fino allo stravolgimento totale delle regole. Posso essere peggio di Kanye West e Steve Jobs insieme e per tanto essere mandato a fanculo dagli hater e dai miei stessi FIGHTER. Ma io cerco solo amore. Sono questo, e a volte è difficile anche a me sopportare me stesso. Ogni mese sentirete un pezzo nuovo e un video nuovo prodotto con ATOM Inc. (team e realtà pazzesca gemellata con FIGHT per la produzione video). I beat saranno spesso di Yahweh, altre volte di altri amici e producer, a partire da Secco Jones e ci saranno beat miei (con collaborazioni come con Marco Zangirolami, il bluesman Umberto Porcaro, il maestro Marco Betta e molti altri che adesso non cito).

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L’uscita di “Non Fumo Marlboro” coincide con la nascita della label La Croce. Raccontaci come è nata e qual è il roster.

La Croce ✝ ✞ ✠ nasce come necessità e strumento per il percorso che abbiamo iniziato, prima con un progetto chiamato Wishmaster (un workshop di produzione e conoscenza del mercato musicale), poi evoluto in FIGHT. Nasce per pubblicare gli artisti di questa nuova era, quelli che hanno mostrato più serietà e voglia di sviluppare un lavoro artistico professionale. Con Riccardo e Alberto (di FIGHT) abbiamo ritenuto importante dare un immaginario nuovo al suono, un’evoluzione rispetto a Right Combo Mastas’ Entertainment – che ormai si occupa di produzioni e progetti più variegati; La Croce è un’etichetta settoriale specializzata e dedicata a questa nuova strada. Ogni singolo movimento che facciamo è estremamente legato a delle scelte dettate da una guida superiore e abbiamo un profondo significato in ogni simbolo che utilizziamo, ognuno strettamente fuso al percorso che ci ha portato a vedere oltre l’evidenza. Attualmente il roster è composto da Sali Sala, Deca, Nevra, Phrank, Chef Monkee, somtinweird, Ryder Jackson, Alex 3’o5, Gorilla Souce e Karma Golden Rage a.k.a. KGR, tutti in procinto di uscire con nuovissime tracce a partire dal 16 giugno; questi nomi sono pubblicati da La Croce, editi da Combomastas Edizioni e gestiti managerialmente da FIGHT. Altri artisti saranno pubblicati ma collaboreranno e interagiranno con FIGHT da side. Poi ce ne sono tanti molto validi con cui già collaboriamo e siamo in ottimi rapporti. Abbiamo una serie di altri artisti definibili FIGHTER CROCIATI che sono in una sorta di lista d’attesa ma, per questioni di serietà, vogliamo e dobbiamo prima realizzare un buon lavoro con chi ha sin da subito mostrato capacità, fede e fiducia nelle persone del team e nel concetto FIGHT e La Croce, dunque per il progetto intero.

nfm

Da anni porti avanti una realtà come Fight Entertainment organizzando live a Palermo e provincia. Ma è molto di più di questo, è un vero e proprio movimento. Quali sono gli obiettivi ce ti sei prefissato di raggiungere con questo progetto?

