“Una vita in capslock” è il primo album ufficiale di M¥SS KETA, inteso come opera compiuta e coesa, quasi un concept album che sintetizza i mondi sonori dell’anima di M¥SS: dalla fidget house all’elettronica sperimentale, passando attraverso il post-hardcore, il noise, il trip-hop e le suggestioni afro-futuristiche. Al tempo stesso vede aprirsi la sua ricerca all’esplorazione di nuove sonorità, più complesse e sofisticate, mostrando la maturità acquisita in questi anni.
Un viaggio in 13 tracce che riprende esplicitamente la discesa di Dante nell’Inferno, in cui la nostra M¥SS ci racconta di mondi al collasso e relazioni che si disintegrano, dell’ineluttabilità del tempo che scorre e di identità frantumate, di saturazione digitale e del bisogno spasmodico di apparire. Tutto questo fra bassi dubstep, omaggi all’elettronica europea, sonorità downbeat e revival della scena clubbing di inizio millennio, in cui le stelle polari erano Underworld e Moby.
Prodotto da alcuni fra i migliori producer in circolazione come RIVA, Populous, Clap Clap, Bot, Zeus! e il misterioso H-24, “Una vita in capslock” vede la partecipazione di Birthh ai cori di “Inferno” e di “Ultima botta a Parigi”, prima ballad in assoluto nella carriera di M¥SS, che ospita anche il sax di Adele Nigro (Any Other). Tra gli autori, oltre ai già citati M¥SS KETA e RIVA, Simone Rovellini e Dario Pigato. Al suo fianco, come sempre, il collettivo di creativi milanesi che risponde al nome di Motel Forlanini.