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Intervista

Egreen: “Beats & Hate”

egreen beats hate

Ciao Egreen, bentornato ne La Casa Del Rap. Partiamo subito. Da poco è uscito il tuo nuovo album ufficiale, “Beats & Hate”, per la realizzazione del quale hai lanciato una campagna di crowdfunding con Musicraiser. Come mai questa scelta? Quali erano le tue aspettative all’inizio? Avevi pronto un piano B nel caso non avessi raggiunto il goal?
Ciao ragazzi, un vero piacere e grazie per l’attenzione. Come mai la scelta? Mah, non saprei, molta incoscienza in primis, poi l’autoconvinzione di non aver nulla da perdere (in realtà col senno di poi non è così e non era così quando abbiamo deciso ma va bene). Aspettative? Nessuna. Solo tanta paranoia. Piano B? Commercialmente credo che l’avrei comunque stampato, ma un vero e proprio piano “B”, non c’è mai stato.

Tra i vari pacchetti della campagna di crowdfunding ce n’erano diversi  che prevedevano l’incontro con i tuoi fan e sostenitori: dalla pizzata all’aperativo, passando per la possibilità del preascolto in studio con te e alla possibilità di farti assistere ad una messa. Quindi, che rapporto ha Egreen con i suoi sostenitori?
Coi ragazzi intendi ? Mah, credo ottimo, odio e amore, molto diretto. nulla di più, nulla di meno. E sopratutto molto spontaneo e senza forzature.

Quando hai iniziato a lavorare a “Beats & Hate”? Ed invece “I Spit 1.3”? Avevi intenzione di farlo uscire comunque o hai deciso di realizzarlo visto il successo della campagna di crowdfunding?
Guarda, ho scritto I SPIT 1.3 nell’ultima settimana di agosto perché non ce la facevo a soportare l’idea che avrei dovuto aspettare altri 2 mesi prima di far uscire qualcosa di nuovo, stavo impazzendo, il fatto che sia uscito durante la “campagna”, è stato un vero e proprio caso. L’avrei fatto uscire comunque semplicemente come “anticipazione non ufficiale”, si usa far uscire cose prima dei dischi…

Tu solitamente sei un rapper che collabora molto con gli altri colleghi, ma in “Beats & Hate” non c’è nessun featuring. Come mai questa scelta?
Quasi neanche in ENTROPIA 2 come quasi neanche in BRICKS & HAMMERS come neanche in I SPIT VOL.1 e come neanche in I SPIT 1.3, tendenzialmente in primis, diciamo che BEATS & HATE è stato concepito come un disco molto personale. In secondo luogo, sono molto geloso della mia musica, in terzo luogo, oggi, mi sembra che moltissimi feat siano nei dischi più per ragioni “politiche” che per altro, cosa alla quale sono molto molto contrario e per last but not least, non avevo voglia di aspettare un eternità per eventuali strofe, aspetto dolente dei feat.

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Invece per quanto riguarda le produzioni e i cut c’è molta varietà all’interno del disco. In base a cosa hai scelto con chi lavorare?
Lvnar mi aveva passato un batch di strumentali che mi sono piaciute MOLTO, davvero davvero molto. L’ho sviluppato ed è saltato fuori mezzo disco con quei beat. Gli scratches invece hanno sempre fatto parte del mio processo creativo e la mia sensibilità verso la figura del dj è sempre stata particolarmente spiccata. Quindi tutto nella norma di come faccio io le cose. Gli altri beat, amici, ovviamente. Tutto molto spontaneo.

Come investirai i fondi in più che hai raccolto rispetto al goal del crowdfunding?
Ad oggi, 6/1/16 tre quarti sono già andati a ripagare tutte le spese che ho dovuto affrontare …. non dico altro.

