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Recensione

La recensione di V, il quinto album di Ensi

Ensi V Recensione Torino

Dopo tre anni da “Rock Steady” finalmente assistiamo al ritorno di Jari Ivan Vella, in arte Ensi, con “V”, il suo album migliore. Il nome proviene da una serie di fattori: “V” è l’iniziale del nome di suo figlio Vincent, del suo cognome (Vella, appunto) e del suo primo album “Vendetta”. V è anche il numero romano 5, essendo il quinto album dell’artista.Ensi ricalca le scene dopo molto silenzio e dopo aver vissuto una serie di esperienze che gli hanno permesso di crescere sia come artista che come uomo. Questa maturazione è lampante all’interno del disco e si snoda lungo tutte le tracce fino all’ultima, la più sentita, dedicata al figlio. Questa crescita, però, non ha intaccato minimamente la coerenza e l’amore per l’hip hop dell’artista che, anzi, ne escono rafforzati. A differenza dei lavori precedenti, qui possiamo trovare più sfaccettature della stessa persona, come evidenziato anche dai cinque frammenti di volto ritratti in copertina. Abbiamo l’Ensi più nostalgico e orgoglioso del suo passato delle prime tre tracce, “Ribelli Senza Causa, “Identità“, con la partecipazione de Il Cile, e “Iconic“, terzo estratto dell’album. In questo terzetto si racconta la crescita di Jari, la costruzione di una sua identità fino al riconoscimento pubblico, l’attestazione di icona nella scena italiana. Si passa alle punchlines di “Boom Bye Bye” e “Si, Come No“, che vanta il featuring di Clementino, dove emerge l’esperienza nel freestyle del rapper. Si prosegue con i bangers “Tutto il Mondo è Quartiere“, primo estratto e inno alla diversità, e “Te lo Dicevo“, realizzato insieme a Luchè, e con le tracce più riflessive “Mezcal” e “In volo“, dove si analizza il momento rap odierno e la vita privata dell’artista, quando si spengono le luci del palco. Le ultime tre tracce sono dedicate alla famiglia e sono quelle più intime e sentite (e forse le più belle): “Mamma Diceva“, “Noi” e “Vincent“.Dopo essersi imposto anche al di fuori del freestyle con i lavori precedenti, Ensi ci tiene a ribadire che, insieme ai OneMic, ha fatto la storia del genere a cavallo dei due boom, mantenendo l’attenzione su una scena povera di ispirazione. Lo fa su un tappeto strumentale molto eterogeneo, affidandosi ad artisti del calibro di Prez, Dave, Phra, The Night Skinny, The Ceasars, Low Kidd, DJ 2P, Frenetik  & Orange e Old Ass, con la supervisione dell’amico Vox P, capace di amalgamare il tutto sotto un unico suono riconoscibile e potente.

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In conclusione, “V” di Ensi è un album solidissimo, un macigno che si va a collocare in una scena sempre più attenta all’immagine e poco al contenuto, un lavoro coerente che alza l’asticella di molto rispetto a ciò a cui siamo abituati. “V” diventerà, se non lo è già, un album cult per questo genere, rappresentando la forza delle parole e dell’amore per questo suono.

Recensione di Raffaele Caporaso

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