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Ladies First

Ladies First #21: V’aniss racconta “Trap’n’Blues”

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L’ospite di questa nuova puntata di Ladies First è Vanessa Gigliarelli, in arte V’aniss, classe 1986, una super voce che a Roma rappresenta con orgoglio la tradizione R’n’B.

Fin da bambina mostra amore e talento per la musica, studiando pianoforte, e per il canto, arrivando dopo anni di studio a calcare i palchi di molti Festival tra cui Castrocaro, “Top Star” e “StarSprint”, aggiudicandosi ottimi risultati. Continua collaborando con alcuni artisti come Andrea Cardillo e i Saphiros, incide un singolo negli studi di Gold TV e diventa vocalist per Rai Futura. Una passione incontrollabile che la porta anche ai provini di Sanremo e di X-Factor, fino ad approdare alla pubblicazione di un EP con i Mementoz“Miss You” esce nel 2003, anticipando una florida collaborazione con molti artisti del panorama rap. I nomi sono molti e sempre in aggiornamento:  DJ Fastcut, Lord Madness, Claver Gold, Murubutu,…
L’album “Errori” esce nel 2014 ed è solo il primo di una fortunata serie di lavori. “Rap’n’Blues”, nel quale sono presenti molti artisti di spicco della scena hip hop, viene presentato nel 2015 ed è seguito da questo nuovo e bellissimo progetto di cui parleremo oggi: si tratta di “Trap’n’Blues – Tribute to the divas”, accompagnato dal singolo “Say My Name” pubblicato il 13 febbraio scorso.
Una carriera sicuramente non monotona, considerata anche una seconda grande passione: quella della danza.
L’hip hop la porta su diversi palcoscenici tra cui anche quello degli Mtv European Music Awards a Roma.
Insomma, un’artista tutta da scoprire in questa nuova puntata dove parleremo di R’n’B, del rapporto con il rap, di varie curiosità e anche di…matrimoni!
Buona lettura!

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Benvenuta V’aniss tra le righe di Ladies First. Prima di parlare del tuo ultimo bellissimo lavoro, descrivici brevemente chi sei: qual è il tuo background personale ed artistico, e che cosa ha fatto scattare la tua passione per l’R’n’B?
Ciao ragazzi, in primis grazie mille per questa fantastica intervista, lo apprezzo moltissimo.
Dunque, se dovessi associare degli aggettivi al mio carattere, mi definirei una ragazza dinamica, solare, ambiziosa e determinata. Questa tenacia che ho sempre avuto nel mio background personale, ha dato vita a V’aniss.
Ho sempre amato l’arte a 360° ed all’età di 6 anni, per gioco, ero con la mia bisnonna ed iniziai a cantare una parte della “sirenetta” e lei sbalordita chiamò tutta la mia famiglia e mi fece cantare di nuovo… Fu così che i miei genitori cominciarono a portarmi ad un karaoke in Umbria, nel periodo estivo, e videro quanto amassi esibirmi in pubblico e senza vergogna.
Crescendo partecipai a molti concorsi canori, feci la così detta “gavetta” e a 13 anni andai a scuola di canto, solfeggio e pianoforte e proprio qui conobbi la mia insegnante soprano brasiliana, che mi fece conoscere la musica jazz e blues, della quale mi innamorai.
Lei captò subito la mia predisposizione per questo genere musicale, ancora ricordo quando mi regalò un librone di spartiti jazz-soul con tutti i “must”.
Premetto che già ascoltavo artisti come Mary J Blige, R.Kelly, Usher, Brian Mcknight ma sicuramente grazie a lei ho appreso le basi di questa cultura musicale.

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La nascita di questa rubrica vuole far emergere la personalità artistica delle donne all’interno del panorama rap/urban italiano. Tu riesci a ritrovarti in questo contesto, composto ancora in prevalenza da colleghi uomini soprattutto per il genere rap, che soffoca molto la visibilità femminile di questi tempi, oppure ti collochi diversamente?
No, no anzi… Mi ci ritrovo benissimo, non a caso le mie collaborazioni sono spesso con rapper maschili. Diciamo che non mi trovo molto con la scena mainstream, visto il genere che prediligo. In Italia c’è poco spazio per questa musica, spero che la scena si possa evolvere un giorno, sono fiduciosa.