Infatti. Molto più di quanto si possa raccontare, si deve vivere quotidianamente per comprenderlo a fondo. Come ti accennavo, con Alberto Di Girolamo e Riccardo Susinno, abbiamo condiviso una visione folle e fuori dalla portata del quotidiano, abbiamo visto oltre i limiti che regolarmente ci venivano imposti e abbiamo deciso di fondare qualcosa che muovesse una rete di visionari legati alla cultura Hip Hop. Senza limiti di possibilità, senza limiti di età o provenienza. FIGHT è un progetto nato lentamente, dalle esperienze di Combomastas, ma una volta messo a fuoco, il 17 marzo 2017, è immediatamente diventato un movimento di rivoluzione mentale, di approccio culturale che parte da Palermo e contagia tutta Italia (abbiamo dei FIGHT Ambassador in moltissime città). Il primo periodo è stato dedicato alla creazione di una rete di persone interessate all’Hip Hop, considerato come cultura che ha cambiato il mondo della comunicazione e dell’entertainment. Incontri culturali e concettuali per comprendere il concetto di combattere l’intrattenimento che non volevamo, “Fight Entertainment” per l’appunto. Poi è venuto il momento di costruire quello che vogliamo con il nostro brand in cui riconoscerci tutti, e quindi fino all’organizzazione di eventi per far rinascere una scena strutturata e organizzante dell’Hip Hop stesso e delle sue derivazioni, a Palermo e in tutta la Sicilia in primis. Abbiamo collaborato con le migliori realtà strutturandoci sempre più e abbiamo portato artisti come Vegas Jones, Marra e Guè, Sfera Ebbasta, Giaime, Nitro, Dani Faiv, mettendo in piedi palchi e realtà che a Palermo in questo settore non si vedevano da tempo, e facendo record senza precedenti, creando rete con altre città nella regione, alzando il livello e mirando sempre più in alto. Abbiamo fatto in modo che FIGHT diventasse un po’ il riferimento, la family ospitale per chi viene da fuori, per gli artisti Hip Hop (e quando dico artisti Hip Hop intendo rap, trap, e quindi rapper, dj, producers, writer ecc.), dagli instore alle occasioni di collaborazione. Abbiamo dato una smossa alla scena invitando tutti, FIGHTER e non, a organizzare un lavoro, a professionalizzare i processi creativi e mettere in piedi nuove crew produttive e organizzate. Costruire rispettando in primis l’aspetto umano e poi puntare al mercato e fare business intelligente. I FIGHTER sono il corpo di questo movimento, sono ragazzi dai più piccoli ai più maturi, artisti o semplici appassionati, persone che credono che sia possibile fare rinascere la nostra Palermo (FIGHT CITY) e tutta l’Italia con il concetto di rivoluzione coordinata mossa da un’energia positiva, dalla passione e dalla condivisione (e non parlo di social virtuali). Dopo la nascita di FIGHT sono venute alla luce altre realtà che hanno realizzato quanto fosse giusto questo modo, alcune non riconoscendo la scossa data da FIGHT, altri prendendo spunto, ma oggi vedo e avverto un’armonia propositiva pazzesca e sono molto fiero di questo movimento e di tutte le realtà collaterali con una propria identità. Per questo adesso mi sono sentito libero e carico per tornare alla mia produzione artistica personale e con OTHELLOMAN inaugurare le nuove pubblicazioni.

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Othello, ormai OTHELLOMAN, fa parte della storia dell’Hip Hop palermitano e siciliano dal giorno zero. Quanto è cambiata la scena in questi anni? Trovi che la scena palermitana stia vivendo un buon momento?

