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Recensione

“Virtus – My Sound”

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Caparezza, Buju Banton, Gentleman, Shaggy, Capleton, Erykah Badu e molto altro ancora.
Tutto in un solo disco: quello di Virtus. L’artista, al secolo Federico Gidaro, racchiude tutto il proprio amore per la musica reggae, rap e neo-soul nell’album “My sound”: quattordici brani che spaziano dal rap al roots, dal reggae lovers al dancehall passando per qualche influenza R&B e dj style.

Il ragazzo, un giovane romano in grado di cantare in patois e in dialetto calabrese, sembra apprezzare un suono davvero particolare e molto pulito; un sound che ricorda i gloriosi anni Novanta del secolo breve.
Un forte aiuto, in tal senso, gli arriva da uno dei re di quel periodo. Parliamo di Tormento, il quale collabora con Virtus nel brano “Love”. Il tema dell’amore e delle “gyals” torna nella traccia successiva, dal titolo “Non lo sai”, che ha il sapore di quel dj style portato in Italia dal Sud Sound System.
Il rap torna protagonista, dopo l’omonimo pezzo che apre il disco, in “La solita vecchia storia”, nel quale il vocalist lamenta la difficoltà di emergere nel mondo della musica. Difficoltà che il nostro Federico affronta realizzando il prodotto totalmente in proprio: oltre a cantare e firmare tutti i testi, infatti, VIrtus è anche un buon beat maker.
Il solista, insomma, se la canta e se la suona con l’aiuto produttivo de La Grande Onda: l’etichetta di Piotta che ha deciso di puntare forte sul cantante classe 1986 e del collettivo RedGoldGreen.
Ottimo il reggae lovers di “Vivi”, canzone che a tratti ricorda Alberto D’Ascola (well known as Alborosie) ai tempi dei Reggae National Tickets. Da registrare anche la collaborazione di Janahdan in “L’Invisibile”: un pezzo black, complesso e coraggioso, che non lascia indifferenti. C’è anche qualche influenza caraibica nel pezzo reggae/rap “Gimmi the party”, con la feat del rapper capitolino WsW Wufer (ex Mamacalura). Kg Man, invece, collabora con Virtus in “Cry & smile”: probabilmente il brano reggae più convincente dell’intero disco. Le sexy “Baby girl” e “Cerca (rmx)” accompagnano l’album al tramonto, non senza strizzare l’occhio alla Giamaica degli ultimi anni, tra dancehall bollenti, autotune e tanto, tanto fuoco sulla pista.

Leggi anche:  La lotta Senza Tregua di Strikkiboy

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Rapper, cantante, speaker radiofonico, sneakerhead e streetwear addicted, detentore della verità assoluta. Il tuo idolo vorrebbe essere me.
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