Quali sono le ambizioni, oltre alla passione, che alimentano la tua voglia di fare musica, e quali obiettivi professionali ti poni?
Un mio grande obiettivo è sicuramente quello di riuscire ad arrivare ad un disco dove anche i beat sono composti da me. Come dicevo prima, suono il pianoforte, anche se ora per motivi di spazio lo tengo in cantina da mia nonna (quanto mi mancaaaa!!!), ma con la nuova casa in arrivo, sicuramente io e Fastcut faremo uno studio dove ricollocare anche il mio strumento.
Ovviamente non mi perdo d’animo e, ipocrisia a parte, se mi presentassero un contratto discografico che mi fa “sorridere”, sicuramente lo valuterei attentamente, considerando sempre che nessuno deve cambiare la mia identità.

Procediamo adesso con le domande d’approfondimento. Il 13 febbraio è uscito il primo estratto dal tuo terzo progetto discografico, “Trap & Blues – Tribute to the Divas”. Il singolo “Say My Name” ci riporta con il titolo a un successo delle Destiny’s Child (che tutti conosciamo)… Descrivici la nascita e la struttura di questo progetto, come mai la scelta di un “tributo” e perché in chiave trap?
Dunque, questo progetto è nato dalla voglia di far tornare la musica degli anni ‘90-2000 con delle sonorità nuove nel mio percorso. ho pensato alla diatriba tra rapper sulla musica trap in questo periodo e mi sono detta “ma perché non posso farlo io un disco così?” e mi sono messa in gioco.
La cosa furba, sicuramente, è stata quella di prendere tracce delle mie “divas”, che hanno segnato il mio cammino artistico, e riproporle in chiave trap-soul, sapendo di prendere molto più pubblico, in questo modo, che con un altro disco R&B.

Come è stato accolto questo nuovo disco, che feedback hai avuto, e che evoluzione c’è stata rispetto ai tuoi precedenti lavori? Parlaci un po’ anche del cambiamento personale e artistico, se c’è stato, per esempio nel tuo modo di cantare o nel modo di lavorare alla tua musica in generale.
Beh, ho avuto moltissimi feedback positivi, in un solo giorno 300 download del disco e per me è un grande traguardo, vuol dire che la mia idea ha funzionato. L’evoluzione artistica è sicuramente quella di aver amalgamato un genere non appartenente a me con il classic, quindi artisticamente sicuramente c’è stata una crescita ma il modo di cantare è sempre quello proprio perché, come dicevo prima, l’identità è importante.

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Su che base hai selezionato le “divas” e i titoli del progetto? Come si svolge, qui e in generale, il tuo lavoro in studio? Pensi prima alla parte vocale per poi  realizzare la produzione, o preferisci ascoltare prima il beat, adattando in seguito testo e voce?
Le divas sono state selezionate in base ai pezzi che più hanno segnato la mia crescita musicale, sai quei pezzi di cui tuttora ne ricordi i testi?
Ecco, proprio quelli, mentre il titolo mi è stato consigliato da Fastcut, visto che il precedente si chiamava “rap&blues”, quindi ho dato vita alla “terza saga” ahahahha
Quando inizio un progetto, prima scelgo i beat e dopo ci creo la lead sopra utilizzando dei vocalizzi o delle parole senza senso. Successivamente scrivo, quando mi sento ispirata. Nel caso di “Trap & Blues – Tribute to the divas” ho scelto i beat e ci ho riarrangiato le lead dei pezzi sopra, cambiandone la struttura.

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A proposito di R’n’B, nella scena attuale italiana la difficoltà di questo genere sta nell’affermarsi in modo deciso rispetto al pop proposto dalle radio: pensi che in Italia ci siano concrete possibilità di emergere di più? Puoi farci il nome di qualche artista che ammiri attualmente o che credi stia facendo la differenza per la musica italiana (soprattutto femminile, ovviamente!)?
Purtroppo non credo che in Italia, attualmente, ci sia un’artista femminile, ma nemmeno maschile, che possa rappresentare la scena R&B perché, ahimè, si ignora totalmente anche quest’ultima culturalmente. Le possibilità possono essere infinite… Chi lo sa, ma ad oggi nessuno  è riuscito a far emergere il Rhytm&Blues in Italia.