Sì, adesso la scena di Palermo è carica. Dal ’90 in poi ho visto anni meravigliosi, supercreativi con personaggi stimolanti e scontri/confronti tra crew, moltiplicazione di tag e opere d’arte, jam e concerti, contest, fanzine e sfide. Poi anni bui e scuri, tanto che, dopo essere stato attaccato e beceramente copiato nei progetti, nelle idee e nelle organizzazioni per anni, da centinaia di “wannabe” che mi additavano d’essere il male dell’Hip Hop a Palermo, nonché il riferimento alla Mr. B (tipo Othelloman : Hip Hop = Berlusconi : Politica), mi ero defilato in attesa di tutti questi fenomeni che promettevano la luce alla mia città. Tutti rappresentavano Palermo ed erano la massima espressione del rap, dell’Hip Hop e della cultura urban di Palermo. Eppure… io di rapstar – anche mediocri – non ne ho viste uscire da Palermo, non ho visto un mercato discografico invaso da Palermitani fieri (se non un paio di nomi interessanti ma che ad oggi non sono più nuovi di me). Sono stato lontano dalla città per molto tempo, facendo altro, da Fiorello a progetti con un’organizzazione di eventi di musica elettronica con cui mantenevo un punto fermo sulla city ma ho lasciato il campo libero in attesa di essere stupito.
Non è successo molto, anzi. Allora ho messo a fuoco il problema ed inevitabilmente ho dovuto rimettermi in gioco, perché le chiacchiere e i video su YouTube stanno a zero se non sai lavorare, se non studi e non fai la gavetta sui palchi, quelli veri, quelli dove l’adrenalina di sdrena se non sei pronto. Nell’Hip Hop quello che conta è la cultura, non la moda. L’estetica può essere la conseguenza di un lavoro e un gioco da applicare, ma la sostanza sta alla base. Bisogna studiare, lavorare e non aspettare che le cose succedano, le devi causare. Allora ho urlato, litigato e preso in mano tutto, confrontandomi praticamente con tutte le realtà, facendo nascere FIGHT per questa ragione, perché tutti INSIEME dovevamo combattere creando un cartello della creatività di Palermo con le radici nell’Hip Hop e la visione di un nuovo progetto; coordinare e organizzare. Sapevo che qualcuno avrebbe storto il naso, altri avrebbero rosicato ma in gran parte ci siamo riusciti, l’onda d’urto ha dato frutti notevoli, ha riordinato le idee di chi stava lavorando bene anche se confusionariamente. Hanno semplicemente trovato più motivazione e la necessità di una progettualità. Oggi tantissimi sono quasi pronti, alcuni già collaborano con nomi nazionali e spaccano davvero. E il merito non è mio, ci mancherebbe, io ho solo voluto provocare, devo restare lo stronzo di sempre, ho ricordato che il cambiamento dipende da noi e la collaborazione è l’unica vera rivoluzione in una terra dove la regola è ostacolare chi fa bene in nome di un insuccesso globale. Beh, sì, adesso la scena di Palermo è carica, ha dei nomi che possono fare la differenza (e non parlo solo di FIGHT e de La Croce) ma non ne faccio, che se ne dimentico uno, poi valli a sentire ;)
I’m the same muthafucka’ that I ever was!

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L’intervista è giunta al termine, grazie per la chiacchierata. Prima di salutarci, vuoi aggiungere qualcosa?

Certo! Invito tutti a connettersi seguendo i miei post su Instagram da @OTHELLOTHEMAN e a scrivermi facendomi tutte le domande in DM che rispondo quasi sempre ;) Adesso stiamo anche dando l’acappella di “Non Fumo Marlboro” per far fare dei remix, i migliori li pubblicheremo sul canale ufficiale de La Croce. Invito a seguire anche la pagina artista su Facebook @Othelloman e condividere il video come se non ci fosse un domani, perché questa volta voglio vincere Sanremo, le copertine di Rolling Stone, Weird, e TIME, gli MTV Award, quelli della Wind e di tutte le compagnie telefoniche, quelli della CocaCola, della RedBull e quelli che inventeranno in futuro… ah, i Grammy e possibilmente anche un Oscar per le migliori facce nei video. E, se non è troppo, mettetemi in tutte le playlist che conoscete su Spotify e fate vedere i miei video a tutte le mamme.
Ringrazio infine Tiberio Cantafia per le foto splendide con cui riesce a migliorarmi, Francesco SkipLa Comune per il mio biondo pannocchia e il taglio futuristico che moltiplica l’energia del sole e ovviamente seguite FIGHT Entertainment per entrare a far parte di questa rivoluzione diventando un FIGHTER, scrivendo un DM in pagina su Instagram o su Facebook. Iscrivetevi sul canale FIGHT su YouTube e partecipate agli eventi e ai contest.

Ringrazio Carmelo, Stefano e tutto lo staff de lacasadelrap.com che da sempre supporta l’Hip Hop, mi ha sempre voluto un gran bene ed è glocalizzato nel modo migliore. Sempre grandi!
7-1-4-1-7 FIGHT!!!

Per qualsiasi riferimento e per le date dal vivo riferitevi a management@71417fight.com.

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Classe '89, divoratore seriale di dischi e serie tv. Scrivo di rap per passione. Faccio l'hater per hobby.
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