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Intervista

Mezzosangue vuole sdebitarsi nei confronti dell’Underground

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Recentemente Mezzosangue ha ripreso l’attesissimo Sua Cuique persona (Tour), che ha avuto come prima tappa l’Estragon Club di Bologna lo scorso 23 novembre. L’ultima data sarà invece il 25 gennaio 2020 a Roma, tappa che si prospetta la più importante. Ovviamente è possibile trovare il calendario aggiornato del Live Tour sui suoi profili social.

La particolarità del Sua Cuique persona (Tour), però, è che prima di ogni concerto si fronteggiano live con i propri brani alcuni dei rapper scelti fra le centinaia di proposte arrivate sul sito del Contest www.progettohurricane.com. L’Hurricane Tournament, questo il titolo del progetto, ha l’obiettivo di selezionare sei talenti – tre cantanti e tre produttori emergenti – che saranno inclusi nell’Hurricane Mixtape Vol.2, lavoro di prossima pubblicazione, insieme a nomi noti della scena italiana.

In questa intervista abbiamo parlato direttamente con Mezzosangue di tutto questo.

Eccoci! Partiamo subito. Stai dando vita ad un Tour molto impegnativo. Già dal nome attira l’attenzione: Sua Cuique persona. Qual è il suo significato?

Ci siamo! Allora, il titolo del Tour è preso da un ritratto del ‘500 affisso negli Uffizi di Firenze. Tradotto dal latino Il significato è “a ciascuno la propria maschera”, l’autore rimase nell’anonimato per molto tempo – si ipotizzò potesse essere Raffaello o il Ghirlandaio. Al centro dell’affresco abbiamo una maschera con sopra l’incisione “sua cuique persona”.
Questo concetto, in sintesi, è un po’ quello che è Mezzosangue.
Rappresenta l’inizio e l’epilogo della maschera.

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Come sta andando il Tour? Come si sta sviluppando?

La prima data a Firenze è stata fantastica. C’è stata una bellissima risposta da parte del pubblico che ha reso sold out l’intero Flog Auditorium. Il concerto è un excursus della discografia, fino ai brani usciti recentemente. Fin da subito il pubblico si è mostrato reattivo!

Durante le tappe si svolge anche l’Hurricane Tournament. Come stanno andando le live battle tra gli emergenti? Qualcuno è riuscito a colpirti?

Il Tournament da una parte ha un pregio e dall’altra un limite, è principalmente il pubblico a votare, io giudico i 3 finalisti che sono riusciti a distinguersi fra i 12 partecipanti. Purtroppo, alcuni di quelli che ho apprezzato di più non sono stati apprezzati allo stesso modo dal pubblico.
Quindi, aspettiamo di vedere ciò che succederà a Roma, la cosa si farà interessante.

Questo torneo è un’opportunità importante. Come mai questa idea? C’è un’ispirazione al Capitan Futuro Rap Contest a cui tu stesso hai partecipato nel 2012 facendoti notare da Esa?

Esattamente, sto cercando di sdebitarmi con l’Underground per l’opportunità che mi è stata concessa nel 2012. Mi ricordo delle numerose difficoltà vissute per far notare la mia musica, ricevetti tanti apprezzamenti, ma finiva lì. Nessuno mi diede una effettiva mano prima del Capitan Futuro Rap Contest.

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Sappiamo che il Tour è strettamente collegato al tuo nuovo progetto Hurricane Mixtape Vol.2. Le aspettative sono sempre alte per i tuoi lavori, a quale formula hai lavorato per sorprendere e cosa dobbiamo aspettarci?

Sicuramente ci saranno dei featuring importanti, per quanto io possa essere restio nel farli. Inoltre ci saranno 3 pezzi completamente differenti tra di loro, soprattutto per genere. L’Hurricane Mixtape Vol.2 seguirà i canoni degli ultimi due singoli usciti, Parlami ed Out Of The Cage.

Penso che Parlami sia il pezzo che più si differenzia nella tua discografia intera. Come è nato il brano?

Parlami è nata molto prima di quando è uscita ufficialmente, è stata la prima volta in cui nella musica di Mezzosangue è Luca ad aprirsi, parlando di qualcosa di intimo, qualcosa di vero. Nella mia musica tendo ad escludere me stesso mettendo qualcosa che vada al di là di Luca.

Qualcosa che ti rappresenti ma che non ti descriva, giusto?

Esatto, ed è proprio questo ciò su cui si basa il concetto della maschera, tutto ciò che è trascendenza. Per la prima volta, è Luca parlare ad una persona ben precisa, una sorta di dedica.

Giusto per concludere: quale pensi che sia l’impatto della tua musica sugli ascoltatori? Ispirazione, riflessione, empatia, valvola di sfogo…

La mia musica aspira a trasmettere un senso di liberazione, quasi un conforto pratico, come per riuscire a dire “va tutto bene” a chiunque ne abbia bisogno. Mi rendo conto, però, che a primo impatto venga vista non tanto come una valvola di sfogo, ma più come voglia di reagire.

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Studente universitario in costante ricerca di ciò che lo riesca a stupire. Amante, non schizzinoso, della musica in tutte le sue sfumature.
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