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Digging in the web

Il rap di Luiz tra fotta e coscienza di sé

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Torna Diggin In The Web, con l’unico obiettivo di presentarvi e farvi conoscere i nomi più interessanti dell’underground italiano. Il protagonista di questa puntata è Luiz, nome d’arte di Luis Valenti classe ‘98, un giovane rapper catanese.
Si approccia al rap nel 2015 e da subito inizia a pubblicare qualche brano su Youtube. La svolta artistica vera avviene nel 2017, quando pubblica in streaming e sul tubo il brano Cin-Cin. Nello stesso anno pubblica Fino All’Osso Mixtape, un lavoro sincero e profondo che scava nell’intimo dell’artista.
Il percorso artistico nel 2018 non si ferma e lo vede pubblicare diversi video, come Wild Boy, OMEGA prodotto da Frenzies feat. Lortex, Rap God di LZ sul celeberrimo beat di Eminem, Spit Rap e a settembre il suo secondo mixtape RAWROCKHH .

Il 3 ottobre pubblica il video ufficiale di SQUAD, mentre a novembre pubblica The Letter, brano completamente diverso da quello che fino ad ora l’artista aveva mostrato al suo pubblico.

Chi è e come nasce artisticamente Luiz e come si è approcciato la prima volta al rap? Raccontati a chi ancora non ti conosce.

Luiz nasce quando Luis si accorse di avere un alter ego, delle volte totalmente in contrasto con lui. Luiz e Luis sono due lati della stessa medaglia che convivono l’uno per l’altro, una fonte di stima e momento di crescita, sia personale che artistica.
Mi sono approcciato al rap nel momento in cui ho scritto qualcosa per la prima volta. Scrissi un testo perché avevo la sensazione che ciò che avevo dentro sarebbe stato accolto, compreso e forse “desiderato” da altre persone, il testo era in rima, e riflettendoci su mi immersi nel mondo del rap.

Cosa vuole comunicare Luiz all’ascoltatore? Qual è il suo fine ultimo?

Voglio comunicare il mio punto di vista, voglio far aprire gli occhi dal momento che (non sono io a dirlo) molti mi vedono come il più avanti su certe cose.
Il mio fine è aiutare gli altri a comprendere e comprendersi.

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Volendo fare un profilo di Luiz come artista, quali credi siano le sue peculiarità e cosa pensi abbia in più rispetto agli altri?

Ho diverse peculiarità, la principale, e forse la più apprezzata da me stesso, è l’aver vissuto le esperienze più disparate.
Ho imparato a vivere in più ambienti, tutti diversi tra loro, che mi hanno portato a capire di più, a sapere di più, e ad avere sicuramente una “cultura sulla gente” e sulle cose molto ampia rispetto ai miei coetanei.
Non sono il tipo che si sente superiore, però posso confermare di essere VERO, musicalmente e personalmente, e penso che l’essere onesto e sincero nel rap oggi sia cosa rara. L’onestà è quindi una peculiarità fondamentale per me, che mi distingue da tanti “fake rappers”.

Hai 20 anni e ti muovi in un ambiente musicale tra il mainstream e l’underground; tra il rap-pop e l’indie-rap; tra il commerciale (inteso a livello economico e non qualitativo) e il farlo per passione. Come vorresti inserirti in questo ambiente e soprattutto in quale filone?

Sì, mi muovo su più campi, se mi piacesse rappare sul reggeaton lo farei senza problemi. Sono versatile, non produco per i soldi, diciamo che non mi è mai interessato magari fare un pezzo commerciale solo per attirare più persone a me, se lo facessi sarebbe solo per portarli a conoscere i miei testi più “crudi”, che son per me i più significativi. Non ho un filone dove vorrei inserirmi ma, se dovessi scegliere, sceglierei nel rap, non in altri generi.

Cosa per Luiz ha fondamentale importanza nella vita musicale?

Lo sfogo, la comunicazione con gli altri, l’esigenza di scrivere per vivere.

Chi è attualmente il tuo punto di riferimento musicale?