Adesso voglio citare il tuo collega e amico Ensi, che in “Cantona”, contenuta nel suo EP “One By One” dice: “cantautore, ma che bel paragone, ma tu hai mai visto De Andrè su un Range Rover?”. Tu cosa ne pensi di questa analogia, che il pubblico fa sempre con maggiore insistenza, tra rapper e cantautori del passato? Se da una parte è vero che il rap oltreoceano è arenato sugli stessi argomenti, dall’altra parte è anche vero che in Italia abbiamo una tradizione musicale ben distinta. Credi che le due cose non possano coesistere? Esiste una differenza, per te, tra fare il rap e fare la musica?
Partiamo dal presupposto che per me il rap NON è MUSICA. Cito piuttosto me stesso in “the rockshow”, dove dico la mia in merito, in maniera Fantiniana. Cantautori? Musica? Non capisco e non mi interessa capire. Qui c’è sempre una visione MOLTO distorta di tutto ciò che non è nato qua, come per esempio il rap. Ciò avviene in primis sicuramente per colpa della nostra tradizione al voler “interpretare” anche ciò che non andrebbe troppo interpretato, ma bensì letto, decodificato e assimilato per ciò che è in termini di messaggio e linguaggio. Solo dopo, interpretato con cognizione di causa in chiave “maccheronica”. In secondo luogo, sicuramente influisce in maniera drammatica la conoscenza media della lingua inglese e la conseguente familiarità che si crea fra l’ascoltatore medio Italiano di rap d’oltreoceano (nei casi in cui addirittura questo avviene, poiché in moltissimi casi, ascoltano solo rap italiano e torniamo ai motivi sopracitati) e la maniera in cui vengono veicolati alcuni tipi di messaggi attraverso questo all’apparenza semplice ma in realtà molto complesso, linguaggio del rap. Conclusione ? La lingua Italiana e il suo patrimonio genetico/culturale danno spunti per evoluzioni che il rap americano non avrà mai e su questo siamo orgogliosi, fieri e d’accordo. Ma non scordiamoci che per poter comprendere a pieno qualcosa che non ci appartiene dobbiamo avere le giuste chiavi di lettura. Spero quindi che in un futuro prossimo, in italia, smetteremo di sostenere certe cazzate di proporzione biblica.

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Capitolo free download. Poco tempo dopo l’uscita del disco, che paradossalmente è già fuori mercato, hai deciso di rilasciare il tutto in free download. Questo ha fatto scoppiare, sulla rete, una sorta di “guerra civile”. Vuoi dire la tua una volta e per tutte?
Certo. Non devo rendere conto a nessuno di ciò che faccio e perché lo faccio. Non va mai bene un cazzo a nessuno. Poche ore dopo che uscì “i spit 1.3”, ricordo a tutti prodotto esclusivamente riservato a chi aveva già contribuito alla campagna quindi ESCLUSIVO e da custodire gelosamente, qualche imbecille l’ha messo on line. Questo dovrebbe essere un esempio a caldo per rispondere alla tua domanda e riflettere, parecchio.

In “Riepilogo 2015”, la traccia che inaugura “Beats & Hate” dici di vivere una doppia vita: di giorno lavori in ufficio e la notte calchi i palchi di tutt’Italia. Come fai a coordinare entrambe le cose senza ammattire? Dove trovi il tempo per scrivere?
Dal 2011 al 2015 ho vissuto una vera e propria doppia vita a pieno regime.  Un inferno.  Un amico una volta scrisse in un pezzo “chi ha la fotta sforna dischi / non drammi”. Nel giugno del 2015, quando cominciai a lavorare sulla campagna di crowdfunding, mi sono trovato obbligato a dover fare delle scelte per potermi dedicare al 100% al progetto e mi sono licenziato dalla multinazionale tedesca dove lavoravo come funzionario commerciale. Ad oggi non me la vivo benissimo e ho sempre molte paranoie. Ho lavorato ogni giorno della mia vita senza mai fermarmi un secondo, facendo anche lavori al limite della dignità a partire dal settembre del 2002 fino al giugno del 2015. Fatevi due conti.

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“Beats & Hate” è sostanzialmente un disco da battaglia, un disco da palco. Ma nelle ultime tracce ci si sposta verso una dimensione più introspettiva. Come mai questa scelta di tracklist?
Nessun motivo in particolare. Forse ho voluto inconsciamente dedicare alla parte finale di un disco tanto da “battaglia” come lo definite voi quanto estremamente personale, una sfumatura ancora più intima. Difatti gli ultimi 3 pezzi sono forse, 3 dei pezzi più importanti per me che io abbia mai scritto.

Vuoi parlarci dei tuoi progetti per il futuro?
Sto ascoltando dei beats…..

Purtroppo l’intervista è arrivata alla fine, grazie per la disponibilità e per la chiacchierata. Prima di salutarci definitivamente, ricordaci quali sono i tuoi canali ufficiali per restare sempre aggiornati sulla tua musica, sulle tue iniziative, sui live e su come acquistare tutti i tuoi progetti discografici.

Innanzi tutto, vi ringrazio ancora di cuore.

www.egreenmusic.com
https://www.facebook.com/EvergreenE.Green

Ci vediamo ai live.

Conosci meglio

Classe '89, divoratore seriale di dischi e serie tv. Scrivo di rap per passione. Faccio l'hater per hobby.
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