Segui le nostre dirette sul canale IGTV di @lacasadelrap

Approfondimento

È possibile ispirarsi ad altri artisti senza perdere credibilità?

È possibile ispirarsi ad altri senza perdere credibilità?

La scorsa settimana abbiamo analizzato in questo articolo alcuni dei possibili eredi del rap italiano nell’ottica del passaggio di testimone generazionale. Questa volta, invece, ci occuperemo di artisti del panorama rap italiano che si sono, dichiaratamente o meno, ispirati a realtà d’oltreoceano. Il metro di paragone degli accoppiamenti si basa anche sulle dichiarazioni stesse dell’artista in questione, ma non in tutti i casi.

Nel rap, ispirarsi a qualcuno in particolare può essere interpretato in molti modi: come una naturale propensione umana a prendere come riferimento l’eccellenza nell’ambito, o quella che si ritiene tale, o, molto più cinicamente, un tentativo di ricalcare il trend del momento per ottenere successo, con annesse sfumature di grigio tra un estremo e l’altro.

Tutti sappiamo che il brodo primordiale della cultura hip hop è di matrice afroamericana, e che quindi sarebbe impossibile negare il patrocinio e le conseguenti influenze trasmesse a tutti i suoi “figliocci” sparsi nel mondo; chiaramente un genere musicale, una volta esportato, assume le sembianze del luogo, della cultura e del singolo elemento che la interpreta.

È possibile ispirarsi ad altri senza perdere credibilità? Secondo noi si!

GIONNI GIOIELLI – WESTSIDE GUNN

“Questi dicono che copiamo Griselda,
Figli di pu****a sono una leggenda”

Se avete ascoltato gli ultimi lavori di Gioielli (abbiamo recensito il suo nuovo album Pornostar qui) e siete fan del Flygod, sapete di cosa parliamo. Dalle sonorità delle strumentali, al tipo di rap minimale, ruvido, per certi versi trascinato, il richiamo alle atmosfere della crew di Buffalo è servito. Gioielli si ispira alla Griselda ma condisce tutto con lo stile che lo contraddistingue, regalandoci un input per scoprire la realtà dell’eccellenza underground americana e una serie di album con alcune delle barre più potenti del 2019 (a modesto parere di chi scrive).

Leggi anche:  Il Maxtape di Nerone e il racconto di Massimilano: l'intervista

FABRI FIBRA – EMINEM

“È morto Fibra ma è risorto Mr. Simpatia
io copio Eminem perché non c’ho più fantasia”

Era inevitabile inserirli. Per una sorta di credenza popolare o perché in Italia tendiamo a semplificare i paragoni, perché persino la Crusca accetta le locuzioni considerate sbagliate se utilizzate insistentemente, o perché, in fondo, qualche elemento per affermarlo c’è.

Eminem ha influenzato un’infinità di altri rapper di tutto il mondo: considerato uno dei “Top 5 Dead or Alive” dalla quasi totalità della scena USA, anche da noi si è affacciato con prepotenza, trovando, a furor di popolo, il suo contrappunto italico in Fibra. Pensando alle tematiche dei testi, dai riferimenti ai limiti del denigratorio alla presenza di un alter ego dell’alter ego stesso (Mr Simpatia/Slim Shady) possiamo già trovare qualche similitudine; ma la chiave del paragone risiede forse di più nelle modalità comunicative, ovvero nell’adottare un registro espressivo (in questo caso un alter ego dissacrante) al fine di trovare la chiave adatta a leggere e riproporre il proprio disagio.

