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Recensione

Affetto Placebo: il blister delle emozioni di Raige

raige affetto placebo

Affetto Placebo, nuovo album di Raige, è uscito il 24 maggio per Artist First, anticipato dal singolo Un Milione Di Sassi e prodotto interamente da Roofio. 11 inediti più 4 bonus track in cui l’artista propone agli ascoltatori l’unico vero rimedio all’apparente vuoto di questa vita, fatta di schermi, delusioni e voglia di rivalsa: i rapporti umani. Ecco una breve e (spero) esauriente panoramica di ciò che ho sentito:

LYRICS AND SKILLS: 7/10

Pezzo dopo pezzo i testi lasciano spazio ad ogni stato d’animo: troviamo brani più leggeri, come Quanto Male Mi Fai, che portano con sé i ritmi e le note dell’estate (Ritorni Da Me), brani sentimentali (Davvero), oppure pezzi molto profondi, come Un Milione Di Sassi o Ne riderai. Trova spazio anche la nostalgia per i tempi andati e la consapevolezza delle difficoltà del diventare grandi, come in Scuola Calcio, collaborazione con Ensi e Rayden. Quello che accomuna questi testi è la capacità di rendere delle immagini chiare, forti, poetiche, che a volte strappano anche una lacrima, attraverso un linguaggio molto semplice. Parole che trasudano ancora l’attitudine street, seppure tramite un approccio diverso. Emozioni cucite insieme che delineano forze, debolezze e sfaccettature della (fallibile) natura umana.

INSTRUMENTALS: 7/10

Il sound che caratterizza il disco è al passo con i tempi, figlio dell’epoca in cui viviamo: Roofio ha certamente fatto un lavoro egregio per quanto riguarda la produzione, adattando il suono giusto al testo giusto. Troviamo arrangiamenti minimi piano e voce come nella versione unplugged di Tutto Ok (bonus track feat. Ensi e Rayden), altri da più classica hit radiofonica come A Un Passo Da Te feat. Sewit, altri che evocano l’estate con suoni vagamente reggaeton come Ritorni Da Me. Variegato nei dettagli, ma complessivamente segue un filo conduttore ben preciso.

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STYLE: 7/10

Questo è un disco che guarda al presente, ma senza scordare le proprie radici. Ha un taglio cantautorale, strizza l’occhio a sonorità pop, ma allo stesso tempo ha ancora l’incisività e l’aggressività che sa ancora di strada e che non smette di stupire con la semplicità con la quale vengono affrontati temi anche molto profondi senza cadere nella banalità. Ogni pezzo è un tassello fondamentale, una sfaccettatura importante nella resa dello spirito che sta dietro il progetto intero.

VOTO FINALE: 7/10

Per i puristi dell’hip hop, avete sbagliato disco. Questo non significa assolutamente che vada valutato in modo negativo, anzi: è risaputo che Raige abbia intrapreso un’evoluzione sonora e più in generale artistica, scrivendo per altri artisti, scalando le classifiche, approdando a Sanremo nel 2017, e questo disco è esattamente un’espressione di questa evoluzione. A tratti leggero, a tratti pesante, come la vita, con tutto il suo incanto e le sue difficoltà, per le quali piangiamo, ridiamo e ci sentiamo fieri di noi stessi. Un disco con le palle, le palle che ci vogliono per seguire la nostra via.

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