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Recensione

Skepta ci racconta che significa essere il numero uno

skepta ignorance is bliss

Arrivati a fine 2019 è giunto QUEL momento dell’anno: il riepilogo di ciò che è stato pubblicato nei mesi precedenti. Bene, noi facciamo mea culpa, e durante questi ultimi 30 giorni daremo spazio a quei dischi che non siamo riusciti ad approfondire nel momento della loro uscita. Per rinfrescarvi un po’ la memoria, in vista delle abituali classifiche di questo periodo…

Changed my album title cos #SkLEVEL is a 2018 pattern. New year, new name.

Con questa caption di un post su Instagram, Skepta il 14 aprile ci sveglia dal torpore primaverile per comunicarci che un nuovo album è sulla via dell’uscita. Il titolo sarà Ignorance is a Bliss e la data di uscita il 31 maggio. Tutto normale, se non fosse che il rapper di Tottenham negli anni si sia costruito sempre di più l’aura della leggenda vivente e manchi sulla scena con un album dal 2016 – Konnichiwa. A poco ci erano serviti i feat – usciti nel 2018–  super riusciti in US, tra cui Lean 4 real con Playboi Carti e Praise the lord con A$ap Rocky, una serie innumerevole di collaborazioni con artisti della scena UK (conosciuti e non) ed un favoloso EP datato 2017. Il pubblico, io su tutti, aveva bisogno di qualcosa di più.

Ignorance is Bliss è stata una risposta chiara e forte, quella di un uomo cresciuto e maturo.

Testi

Come dice alla sorella Julie Adenuga nell’intervista per Beats 1, Skepta è ormai stanco della situazione attuale della scena rap UK e quindi ha scritto l’album pensando semplicemente a se stesso (come ripete anche in No sleep).

I’m just mindin’ my business, no, we ain’t watchin’ anyone else (No)
Wanna hate on me, that’s useless, truth is that you must hate yourself (Trust)

Questa sua nuova maturità deriva principalmente dalla sua novella paternità, situazione che l’ha portato a girare un fantastico video nello metro di Camden con il passeggino della piccola River.

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In generale, l’album è un gran bel campionario di tutte le abilità che Skepta ha da offrire. Ci sono forti punchline politicizzate e dal grande valore sociale come in Bullet from a gun e Glow in the dark, ma anche pezzi più spensierati come What do u mean? – accompagnato da un redivivo (in senso figurato, ma neanche troppo) J Hus. Il livello è forse sotto quello di Konnichiwa e Black Listed, ma senza dubbio si può dire che la consapevolezza che emana Big Smoke è impressionante. Malgrado l’incedere del tempo non sembra aver perso lo smalto e, anzi, in maniera camaleontica si adatta in maniera egregia ai tempi correnti.

Un capitolo a parte, poi, andrebbe regalato solo ai featuring. Al momento dell’annuncio della tracklist un po’ si storceva il naso per il numero – 7 spalmati in 13 tracce – ma al momento dell’ascolto risultano non solo azzeccati, ma anche portatori di un grande valore aggiunto. In particolare segnalo il pezzo con la BBK al completo, quello con il magico Lancey Foux (seguitelo!) e infine quello con “il rapper preferito del vostro rapper preferito” ovvero KEY!.

Testi: 8/10

Strumentali

I credits del disco ci dicono che Skepta ha preso parte in pratica a tutti i brani, con la sola partecipazione tra gli altri di iO – giovane interessantissimo producer – e del fedele Ragz Originale. Raramente ho trovato in un album una tale varietà di suoni e melodie, che mi dessero, però, una visione d’insieme. Skepta è capace di creare beat dal puro suono grime, ad esempio in Gangsta, oppure far muovere incontrollatamente l’ascoltatore con una produzione di Dr. Dreiana memoria in What do you mean?. Bisogna poi parlare del campione in Love me not? Non credo, basta davvero solo ascoltare.

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Il viaggio in Nigeria che nel 2018 l’ha portato ha diventare “Chief” nel suo paese d’origine ha poi dato luogo a quella che potenzialmente potrebbe diventare la sua porta d’ingresso per il mercato musicale africano: Wizkid. La collaborazione nell’album – Glow in the dark – è la dimostrazione di una chimica speciale, che già avevamo apprezzato nel fantastico singolo Energy.

Voto: 8,5/10

Stile

SK level, that’s so not amateur
I’m done talkin’, talk to my manager
Just beat another case, so I gotta shout out to my barrister

Skepta è questo. Da ogni lato che lo si voglia vedere, anche quando parla così:

I knew what it was to be black way before I was on the GQ cover
How you gonna question me about colour?
What you know about Nelson Mandela?

Implicitamente ti sta ricordando della sua iconica cover con Naomi Campbell sulla rivista statunitense.

La sua influenza e il suo stile, dal modo di rappare alle scarpe disegnate con Nike, sono impareggiabili. Magari non sarà il più fedele alla definizione di re del grime, ruolo tanto agognato nelle sua terra natia da Wiley e Dizzee Rascal, ma anche in questo album ha dimostrato cosa rappresenta.

Voto: 8/10

Visual & artwork

Dopo cover non troppo entusiasmanti negli album passato, seppure con un concept ben definito, Skepta con Ignorance is bliss si è affidato al designer Manu Pillai e alla FLIR System: il risultato è uno collage di foto termiche 3×3.

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Nelle varie celle possiamo scorgere Slowthai, astro nascente del rap UK, la sorella Julie e Skepta stesso con River in braccio. Le altre immagini rappresentano u po’ quello che è il concept di un album dal titolo forte come Ignorance is Bliss.

Voto finale: 8.2

Non ho dubbi che questo non sia il lavoro migliore di Skepta, ma sono certo del suo assoluto valore nella scena mondiale nel 2019. Un album di un artista che è in giro da 20 anni e che non risulta né vecchio nei suoni né vecchio nei testi: suona come il suo autore. Per Ignorance is Bliss ha avuto tutto nelle sue mani, come in Konnichiwa che gli aveva fatto fare il breakout, e il risultato è evidente.

Il continuo sostegno per i giovani della scena, per il fratello JME (malgrado qualche polemica di Wiley) e la sua influenza sulla cultura inglese sono impagabili. Tutto questo restando umile e poco appariscente (nei limiti di un rapper di successo naturalmente).

Album dell’anno?

Conosci meglio

Appassionato di Rap made in USA in maniera enciclopedica, seguo con attenzione tutta la scena europea. Scrivo per darvi dei consigli.
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