Il tuo lavoro non è unidirezionale: sappiamo infatti che hai avuto modo di collaborare molto spesso con i colleghi della scena rap, e ne è un ottimo esempio l’ultimo singolo con Claver Gold estratto dal disco “Dead Poets” di Dj Fastcut. Come ti trovi su questo fronte, e con chi hai lavorato fino a questo momento, e perché no, con chi ti piacerebbe fare qualcosa in futuro? Pensi che sia stimolante questa commistione di genere?
Assolutamente!!! Oltre ad essere molto stimolante credo proprio che i pezzi rap acquistino qualcosa in più con i ritornelli cantati ed è così anche live. Al “Teppa vol.2” lo scorso 21 giugno alla Sapienza, per il live di Dead Poets, mi sono appunto esibita con Claver Gold su “Per non guardare indietro” ed è stato magico, unico, emozionante perché tutti cantavano il ritornello insieme a me.
Credimi, non ho mai provato nulla di simile. Finora ho lavorato a feat con Lord Madness diverse volte, Sgravo, lo stesso Claver Gold, Mask ed ultimamente mi esibisco live insieme a Huntress D; mi piacerebbe moltissimo poter collaborare con Rancore, Danno e perché no? Non mi dispiacerebbe un altro feat con Claver :)

Abbiamo letto la tua biografia e sono emerse delle belle cose del tuo passato! Per esempio il tuo approccio con l’hip hop nella disciplina della danza, e anche l’approccio con i talent show, passando anche per Sanremo e X-Factor. Cosa puoi dirci di queste diverse esperienze? Credi che il panorama urban possa essere adottato e apprezzato dalla cultura mainstream o venga un po’ snaturato per il grande schermo?
Eh si, io una volta ballavo, ma a causa di due brutte ernie al disco mi sono dovuta fermare di colpo. È stato un brutto colpo per me, adoravo ballare.
Per quanto riguarda i talent, mah, io ho fatto diversi provini sia per “The Voice” che “X-Factor”, alcuni sono andati meglio di altri; mi hanno proposto anche a Sanremo anni fa con un inedito fantastico scritto da Andrè (cantante che andò a Sanremo nel 2004), ma ci sono troppe “clausole” che non sono disposta ad accettare, troppi cambiamenti, troppi compromessi… Io sono  una persona semplice, malgrado non si direbbe dal mio look, e devo piacere per quella che sono e per quello che amo fare.
Io credo che ci siamo quasi, che  il panorama urban a breve verrà apprezzato dal mainstream anche a causa del cambio generazionale e spero che in quel momento arrivi spazio per me.

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Ti hanno mai fatto proposte artisticamente impossibili da accettare per te? C’è qualcosa che musicalmente non faresti mai, una situazione per la quale non scenderesti mai a compromessi?
Ahhahahah, porca miseria, speravo di non dover mai rispondere a questa domanda…
Beh quando provai Sanremo all’età di 19 anni, mi fu proposto di diventare l’amante di quello che era il mio produttore (ed anche molto noto) che poteva essere benissimo mio nonno…
Ovviamente se sono ancora qui, si intuisce benissimo quale fu la mia risposta.

Progetti per il futuro! Oltre a goderci i concerti delle queen del soul e dell’R’n’B che presto saranno in Italia, che cosa bolle in pentola? Stai già pensando al prossimo disco? Lasciaci anche i tuoi contatti per restare sempre aggiornati sui tuoi lavori.
Mamma miaaaaa, sarà un anno pieno di bellissimi eventi: a giugno mi sposerò con Dj Fastcut, a luglio 3 mega concerti (Erykah Badu, Mary J Blige & Lauryn Hill) e nel periodo agosto-settembre probabilmente definirò un progetto con un’etichetta underground di spessore… Quindi tradotto: nuovo disco. Ancora non spoilero nulla al riguardo perché è in fase di progettazione però sarà un’estate piena di lavoro, divertimento, amore e… musicaaaaa.
In ogni caso rimanete aggiornati e sintonizzatevi sulle mie pagine:
www.facebook.com/vanissofficial
www.instagram.com/vanissmusic
Un grazie speciale a te Cristiana, a tutta la redazione de “La Casa del Rap”, a Ladies First e a tutti i followers.

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Anche per questo appuntamento assieme, siamo giunti alla fine. Noi vi consigliamo di fare un giro sul sito dei colleghi di Barrediplutonio per leggere anche la loro intervista e soprattutto per scaricare il progetto “Trap & Blues-Tribute To The Divas”.
Carlo e Cristiana LaFresh vi salutano, ricordandovi come sempre, che potete proporci i vostri lavori scrivendo una mail a: info@lacasadelrap.com digitando nell’oggetto: Ladies First. Fatevi avanti ladies!

Ci ritroveremo tra queste righe prima di quanto possiate pensare.

 

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Superstite del forum, qui scrivo ancora con la passione di un utente. Con un focus sul panorama italiano, più che scrivere di rap lo ascolto e lascio spazio ai suoi protagonisti.
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