COLLE DER FOMENTO – CYPRESS HILL

“Quando spingo nell’impianto, per troppe ore
La collina dei cipressi o la casa del dolore”

I Colle der Fomento hanno sempre parlato liberamente dei gruppi che più li hanno influenzati, soprattutto nella parte inziale della loro carriera. Tra questi, oltre agli House of Pain, i Public Enemy e altri, spiccano i Cypress Hill. In particolare, nel primo album Odio Pieno, l’atmosfera delle produzioni e dei brani in generale ricorda molto il mood “stoned” ma allo stesso tempo estremamente hardcore dei Cypress. Lo stesso Danno afferma che le influenze dei Cypress Hill furono forti anche nell’ambito delle performance live e come approccio al palco. I Colle sono la prova vivente che è possibile ispirarsi ad altri senza perdere credibilità.

Leggi anche:  Armani DOC può ritagliarsi un ruolo in Serie A

KETAMA 126 – LIL PEEP

“Potrei andarmene domani, farla finita
Ma posso vivere anche dopo questa vita”

Rimaniamo a Roma, con un’altra accoppiata dove l’ispirazione è figlia della stima artistica. Ketama non ha mai nascosto di ispirarsi a Lil Peep ed ha persino omaggiato quest’ultimo con il brano “Potrei” del suo album Rehab; oltre alle tematiche in comune, anche le cifre stilistiche di Ketama possono essere accostate a quelle del rapper statunitense; inoltre, il leitmotiv della cupezza e dell’autodistruzione è riproposto morbosamente in entrambi gli artisti.

TORMENTO – 2 PAC

“C’è bisogno di Pac, della sua lezione,
della sua attitudine, della sua missione”

Tormento è una delle leggende del rap italiano, ed è proprio un’altra leggenda ad averlo ispirato nel suo percorso. È stato uno dei primi a calpestare i terreni del mainstream con i Sottotono e prima ancora, le influenze musicali della West Coast. Nel primo album Sotto Effetto Stono è percepibile in maniera nitida, soprattutto nelle linee melodiche, una tendenza alla morbidezza del sound della West. Proseguendo la sua carriera, Torme ha omaggiato più volte Pac nei suoi brani, come ad esempio in Amor de Mi Vida, chiaro riferimento a Dear Mama o in Io Sono Tupac.

CHADIA RODRIGUEZ – CARDI B

“Prima del rap io mi spogliavo come Cardi,
per questo so come far svegliare ‘sti bastardi”

Chadia può piacere o non piacere, e di certo questo è il paragone meno calzante musicalmente. È però innegabile un certo tipo di influenza dal punto di vista di come viene veicolato il messaggio, ovvero la forma delle cifre comunicative; sono indubbiamente accostabili anche alcuni tratti del “personaggio” e del come viene proposto al pubblico, facendo leva sull’irriverenza e sullo sdoganamento di quei cliché propri di un genere, spesso, molto maschilista. Artiste come Cardi B e Chadia sono la risposta (in Italia tardiva come sempre) all’arretratezza machista del rap e, iperbolicamente, del sistema. Non si tratta di trasgressione ma soltanto di come abbattere un certo tipo di mentalità: non si tratta certamente della nuova Queen Latifah, ma il progresso spesso ha matrici imprevedibili.In definitiva, ognuno è libero di ispirarsi a chi reputa migliore, nella musica così come in altri ambiti è naturale cercare di migliorarsi prendendo dei riferimenti.

Leggi anche:  Tormento, "non voglio che mio figlio viva in un mondo di plastica" - Docufilm sul riciclo e l'ambiente

Se cercavate una lista di “scopiazzamenti” non è questo il caso (anche se non escludiamo in futuro un approfondimento in merito! ).

È possibile ispirarsi ad altri senza perdere credibilità? Siamo curiosi di sapere la vostra.

Ti potrebbe interessare
7.7
Recensione

Stabber drifta fuori pista sulla sua Trueno. La recensione

NewsNews Ita

Red Bull 64 Bars, il ritorno dell'iconico format

News

BUS – Bollettino Uscite Settimanali del 15 marzo 2024

8.2
RecensioneTop

Cor Veleno: senti come brucia il "Fuoco Sacro" per le strade di Roma

Iscriviti alla nostra Newsletter