Victor Kwality ha pubblicato in data 12 aprile l’EP Dinosauri, interamente prodotto da Stabber ed uscito per Sugar Music. Si tratta del primo progetto musicale interamente in lingua italiana di Victor. Abbiamo chiamato al telefono Victor per fare una chiacchierata riguardo l’EP e la sua realizzazione.
Potrete ascoltare dal vivo Dinosauri giorno 1 maggio a Cagliari. Infatti, insieme a Stabber, Victor Kwality si esibirà sul palco del Castello Village Festival che si terrà presso Bastioni Saint Remy. L’entrata è gratuita, per maggiori informazioni consultate l’evento Facebook.
Leggi anche l’approfondimento: Victor Kwality, Stabber e i Dinosauri
Ciao Victor, benvenuto ne lacasadelrap.com. Com’è iniziato il tuo sodalizio artistico con Stabber che vi ha portato alla realizzazione di Dinosauri?
Ci conosciamo da tempo, grazie alle varie serate in giro per l’Italia è capitato spesso di incontrarci nei backstage. Prima di conoscerlo personalmente lo conoscevo e stimavo già artisticamente. Poi, un anno fa, prima che io partissi per l’Africa ci siamo sentiti e gli ho chiesto una collaborazione. Lui mi rispose che aveva pronte delle cose abbastanza in linea con la direzione che avevo preso con Koan. Mi ha subito inviato due beat e uno di quelli poi sarebbe diventato Dinosauri.
Come avete lavorato alla realizzazione dell’EP?
Inizialmente abbiamo lavorato a distanza perché io abitavo a Torino. In un secondo momento, in estate, l’ho raggiunto a Roma per circa un mese e quindi abbiamo lavorato insieme fisicamente al progetto.
Da Koan, prodotto da Frenetik & Orang3, a Dinosauri c’è un notevole cambio di sound. Da cosa è stato dettato questo cambiamento?
Per arrivare a Dinosauri sono dovuto passare attraverso Koan. Koan è stato scritto in una settimana e registrato in dieci giorni. Chitarre e cuore. L’approccio con Frenetik & Orang3 è stato quello da disco strumentale. Dinosauri è stato anche influenzato dai miei ultimi ascolti, il pop mondiale si sta muovendo in questa direzione. Con Stabber abbiamo parlato di quello che ci sarebbe piaciuto fare in questo progetto e la via che abbiamo scelto è venuta fuori in modo naturale. Abbiamo provato ad essere liberi e fuori dai soliti schemi.
Un’altra differenza tra Koan e Dinosauri è la lingua in cui canti. Sei passato dall’inglese all’italiano.
Credo sia una scelta figlia del tempo che stiamo vivendo. Negli ultimi tre anni la musica italiana è tornata. In passato l’Italia è stato un Paese molto esterofilo, invece adesso sta uscendo un sacco di roba figa anche qui, soprattutto per produzioni. Era da un po’ che pensavo di scrivere in italiano, ma non avevo trovato delle sonorità che mi facessero trovare a mio agio.
L’EP si apre con un omaggio a Pierangelo Bertoli. Come mai la scelta di reinterpretare A Muso Duro?
Credo che nel panorama italiano sia uno dei brani più attuali, nonostante sia stato scritto 40 anni fa. Ci sembrava un bel tributo per festeggiare, appunto, i 40 anni del brano e poi, il testo ci ha davvero colpito. Nel rap non si tende a fare cover, ma io non mi definisco un rapper e credo che fare le cover, cercando di trattare i brani originali con i guanti, senza snaturarli sia una bella cosa. Fosse anche solo per far conoscere il brano originale.
Ammetto che non conoscevo il brano originale prima di aver ascoltato la tua versione. Quindi direi che funziona.
Devo dire che mi sono molto rispecchiato e ritrovato nel testo. In un periodo storico come questo che stiamo vivendo, vedo un appiattimento musicale dove tutti sembra che facciano canzoni in un determinato modo solo per andare a finire in determinate playlist o per fare i passaggi in radio. Quel testo parla anche di questo, della libertà artistica e della diversità, intesa in senso positivo visto che comunque l’omologazione porta al piattume culturale che è la rovina di tutto.
Riguardo alle diversità, spostiamo il focus sul tema 2G. Tu hai vissuto in Africa e in Francia oltre che in Italia. Ultimamente diversi artisti hanno affrontato il tema, tu come ti poni nei confronti della questione?
Sicuramente è un momento molto difficile dove razzismo, ignoranza e xenofobia sono reali e non bisogna fare finta di niente. Questo EP nasce anche da questa volontà di non rimanere in silenzio. Il concept di Dinosauri è proprio quello, se non ci diamo una svegliata e non apriamo gli occhi tanto vale rimanere fermi e come dei dinosauri estinguerci. Questo è anche il pensiero di Stabber. Infatti, in studio abbiamo valutato insieme la direzione da prendere anche nei testi e lui la pensa esattamente come me.