Non ne ho mai avuto uno in particolare, ma sicuramente Marracash, Fabri Fibra, MGK, Hell Raton mi hanno aiutato molto nel mio percorso di crescita.

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Musicalmente ti senti più legato al rap italiano o a quello straniero?

Mi sento legato al rap italiano, ma non proprio ad esso quanto più agli artisti che ho sopra citato. Riguardo al rap straniero, in particolare quello americano, lo ascolto giornalmente. principalmente le vecchie hit di Eminem, 50 Cent, Snoop Dogg, ma mi piacciono un sacco Lil Wayne, Post Malone, 6ix9ine, MGK. Sono appunto loro i rapper che seguo di più.

Nel tuo canale Youtube i due ultimi brani caricati sono The letter e SQUAD, due brani davvero differenti per stile e mood. Soffermiamoci su SQUAD, un brano abbastanza forte, politically incorrect, un inno alla tua squad. Come è nato il brano?

Il brano è nato ascoltando un pezzo americano di un rapper di cui nemmeno ricordo il nome, difatti non è nemmeno così famoso, lui incitava la sua crew dicendo per tutto il ritornello “Bang, Gang!”, da lì mi è servito da “caricatore” per sparare fuori SQUAD.

The Letter è un brano introspettivo che va oltre il rapper Luiz, andando a legare persona e personaggio. Vorrei sapere cosa ti ha portato alla stesura di questo brano e quanto catartica sia stata per te la composizione di esso.

The Letter mi è venuto fuori spontaneamente senza pensarci troppo. Quelle parole le avevo dentro da tempo, probabilmente alcune da anni; da minorenne ho attraversato un brutto periodo di depressione, facendo uso anche di sostanze e pensai anche, delle volte, di togliermi la vita.
Quel periodo è scomparso, ma alcune cose mi hanno insegnato e segnato e le porterò forse per sempre dentro. In questo brano la mia sensibilità si manifesta, fondendosi con il mio vissuto.

Passiamo al tuo album RAW ROCK HH MIXTAPE. Il brano Finzioni inizia con un’affermazione sul rapporto rap-Spotify, criticando il fatto che per i più, soltanto mettendo i brani su Spotify ci si può definire Rapper. Tu non hai caricato alcun brano sulla piattaforma più famosa di streaming. Presa di posizione o attesa del momento giusto?

Nel brano dicevo “Oggi conta poco scrivere con senso, chiunque mette su Spotify un pezzo, ma ti assicuro non ha alcun senso, se per rappare dovresti chiedere un consenso”. Non ho pubblicato nulla su Spotify perché SONO un’artista senza label e senza manager. La mia musica non è conosciuta da tante persone e chi mi segue lo fa su YouTube. Questo è un modo per far un “regalo” a chi mi segue. Per il resto, tempo al tempo…

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Le produzioni di RAW ROCK HH MIXTAPE a chi sono state affidate?

Come è giusto che sia, in quanto si tratta di un Mixtape, non sono state prodotte da 0, ma sono state curate da Frenzies.

OMEGA è stato l’inedito pubblicato a marzo prodotto da Frenzies feat. Lortex. Come è nata questa collaborazione?

Avevo questo pezzo in mano e Lortex è solito in questo tipo di pezzi d’amore. Mi pareva figo invitarlo, sarebbe stato perfetto e così è stato. La sua presenza ha dato un tocco pop che ci stava tutto.

Ipotizziamo che tu debba presentare te stesso attraverso un brano di tutta la tua discografia. Quale sceglieresti e perchè?

Sceglierei tutto il mio vecchio Mixtape, Fino All’Osso, perché racconta i momenti difficili da me vissuti ma, allo stesso tempo, metterei Wild Boy e Squad, perché i miei pensieri e la mia vita sono rappresentati anche da quei due pezzi.

Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro di Luiz? Hai qualche progetto in ballo per il 2019?

Luiz è il 2019; ho in serbo un progetto che non svelerò ora, però dico a chi sta leggendo: Stay Tuned, perché nel 2019 sarò più forte, sotto ogni aspetto, degli anni precedenti.

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