A cura di Andrea Scalia
Rewind è una rap-retrospettiva a cura de lacasadelrap.com. Un tuffo nel passato attraverso il quale potrete riscoprire album, provenienti dal panorama Hip Hop sia italiano che internazionale, che non vogliamo dimenticare. Simile ad una macchina del tempo itinerante, i vari episodi che andranno a comporre la rubrica avranno il compito di riportare alla luce quei dischi seppelliti nei meandri della memoria, o perché no, farvene scoprire di nuovi.
L’arte dell’andare controcorrente
Se si potesse definire con dei semplici aggettivi il terzo album del rapper Willie Peyote, nome d’arte di Guglielmo Bruno (classe ’85), sarebbero “satirico” e “anticonformista”. Educazione Sabauda è un disco che offre una panoramica satirica del mondo di oggi e dei molteplici luoghi comuni in cui è immerso ogni giorno l’artista, tutto ciò condito da un poco di sadismo, ma nella quantità giusta, affinché possa essere accettato dalla stessa società che tanto viene criticata. Sebbene non si sia puntato su questo, il disco ha riscontrato col tempo un ottimo giudizio da parte della critica.
La scrittura di Willie è tagliente, molto tagliente. Anche l’ascoltatore più superficiale e distratto riuscirebbe a cogliere le tante provocazioni rivolte alla società e al sistema politico. Uno degli enormi pregi dell’album sta proprio nella spontaneità con cui vengono rivolte le critiche (e accuse), sempre e comunque in modo schietto e franco.
Uscito nel 27 novembre dell’ormai lontano 2015, questo disco rappresenta la svolta decisiva per Willie ed il suo produttore Frank Sativa. I singoli da cui è stata preceduta l’uscita dell’album sono: Io non sono razzista ma… e Peyote451 (l’eccezione). L’album deve le sue peculiarità non solo all’ironia di Willie, con cui vengono affrontate anche le tematiche più serie, ma anche alla produzione di Frank Sativa. Quest’ultimo riesce ad unire nei vari pezzi, le strumentali dei tipici suoni del jazz e del funk (pianoforte, tromba, chitarra, batteria e basso) ad una base sottile di musica elettronica.
Che fine ha fatto?
La produzione musicale di Willie è ora più avviata che mai. Finalmente viene annunciata l’imminente data dell’uscita del nuovo disco, ovvero il 25 ottobre di quest’anno. Il 30 agosto il nuovo singolo viene distribuito in tutte le piattaforme, ovvero La Tua Futura Ex Moglie, un pezzo molto interessante che ha come colonna portante la tematica dell’amore, visto da un’ottica quasi pessimista, ma sempre veritiera, tipica di Guglielmo. Inoltre, il 26 aprile Willie compare in Faber Nostrum, album tributo alla carriera di Fabrizio De André. Si tratta del frutto della collaborazione dei maggiori esponenti dell’indie italiano, dove possiamo trovare la reinterpretazione in chiave moderna del Bombarolo. Precedentemente, il 2018 è stato un anno ricco di collaborazioni importanti per l’artista, infatti ritroviamo la sua voce in: Tenebra è La Notte E Altri Racconti Di Buio E Crepuscoli di Murubutu e 8 dei Subsonica.
Perché lo consigliamo?
In conclusione, Willie è un artista versatile e non si può rinchiudere definendolo solamente come rapper. Rappresenta il punto d’incontro tra più generi musicali quali rap, indie, soul, jazz e funk (ricordiamo soprattutto le numerose collaborazioni con i Funk Shui Project, tra le quali un album dall’omonimo titolo Funk Shui Project); una dimostrazione di ciò sono i live stessi, come L’Ostensione della Sindrome “Ultima Cena”, disponibile tutt’ora su Spotify. L’artista in questo progetto svincola se stesso dalle aspettative dello spettatore riuscendo comunque a sorprenderlo piacevolmente.